Mancano ormai pochi giorni all’uscita nelle nostre sale di Spider-Man: Homecoming, il nuovo film stand-alone del tessiragnatele che segna a tutti gli effetti il suo debutto ufficiale nel Marvel Cinematic Universe dopo la fugace apparizione di Captain America: Civil War. In occasione delle attività stampa organizzate per il film, abbiamo incontrato a Roma il regista Jon Watts (The Clown, Cop Car) e l’attore protagonista Tom Holland (The Impossible, Heart of The Sea, Civiltà Perduta). Dalle interviste sono emerse informazioni che chiariscono il modo in cui la pellicola si innesta nell’universo narrativo Marvel, ma soprattutto una serie di aneddoti esilaranti riguardanti Tom Holland: dal costume gigantesco a una terribile figuraccia con Robert Downey Jr, dalla scoperta casuale di esser stato preso per la parte alla action figure sbagliata, passando per la disavventura con due panini durante le riprese.
In che modo questo Spider-Man è diverso dai precedenti?
Tom Holland: Portare sullo schermo un personaggio già conosciuto e amato dal pubblico è sempre difficile, soprattutto se è intercorso poco tempo dall’ultimo mio predecessore. Quel che ho cercato di fare è portare naturalezza al personaggio; è stata questa la sfida principale. È un ragazzo normalissimo che si ritrova ad avere dei poteri straordinari: c’è anche una componente particolarmente leggera in tutto questo. Volevo far vedere Peter Parker che si gode il fatto di essere Spider-Man.
Jon Watts: Questa volta non abbiamo una storia d’origini; la sfida è trovare un posto all’Uomo Ragno in un universo narrativo già ben delineato. Com’è essere un ragazzetto, un tipo normale in quel mondo? È una prospettiva interessantissima, e permette di concentrarsi anche su un livello più ‘piccolo’ e meno epico del supereroismo. E poi è uno dei pochissimi personaggi del MCU ad avere un’identità segreta, quindi anche questo era un elemento molto stimolante da esplorare. Inoltre siamo abituati a vedere la New York più ‘da cartolina’ nei film Marvel, mentre qui possiamo spostare l’azione nel Queens, avendo tutta un’altra prospettiva.
Jon, nel film vediamo le origini di Avvoltoio, interpretato da Michael Keaton, e senza spoilerare nulla ai nostri lettori, possiamo dire che c’è quasi un sentimento di lotta di classe in alcune scene: Keaton interpreta un ‘proletario’ che sviluppa un forte risentimento verso il ‘capitalista’ Stark. In che modo avete giocato con questo elemento?
Il fulcro di tutto è proprio Spider-Man, che è un eroe che viene dal basso, una persona comune con problemi comuni. Per affrontare un protagonista radicato nella realtà quotidiana ci voleva un cattivo che avesse le stesse caratteristiche, ed ecco perché la sceneggiatura è andata in questa direzione.
Nel film troveremo anche alcuni spezzoni di video ‘amatoriali’, girati da Spider-Man col suo cellulare. Ce ne potete parlare?
Jon Watts: Quei momenti sono fondamentali per ricollegare Homecoming alla precedente apparizione di Spider-Man: rappresentano la sua prospettiva sugli eventi di Civil War, che chiaramente è completamente diversa rispetto a quella degli Avengers. Inoltre nei fumetti Peter Parker è un fotoreporter, quindi l’idea di mostrare direttamente il suo ‘sguardo’ sul mondo – anche se in una forma più contemporanea e diversa – ci sembrava molto interessante.
Tom Holland: Alcuni di quei filmati li ho davvero filmati io col cellulare, e mi sono divertito un mondo! È stato l’unico momento del film in cui il regista ero io!
Jon, in passato abbiamo visto Michael Keaton nei panni di un attore segnato dalla sua passata interpretazione di un uomo-uccello. L’interpretazione in Birdman di Inarritu ha in qualche modo agevolato la scelta di Keaton per il ruolo di Avvoltoio?
In realtà no, le due cose non sono collegate in alcun modo. Volevamo avere Michael nei panni del villain solo perché è un attore straordinario. Ovviamente però c’è un ‘legame concettuale’ tra le due pellicole che è molto paradossale e molto divertente!
Tom, com’è stato lavorare con Robert Downey Jr e Michael Keaton?
Sono da sempre un fan dei film Marvel, ci sono cresciuto, e quindi ritrovarmi sul set con loro è un sogno divenuto realtà! È stato un onore incredibile, ho imparato così tanto da loro!
Per quanto riguarda Michael Keaton poi posso dirvi che è divertentissimo, ma quando indossava il costume e mi veniva incontro con fare minaccioso… wow! Che presenza scenica! Terrificante! Vi giuro, volevo dirgli di starmi lontano.
Tom, sappiamo che il tuo primo incontro con Robert Downey Jr. sul set è stato piuttosto imbarazzante… Ti va di parlarci di quella figuraccia?
Oh, beh… Ecco… Avevo questo screen test e solo una ventina di minuti prima di andare in scena ho scoperto che lo avrei fatto con Robert Downey Jr.! Era la prima volta che recitavo al suo fianco ed ero stressatissimo, la tensione era alle stelle… Entro nello studio, lo vedo e mi fiondo a salutarlo, stringergli la mano e inizio a parlare con lui. Dopo un po’ che parlavamo, mi giro e vedo Robert Downey Jr. che entra nella stanza, ed è solo a quel punto che mi rendo conto che stavo parlando con il suo stunt. Brutta figura mostruosa. Vi lascio immaginare come posso essermi sentito!
Tom, anche la prima volta che hai indossato il costume dell’Uomo Ragno non è stata proprio come te l’aspettavi…
Sono arrivato alla prova costume entusiasta come un bambino. Non vedevo l’ora di indossare il costume di Spider-Man! Non uno di quelli di carnevale, voglio dire… parliamo del costume di un film Marvel! Il problema è che ovviamente il costume era ancora in una fase preliminare, doveva essere adattato al mio corpo, quindi quando l’ho indossato mi stava grandissimo! Faceva mille pieghe, ci cascavo dentro, e sembravo tutto tranne che un supereroe pronto all’azione (ride). Una volta sistemato invece è stato davvero incredibile vedermi allo specchio.
Tom, a pensarci bene sono molte le cose che all’inizio possono averti stupito. Anche il modo in cui hai scoperto di esser stato scelto per la parte!
Di sicuro! Erano passati cinque o sei mesi dalla mia ultima audizione; sapevo di essere nella short list e di aver fatto un’ottima impressione, ma non avevo nessuna certezza. Un giorno, andando su Instagram, vedo un post ufficiale della Marvel che recita qualcosa tipo: “Vuoi scoprire chi è il nuovo Spider-Man? Vieni sul nostro sito!”. Ovviamente sono corso sul sito, sicuro di non esser stato scelto, e invece scrollo la pagina e leggo il mio nome! Ero io Spider-Man! Poco dopo mi arriva una telefonata ufficiale per darmi la notizia… Si sono pure stupiti che già lo sapessi! Ho 20 anni e l’avete annunciato su Instagram, che vi aspettate?!
Tom, ci sono stati problemi anche quando hai visto la tua prima action figure!
Sì! È veramente strano, da piccolo avevo così tante action figure, anche di Spider-Man, e all’improvviso mi ritrovo anche io trasformato in giocattolo! In realtà il processo che porta alla versione finale di una action figure è lunghissimo, ci sono tante persone che si occupano di diversi aspetti e che devono di volta in volta dare il proprio via libera per la fase successiva. Ricordo che la prima volta che mi dissero che avrei visto la mia action figure ero gasatissimo, ma poi me l’hanno mostrata e… disappunto totale! Non mi somigliava nemmeno un po’, non ero io! Poi fortunatamente si è arrivati a una versione finale quasi identica, e sì, ora posso dire di essere anche un giocattolo!
Tom, sappiamo anche che sul set, tra le tante scene di azione che hai girato in prima persona, a metterti paura più di tutti sono stati due cheesburger! Ci racconti?
Ahahah, sì, due chicken burger! Avevamo girato questa lunghissima scena ricca di azione, che ha un ruolo molto importante nella dinamica del film, ed ero fisicamente distrutto. Dopo ore a saltare e correre me ne vado in camerino, mi levo il costume e mi sparo non uno, ma due grossissimi chicken burger! Non faccio nemmeno in tempo a mandar giù l’ultimo boccone, che qualcuno bussa: il regista non era soddisfatto e aveva bisogno che tornassi immediatamente sul set a girare. Mentre facevo gli stunt sentivo quei panini fare su e giù, e a un certo punto mi veniva proprio da vomitare! Il problema è che se ti viene da vomitare durante una scena d’azione e in faccia hai la maschera di Spider-Man, il risultato può essere veramente veramente disastroso! Fortunatamente è andato tutto bene, ma sì, il momento di maggior terrore sul set è stato quando ho pensato di perdere la sfida contro quei due panini!
Tom, se avessi i poteri di Spider-Man, che faresti?
Boh; deruberei banche! (ride)
Spider-Man: Homecoming sarà distribuito da Warner Bros. nelle sale italiane a partire dal 6 luglio, in versione 2D e 3D, e vede nel cast Tom Holland nei panni di Spider-Man, Robert Downey Jr. in quelli di Iron Man, Michael Keaton nei panni de l’Avvoltoio e Marisa Tomei nel ruolo di Zia May.