Il paese che ha dato i natali a Mario Bava, Lucio Fulci e Dario Argento, da qualche anno a questa parte, non riesce più a produrre pellicole horror di livello, perdendo sistematicamente il confronto con realtà cinematografiche molto dinamiche come l’Inghilterra, la Spagna e la Francia (se poi usciamo dall’Europa e facciamo il paragone con gli States o con l’Asia, la nostra industria audiovisiva ne esce con le ossa rotte). Il cinema di genere italiano ha vissuto negli ultimi due decenni un declino senza precedenti ma il trend sembra finalmente essere cambiato grazie a successi commerciali come Lo Chiamavano Jeeg Robot e Veloce Come Il Vento, una vera e propria boccata d’aria fresca in un panorama assolutamente desolante. Tra gli esponenti più in vista della rinascita di un movimento dato quasi per morto troviamo sicuramente i Manetti Bros., con il loro instancabile lavoro tra cinema e televisione: proprio i due registi romani sono i produttori esecutivi di The End? L’Inferno Fuori (originariamente intitolato In Un Giorno La Fine), film presentato alla 12. edizione della Festa del Cinema di Roma che segna l’esordio ufficiale, dopo alcuni cortometraggi e lungometraggi indipendenti, del giovane cineasta Daniele Misischia.
UN UOMO SOLO, BLOCCATO IN ASCENSORE, CONTRO UN’INVASIONE ZOMBIE
Claudio Verona (Alessandro Roja, il Dandi di Romanzo Criminale – La Serie) è un uomo d’affari arrogante e fedifrago, che una mattina rimane bloccato all’interno di un ascensore guasto. Il manager però non sa che a Roma è scoppiata una misteriosa epidemia che trasforma le persone in zombie, scatenando il panico nella Capitale. L’orda degli infetti invaderà così anche la sede della società del nostro protagonista, dove Claudio, da solo e asserragliato suo malgrado in una prigione d’acciaio, sarà costretto ad affrontare l’apocalisse.
Prodotto da Rai Cinema, The End? L’Inferno Fuori rappresenta il ritorno in Italia di un genere, quello dello zombie movie, molto popolare negli anni ‘70 e ‘80, ma caduto in disgrazia nel momento in cui l’horror nostrano è entrato in profonda crisi (a partire dalla metà degli anni Novanta). I tempi e i gusti degli spettatori sembrano però essere cambiati e, complice anche il boom planetario della serie TV The Walking Dead, anche da noi si è ritrovato il coraggio di osare con un prodotto radicale ma potenzialmente accessibile ad un pubblico mainstream.
PICCOLO BUDGET, GRANDI IDEE
L’opera di Misischia è l’evoluzione, in chiave orrorifica, di Piano 17, un film dei Manetti Bros. del 2005 ambientato anch’esso all’interno di un ascensore: The End? L’Inferno Fuori infatti ha lo stesso spirito sperimentale e dichiaratamente indie (alcune soluzioni registiche adottate dal giovane regista romano rientrano nello stile manettiano, come ad esempio l’utilizzo considerevole di rapide zoomate profonde).
Uno degli elementi vincenti di The End? L’Inferno Fuori, che (anche alla luce dell’accoglienza entusiastica del pubblico romano) ha tutti i requisiti per diventare col tempo un piccolo cult, è la capacità di unire il dramma, l’horror e la commedia in maniera equilibrata, grazie anche al fondamentale contributo in fase di scrittura di Cristiano Ciccotti. Nonostante il lungometraggio abbia delle sbavature (come è normale per una produzione low budget di questo tipo), la gestione del ritmo è da manuale – fattore da non sottovalutare in un film di 98 minuti con un paio di location a disposizione – e il lavoro dietro la macchina da presa di Misischia è da veterano. La grande ironia della sceneggiatura conferisce poi alla pellicola una marcia in più, regalando diversi momenti comici che aiutano il regista a costruire o sospendere il climax narrativo quando necessario.
LA GRANDE PROVA DI ALESSANDRO ROJA
The End? L’Inferno Fuori prende inevitabilmente spunto dagli insegnamenti del maestro indiscusso dello zombie movie, George A. Romero: se ad un primo sguardo il paragone concettuale più calzante è quello con l’horror di Danny Boyle 28 Giorni Dopo (per la scelta di trasformare la resurrezione dei defunti in un’infezione), il messaggio socio-politico di stampo romeriano è ben presente nella pellicola. La scelta di ambientare l’attacco dei morti viventi nella società di Claudio Verona, simbolo di un capitalismo spietato e infido almeno quanto Verona stesso, non è certo casuale.
Non possiamo poi non sottolineare la bella prova di Alessandro Roja: non è facile reggere un film praticamente da solo, ma l’attore romano di L’Ora Legale, Song’e Napule e Diaz vince la sfida con grande personalità. Da segnalare anche il supporting cast composto da Claudio Camilli, Euridice Axen, Benedetta Cimatti e Carolina Crescentini nella parte della moglie del protagonista. Senza dimenticare l’esilarante cameo di Misischia stesso.
The End? L’Inferno Fuori è la dimostrazione di come sia ancora possibile fare nel nostro paese un buon cinema di genere. Ora l’ultima parola – come sempre – spetta sempre al pubblico: se gli spettatori premieranno l’opera di Misischia al botteghino, la speranza per la nascita di un nuovo filone horror made in Italy potrebbe essere concreta. Il film uscirà nelle sale italiane il 14 agosto 2018 grazie a 01 Distribution.