Chi ci segue assiduamente sa bene come da queste ‘colonne’ cerchiamo spesso di approfittare degli spunti offerti dalle nuove uscite cinematografiche o televisive per fare cultura. Una scelta controcorrente, in un momento in cui il lettore del web viene generalmente trattato come un minus habens, che però è un modo per mantenere ambizioso il dibattito su una settima arte che, rispecchiandoci, parla di noi stessi; di quello che siamo; delle direzioni dalle quali veniamo e verso le quali andiamo.
IL CINEMA DELLE REALTÀ NASCOSTE
È proprio questo tipo di vocazione, approfondita come solo nelle pagine di un ottimo libro si può fare, che ritroviamo in un saggio recentemente uscito per i tipi di Lindau e di cui vogliamo parlarvi oggi: Pillola rossa o Loggia nera? Messaggi gnostici nel cinema tra Matrix, Westworld e Twin Peaks. Un lavoro di alto profilo e di grandissimo interesse, che ci sentiamo di consigliare a tutti quei cinefili interessati ad approfondire il discorso filmico con uno sguardo che – svincolandosi dalla prospettiva critica tradizionale – si concentra sulla fitta rete di legami che lega alcuni dei film e delle serie di maggior successo di sempre alla speculazione filosofica di matrice platonica e alla sua evoluzione gnosticistica.
Paolo Riberi firma un ricco lavoro di comparazione, ricerca e approfondimento che, partendo da una snella prima parte che introduce agevolmente al lettore i concetti più basilari del platonismo e dell’evoluzione del pensiero gnostico, si addentra rapidamente in una digressione tanto libera quanto ricca di stimoli.
LA FUGA DALLA PRIGIONE DELL’ILLUSIONE
Matrix, Twin Peaks e Westworld, citati già nel titolo, sono ovviamente tra i le opere che Riberi andrà approfondendo nel proprio saggio, ma al loro fianco troveremo anche numerosi altri spunti: da The Truman Show a Ghost In The Shell, da Fight Club a Eraserhead, da Donnie Darko a Dark City, Noah, Jupiter Ascending.
Un percorso capace di spaziare su terreni diversissimi tra loro, esponendo però un legame comune: quello del disvelamento di una realtà oltre l’illusione, dello squarciamento del velo di Maya. Una tendenza che va ben oltre l’espediente del coup de théâtre e che è sintomo di un’esigenza narrativa così atavica e trasversale da diventare quasi un universale culturale.
TRA CULTURA POP E FILOSOFIA
Con un percorso che in qualche modo ricorda quello di Snell quando individuava nella Grecia classica le radici del pensiero europeo, Paolo Riberi si premura in modo chiaro ma circostanziato di illustrarci le lontane origini dell’idea di un accesso iniziatico a un piano oltre l’illusione e di un’interpretazione esoterica del fenomeno, tra gnosi, cabala e alchimia. Lo stimolante percorso proposto in Pillola rossa o Loggia nera? Messaggi gnostici nel cinema tra Matrix, Westworld e Twin Peaks ha così l’ambizione di accostare la cultura pop alla gnoseologia platonica, alla pansemiosi metafisica ereditata dai neoplatonici, alle sette gnostiche che ricollegano all’esperienza cristiana e ancora alla trasfigurazione, ai vangeli apocrifi e alle numerose declinazioni della figura del demiurgo.
Accostamenti a volte naturali e a volte arditi, ma sempre ben motivati, capaci di aprire gli occhi sulle strutture nascoste in piena vista. Se uno dei temi più presenti nella narrativa cinematografica e televisiva degli ultimi mesi è il virtuale (il cui etimo risale al latino medievale ‘virtualis‘, in potenza), da Blade Runner 2049 a Altered Carbon passando per Black Mirror, il saggio di Riberi diventa un momento importante anche nella riflessione su cosa distingua ciò che appare e ciò che è, su quale sia la differenza tra l’accontentarsi dell’inganno o tuffarsi nella tana del Bianconiglio.
Pillola rossa o Loggia nera? Messaggi gnostici nel cinema tra Matrix, Westworld e Twin Peaks può essere acquistato nelle librerie fisiche o online, o sul sito dell’editore.