What You Gonna Do When The World’s On Fire?, presentato in concorso alla 75. Mostra del Cinema di Venezia, è il nuovo film di Roberto Minervini, uno dei documentaristi italiani più talentuosi in circolazione. Il cineasta di Fermo, classe 1970, ha una capacità unica nel realizzare documentari quasi come se fossero opere di finzione, grazie alla cura maniacale dal punto di vista contenutistico e formale. Dopo gli splendidi Ferma Il Tuo Cuore In Affanno e Louisiana (The Other Side), presentati al Festival di Cannes, Minervini torna al Lido a distanza di sei anni con una pellicola ambientata negli Stati Uniti (dove il regista vive) che tratta la scottante tematica del razzismo nel Sud del paese più ricco al mondo.
TANTE STORIE DIVERSE CHE RACCONTANO UNA REALTÀ COMPLICATA
Il film mette in scena la difficile vita quotidiana di alcuni afroamericani negli States. Al centro ci sono quattro storie: la prima è quella di Judy, una donna che cerca di mantenersi nonostante gestisca un bar minacciato dalla gentrificazione; poi assistiamo alla parabola di Ronaldo e Titus, due fratelli molto giovani che vivono in un quartiere violento, e di Kevin, Big Chief del Mardi Gras che vuole mantenere vivo il patrimonio culturale. Infine, osserviamo il gruppo rivoluzionario dei Black Panthers che indaga sul linciaggio di due ragazzi nel Mississippi.
UN DOCUMENTARIO GIRATO SPLENDIDAMENTE MA CHE NON CERCA L’EMOZIONE
Con What You Gonna Do When The World’s On Fire? Minervini prosegue il suo viaggio nelle zone più profonde degli States raccontando la condizione della comunità afroamericana: nonostante i grandi passi avanti compiuti nell’ambito dei diritti civili, ancora oggi le persone di colore negli USA sono molto più penalizzate rispetto ai bianchi. Il regista sceglie di rappresentare un argomento ampiamente trattato dal cinema con un meraviglioso bianco e nero che risalta maggiormente le vicende umane di uomini e donne alla ricerca di riscatto sociale. Nel corso dei 123 minuti le quattro storylines si alternano mostrandoci tante realtà all’apparenza diverse tra loro ma legate da un unico filo conduttore: lo scopo finale dell’autore di Fermo è quello di evidenziare tutte le contraddizioni di una paese profondamente iniquo.
Tuttavia, a differenza del meraviglioso Louisiana (The Other Side), da un punto di vista squisitamente cinematografico il film di Minervini è un’opera visivamente e concettualmente molto meno potente: rispetto infatti al documentario del 2015, What You Gonna Do When The World’s On Fire? non regala sequenze (eccetto forse in un paio di occasioni) particolarmente memorabili. Anche per quanto riguarda lo sviluppo narrativo il lungometraggio non riesce ad emozionare pienamente lo spettatore perché l’alternanza continua delle vicende raccontate ha l’effetto di smorzare l’impatto emotivo della tragedia umana vissuta dagli afroamericani interpellati da Minervini.
Pur trattandosi di una pellicola dalle nobili intenzioni, l’eccessiva durata e l’utilizzo di un linguaggio più “convenzionale” rispetto a Louisiana (The Other Side) fanno dell’ultima fatica del bravissimo cineasta italiano un’opera meno interessante rispetto ai suoi precedenti lavori.
Festival dei Popoli e IsReal – Festival di Cinema del Reale omaggeranno il regista Roberto Minervini con una retrospettiva completa, una masterclass e degli incontri con il pubblico in occasione delle rispettive manifestazioni, che si terranno a Firenze dal 3 al 10 Novembre 2018 e a Nuoro dal 7 al 12 Maggio 2019