Il dibattito tra cinema e Netflix, sala cinematografica e servizi in streaming, ha acceso nell’ultimi anni gli animi dei cinefili, portando a un confronto ancora irrisolto tra conservatori puristi e progressisti ‘blasfemi’. La verità è che ormai la narrativa cinematografica è da tempo entrata direttamente nelle nostre case con la serialità televisiva e che, se anche vogliamo ragionare dei soli lungometraggi, ci ritroviamo inevitabilmente e contemporaneamente ad amare tanto l’esperienza magica del grande schermo quanto la ricchezza di contenuti e comodità delle varie piattaforme web.
IL CINEMA VA VISTO AL CINEMA, MA A VOLTE È PIÙ FACILE A DIRSI CHE A FARSI
Se la visione sul monitor di un computer o – eresia – sullo schermo uno smartphone rimangono fortunatamente un tabù per i veri appassionati di cinema, la realtà è che con la crescente presenza di televisori sempre più grandi nelle nostre case il divario quantitativo e qualitativo tra consumo casalingo e distribuzione in sala si sta progressivamente assottigliando. Un campanello d’allarme che farebbe presupporre una risposta pronta da parte degli esercenti cinematografici, eppure purtroppo non è così.
Pagare un biglietto, condividere un’esperienza in religioso silenzio con degli sconosciuti e perdersi in un’immagine di dimensioni ciclopiche rimane un rito che tutti noi amanti del Cinema difenderemo sempre con le unghie e con i denti, ma spesso la realtà è decisamente meno romantica. Per mantenere vivo il Cinema siamo disposti a passare sopra a venti minuti di pubblicità prima del film; alla pausa tra primo e secondo tempo per permettere all’esercente di guadagnare con la vendita di snack e bibite varie; alla presenza di un numero sempre crescente di cafoni che chiacchierano senza ritegno, sgranocchiano rumorosamente le proprie patatine e illuminano a giorno la sala mandando messaggi dal cellulare; addirittura possiamo a malincuore accettare che i cari vecchi cineforum fertili di stimoli culturali siano stati rimpiazzati da multisala senza anima e spersonalizzanti, non-luoghi che sembrano una mera estensione dei centri commerciali.
SE NON CI LASCIANO ALTRA SCELTA, FACCIAMOCI UN NOSTRO ‘CINEMA PERSONALE’ IN CASA
Possiamo passare sopra a tutto questo, ma a meno che non abitiamo in qualche grande (grandissimo) centro, c’è la ragionevole probabilità che nella nostra zona i cinema proiettino solo cinecomic e commedie per famiglie, ignorando completamente piccole e grandi meraviglie cinefile che invece sono proprio ciò che vorremmo vedere. Per non parlare delle proiezioni in lingua originale: vere e proprie chimere al di fuori di pochissime fortunate realtà. Le amatissime piccole sale di quartiere, poi, sono ormai quasi tutte chiuse (e se ne avete qualcuna vicino, fatevi in quattro per dare il vostro contributo a tenerla viva!).
Fermo restando che la sala cinematografica deve e dovrà sempre rimanere la prima scelta per gli amanti della settima arte, è ormai tempo di immaginare il consumo casalingo come una minuscola ‘sala cinematografica’ su misura che supplisca a tutto ciò che gli esercenti si rifiutano di offrirci e cui invece abbiamo diritto. Per avere la migliore esperienza possibile nel vedere a casa quel film d’autore che non è arrivato nei cinema della nostra zona e che ora è disponibile in blu-ray, quel lungometraggio osannato dalla critica che però è stato distribuito direttamente su Netflix, quel classico della New Hollywood che è uscito in sala prima ancora che nascessimo o quella serie TV-capolavoro sfornata da HBO o Prime Video, qual è la scelta migliore?
TELEVISORE O VIDEO PROIETTORE?
Una volta la risposta più ovvia – quasi l’unica – alla suddetta domanda sarebbe stata il televisore. Una tecnologia affidabile, alla portata di tutti e che rappresenta un ottimo compromesso (al ribasso) per l’ennesima serata-film tra amici. Mentre gli schermi si fanno sempre più grandi e i 50, 60 o 70 pollici hanno prezzi sempre meno proibitivi, è però evidente che per immergersi in un fotogramma quel ‘vetro nero’ è sempre troppo piccolo. Al contempo, una tecnologia una volta macchinosa e poco affidabile come quella della videoproiezione è stata invece protagonista di un’evoluzione qualitativa incredibile, trasformando radicalmente l’esperienza di utilizzo e rendendo evidente che ormai la soluzione del videoproiettore è una scelta obbligata per l’appassionato di cinema che voglia garantirsi una visione ai massimi livelli.
I proiettori non sono più quelli di una volta (per fortuna)
Quello del videoproiettore può sembrare un mondo un po’ ostile a chiunque non vi si sia mai avvicinato, e le resistenze iniziali sono tante: quanto spazio serve? La qualità video è decente? Le ventole fanno rumore? Bisogna necessariamente installarlo a soffitto? La lampada crea problemi? La verità è che – come dicevamo – ormai i produttori hanno trasformato quella tecnologia che fino a qualche anno fa aveva ragion d’essere quasi solo in ambito d’ufficio in una macchina da intrattenimento capace di garantire un’esperienza immediata e straordinariamente gratificante.
Sono tanti i brand che hanno accettato la sfida della proiezione home cinema di alta qualità negli ultimi anni, da Sony a Epson a Optoma, ma se dovessimo consigliarvi un proiettore capace di incarnare tutto il meglio che questa tecnologia abbia da offrire (a un prezzo addirittura più conveniente rispetto a una buona smart TV), non potremmo che pensare al videoproiettore che ha più fatto parlare di sé il mondo dell’audiovideo lo scorso anno, tanto da vincere il prestigioso Eisa Award come Miglior Prodotto nella categoria Best Buy Projector per il 2019/2020 nonché da guadagnarsi il Best Buy Award di AV Forums (la prima community al mondo di esperti del settore): il BenQ Cineprime W2700.
COME SCEGLIERE IL PROIETTORE?
Per quanto riguarda i videoproiettori vale la stessa regola che vige per qualsiasi altro bene tecnologico: non tutti i prodotti sono uguali, e conviene fare un acquisto molto consapevole dall’inizio. Fare una scelta oculata infatti permetterà non solo di far fruttare al meglio il vostro ‘investimento’ cinefilo, ma di avere in casa nostra una qualità d’immagine capace di far impallidire quella della maggior parte dei cinema.
L’ottica short throw
Tanto per cominciare chi decide di preferire un proiettore a una TV è perché non si accontenta di quei ‘modestissimi’ 65 pollici (il cinefilo è una bestia particolare, si sa). Per garantirvi di avere in una stanza di dimensioni normali un’immagine di grandissime dimensioni, che potete scegliere di proiettare su un apposito schermo di proiezione o anche solo su una parete bianca (trattata con vernici apposite e carteggiata, se siete dei maniaci della visione di alta qualità), dovete innanzitutto scegliere quella che viene definita un’ottica corta. Le ottiche corte, dette anche short throw, sono lenti che a differenza di quanto accadeva con i proiettori di una volta riescono a garantire un’immagine di grandissime dimensioni anche in una stanza piccola, dove l’apparecchio viene posizionato a poca distanza dalla superficie di proiezione. Il che significa riempire una parete con un frame di addirittura 3 metri di larghezza (un vero e proprio schermo cinematografico casalingo) posizionando il proiettore a poco più di 3 metri di distanza dalla stessa.
4k HDR, una scelta irrinunciabile
Avere un’immagine grande non basta però: è fondamentale avere colori brillanti, un alto contrasto e un’alta luminosità. Per non parlare poi della risoluzione, che su una superficie grande fa davvero la differenza. Anche qui la tecnologia ormai è in grado di offrire home cinema con una resa migliore di quella della sala media tradizionale, pertanto è fondamentale scegliere un prodotto che garantisca un’immagine vibrante e luminosa (ne parleremo dopo nel dettaglio), con risoluzione 4K e con tecnologia HDR (quell’high dynamic range che tanto cambia la resa dei dettagli cromatici e compensa il classico problema delle luci bruciate e dei neri troppo compressi).
Praticità di utilizzo e affidabilità
Non dimentichiamoci poi di quanto sia importante l’esperienza di utilizzo quotidiano, che si traduce nel trovare un proiettore che si accenda in tempi rapidi, sia silenzioso e affidabile, con delle buone casse integrate (qualora non abbiate voglia o modo di collegarne di esterne), che sia facilmente posizionabile da terra o da soffitto grazie a un sistema immediato e automatico di riadattamento trapezoidale dell’immagine.
La fedeltà d’immagine
Infine, ultima ma non ultima, c’è la questione della fedeltà dell’immagine, che tanto conta per un cinefilo che voglia assistere a una proiezione la più aderente possibile alle intenzioni del regista e del direttore della fotografia. Non bastano infatti specifiche di immagine super, ma è fondamentale trovare un prodotto con una calibrazione di fabbrica di primissimo livello e che garantisca una resa piena e inalterata del fotogramma come l’ha inteso l’autore.
IL NOSTRO BEST BUY ASSOLUTO: BENQ CINEPRIME W2700
Date indicazioni di carattere generale, siamo alla domanda più pragmatica di tutte: quale proiettore comprare? Quando una quindicina d’anni fa chi vi scrive iniziò a esplorare il mondo della proiezione casalinga il livello dei prodotti era quasi sconfortante e, superato l’entusiasmo iniziale, era inevitabile iniziare a lamentarsi progressivamente dei vari limiti tecnologici per poi tornare a preferire il caro vecchio televisore. Recentemente abbiamo avuto modo di provare nuovi proiettori di vari marchi e modelli e, tra questi, proprio il BenQ Cineprime W2700 cui accennavamo sopra (grazie a BenQ che ne ha reso gentilente disponibile uno per le prove in redazione). Con grande sorpresa, dopo tante incertezze e cautele, ci sentiamo di dire che il momento del sorpasso è giunto: durante la prova è ‘scoccata la scintilla’ dell’amore vero e finalmente possiamo dire che il passaggio da un televisore top di gamma al pluripremiato videoproiettore della multinazionale taiwanese non solo è risultato naturale, ma ha avuto un impatto straordinario sull’esperienza di home cinema per come la conoscevamo.
Scendendo nel tecnico, ovviamente il W2700 (che fa parte dell’eccellente serie W, premiata dall’EISA anche per il modello W5700) risponde ai requisiti che vi abbiamo consigliato sopra. Ha un’ottica corta ad aggiustamento keystone automatico e precisissimo (cui si aggiungo un potente zoom 1,3X e la funzione di slittamento verticale) che permette grandissime proiezioni anche in spazi molto ridotti, è dotato addirittura di un HDR intelligente che sfrutta le potenzialità di HDR10 and HLG (HDR-Pro) e monta un sistema ottico completamente in vetro a 10 elementi e 8 gruppi ottimizzato per il 4K che da quanto abbiamo avuto modo di riscontrare non presenta nessuno dei difetti presenti su altri prodotti della concorrenza (parliamo dei tipici artefatti d’immagine di cui risentono certi proiettori LCD) e usando la tecnologia DLP UHD offre la risoluzione mozzafiato di 8.3 milioni di pixel distinti (mentre sul mercato ci sono prodotti che riportano la dicitura 4K con una pixel density di soli 4.1 milioni, cioè meno della metà). Collegandoci il nuovo Amazon Fire Stick 4K Ultra HD abbiamo testato la resa sia di The Irishman e Roma (Netflix) che della serie Carnival Row (Prime Video, che offre anche la tecnologia HDR), mentre da lettore blu-ray UHD abbiamo provato il remaster 4K di Jurassic Park, e il risultato è sempre stato da pelle d’oca.
Per quanto riguarda il delicatissimo terreno della resa del colore, è facile capire perché sa star proprio il BenQ W2700 a fare incetta di premi: utilizzando la tecnologia proprietaria CinematicColor riesce a superare di molto la resa cromatica che normalmente troviamo sul mercato (quella dello standard Rec. 709, come potete vedere qui sotto caratterizzato da una dominanza dei rossi che penalizza ad esempio alcuni Optoma) offrendo in modo inalterato proprio l’immagine che il regista voleva vedessimo (e solo noi cinefili sappiamo quanto possiamo diventare estremisti quando si parla di questioni del genere). Con una resa del 95% della gamma colore DCI-P3, un altissimo standard internazionale definito dalla Digital Cinema Initiative (DCI) per la proiezione digitale nei cinema professionali, questo gioiellino si pone quasi sullo stesso piano tecnico delle sale che usano i DCP (Digital Cinema Package, la ‘pellicola’ digitale). La quantità e qualità della luce prodotta risente positivamente del fatto che BenQ sia il primo produttore al mondo di macchine con tecnologia DLP (Digital Light Processing), ma a commuovere fino quasi alla lacrimuccia c’è il fatto che ogni proiettore esce dalla fabbrica con un certificato di calibrazione individuale e specifico di quella precisa macchina, che riporta temperatura del colore D65, gamma, livelli di nero e bianco, grigi neutri, color tracking RGBCMY, tonalità, saturazione, luminosità e uscita da diverse interfacce basate su ITU-R DCI-P3/Rec. 709, con calibrazione visiva certificata ISFccc® dell’Imaging Science Foundation.
Per quanto riguarda il comparto audio, la resa è comunque sorprendente grazie alle casse stereo da 10 watt alloggiate in una camera di risonanza che produce bassi profondi e alti cristallini, ottimizzati dalla tecnologia di potenziamento audio CinemaMaster Audio+ 2, ma non possiamo che consigliarvi un rinforzo del sonoro magari utilizzando l’uscita digitale Toslink per pilotare un impianto home theater 5.1 separato.
UNA DICHIARAZIONE D’AMORE ALL’HOME CINEMA
Il Cinema va visto al cinema, lo ripetiamo: il buio della sala è un rito magico di cui non ci priveremo mai e gli esercenti (soprattutto quelli coraggiosi) vanno aiutati con la nostra presenza assidua e partecipe. Detto questo, nessuno ci impedisce di farci anche un cinema in salotto – anche se dovrete abituarvi al costante assalto di orde di amici galvanizzati.
Rivedere Breaking Bad, o la Black & Chrome edition di Mad Max: Fury Road o la versione 4K UHD di Blade Runner 2049 in formato gigante e risoluzione monstre dal proprio divano lo dimostra: il futuro non è nella tristezza di film visti dal cellulare o nella compressione raccapricciante di qualche sito pirata sul portatile: oggi come non mai la tecnologia ci permette di dare un nuovo significato al concetto di home cinema, e lo sguardo da bambino meravigliato che vi ritroverete sul volto la prima volta che vedrete un film in altissima qualità proiettato a una grandezza spropositata sulla parete di casa vostra non ha prezzo.