Arnaud Desplechin è certamente tra gli autori di punta del cinema francese e il suo ultimo Roubaix, una luce nell’ombra, ora disponibile in DVD Mustang / CG Entertainment, conferma ancora una volta il perché. Giunto al suo dodicesimo lungometraggio, il cineasta è tornato a raccontare la sua città natale, in questa occasione attraverso un polar al femminile. La storia è ispirata al documentario televisivo del 2008 Roubaix, commissariat central, affaires courantes, diretto da Mosco Levi Boucault, che narra un caso di cronaca nera avvenuto a Roubaix nel 2002.
Di pattuglia per le strade nella città dove è cresciuto, il commissario Daoud (Roschdy Zem) è chiamato ad indagare insieme al novellino Louis Coterell (Antoine Reinartz) sull’omicidio di una anziana. Le principali sospettate sono Claude (Lea Seydoux) e Marie (Sara Forestier), vicine di casa della vittima…
ROUBAIX, UNA LUCE NELL’OMBRA: UN DRAMMA DA UNA STORIA VERA
Desplechin torna a raccontare la sua città in Roubaix, una luce nell’ombra e lo fa senza filtri. Le prime fasi della pellicola sono a dir poco dinamiche, con alcuni crimini – tutti realmente accaduti – che si intrecciano, mostrandoci la quotidianità del commissario Daoud: passiamo da un accoltellamento durante una cena di Natale ad un uomo che finge di essere attaccato da un immigrato con una fiamma ossidrica, fino alla scomparsa di una ragazza di 17 anni in disaccordo con i genitori. In questo primo atto conosciamo meglio il protagonista, un uomo tranquillo, paziente e sobrio, decisamente in contrasto con una comunità pregna di tensioni sociali e politiche. Ma anche Daoud ha i suoi scheletri nell’armadio, tra ricordi e situazioni familiari particolarmente delicate.
La seconda parte di Roubaix, una luce nell’ombra volge l’attenzione al terribile omicidio dell’anziana signora. Già sentite dalla polizia per un incendio registrato nei giorni precedenti, le due vicine di casa – Claude e Marie – sono le prime indagate per l’assassinio. Una giovane coppia di ragazze indigenti e tossicodipendenti, unite nel bene e nel male. Le grandi qualità di Desplechin si confermano soprattutto nel corso degli interrogatori – prima svolti separatamente e successivamente insieme – dove si mescolano lacrime, rimorsi e preoccupazioni per il futuro. Versioni diverse, bugie e molto altro. E un figlio, a cui vanno tutti i pensieri ed i timori di Claude.
ROUBAIX, UNA LUCE NELL’OMBRA: TRA HITCHCOCK E MELVILLE
Desplechin racconta gli interrogatori attraverso lunghe sequenze tra eccessi, ritardi e botta e risposta tambureggianti. La macchina da presa si sofferma su dettagli e particolari, strizzando l’occhio ad Alfred Hitchcock – ma anche a Melville – per la capacità di fare arrivare allo spettatore i sentimenti dell’interrogato, il suo sentirsi braccato e senza via di fuga. Attanagliato, semplicemente.
Il regista de I fantasmi d’Ismael fa un passo in avanti rispetto alle pellicole precedenti, andando alla ricerca delle realtà e dei fatti. Lasciando da parte la dimensione immaginaria che hanno quasi sempre contraddistinto i suoi lavori, per immergersi in una indagine sociologica. Roubaix – situata al confine con il Belgio – è una città che conta circa 100 mila abitanti ed è tra le più povere della Francia. Con piglio documentaristico si addentra nelle vite degli emarginati, quelli che entrano più spesso a contatto con le forze dell’ordine, quelli che spesso si ritrovano dietro le sbarre per una rapina o per un’aggressione. Quelli che non sembrano poter avere un futuro migliore. La perfetta rappresentazione della Roubaix di oggi – ma anche di molte altre città della Francia settentrionale – una località con un tasso di criminalità altissimo mentre le piccole imprese sono costrette a chiudere i battenti.
Nell’ottimo cast di Roubaix, una luce nell’ombra spiccano le interpretazioni di Roschdy Zem (premiato come miglior attore ai Cesar) e la sempre ottima Sara Forestier, in un ruolo a dir poco delicato. La fotografia di Irina Lubtchansky ben accompagna l’atmosfera noir della pellicola, così come la ricca colonna sonora orchestrale – onnipresente nella prima parte del film – calza a pennello.
Presentato al Festival di Cannes 2019, Roubaix, una luce nell’ombra di Arnaud Desplechin è senza dubbio uno dei polar più accattivanti degli ultimi anni.