Saturday Night è un esplosivo racconto di come è nato lo show del Saturday Night Live, ormai appuntamento di culto della televisione americana, controverso e irriverente, andato in onda per la prima volta a metà degli anni ’70. È proprio la prima puntata dell’11 ottobre 1975 che Jason Reitman decide di raccontare, ricostruendo le poche ore antecedenti alla messa in onda, prevista per le 23.30. Reitman utilizza un ritmo frenetico, mantenendo alta la suspense nello spettatore, coinvolto in prima persona nell’ansia da prestazione che attanaglia l’autore Lorne Michaels (interpretato da Gabriel LaBelle) e il folto gruppo di attori emergenti, tra cui Dan Aykroyd (Dylan O’Brian), Chevy Chase (Cory Michael Smith), John Belushi (Matt Wood) e Gilda Radner (Ella Hunt).
Una notte di caos e creatività nel film sulla nascita del Saturday Night Live
Tutto si svolge in una notte, nelle ore che precedono la messa in onda della prima puntata del Saturday Night Live, uno show televisivo destinato a cambiare per sempre la comicità americana. Jason Reitman, che ha scritto la sceneggiatura di Saturday Night con Gil Kenan (Ghostbusters: Minaccia Glaciale), si concentra sui 90 minuti tra gli ultimi preparativi dello show e il live, previsto per le 23.30 dell’11 ottobre 1975. Questi minuti sono preziosi, e il giovane produttore Lorne Michaels deve sfruttarli al massimo per garantire il debutto del programma.
Come nella parabola di Davide contro Golia, Lorne, idealista e determinato, si trova a lottare contro i produttori ultra-conservatori della NBC, cercando di portare sullo schermo un gruppo di comici debuttanti, liberi da freni inibitori e portatori di una ventata di freschezza e innovazione. Nella prima parte del film è il caos a dominare: Reitman segue Lorne mentre apporta le ultime modifiche alla scaletta dello show, correndo tra i corridoi dell’imponente edificio al 30 Rockefeller Plaza di New York. Mentre la tensione cresce, Lorne incontra gli artisti che si esibiranno a breve, un gruppo di innovatori provenienti dai piccoli club, che spesso si esibiscono senza copione e per la prima volta approdano in televisione.
Accanto a modifiche di copione, costumi, luci e scenografie, Lorne deve anche confrontarsi con la sua ex moglie, Rosie Shuster (Rachel Sennott), co-autrice del programma, che rappresenta un elemento di razionalità in un vortice di genio e sregolatezza.
Saturday Night: un omaggio al SNL e alla bellezza della diretta
La peculiarità di Saturday Night sta nella narrazione che Jason Reitman sceglie per raccontare al pubblico l’emozione che precede la prima di uno spettacolo. Quella sensazione per cui, prima o poi, accadrà un imprevisto, la scaletta dovrà essere ottimizzata senza scontentare gli artisti e dove, in diretta, tutto può succedere. Il regista di Juno, che conosce i trucchi del mestiere e buona parte del cast originale del SNL, utilizza riprese dinamiche e carrellate in movimento continuo, seguendo prima Lorne Michaels e poi spostandosi di personaggio in personaggio, portando lo spettatore dietro le quinte del Saturday Night Live per renderlo partecipe di quella prima notte.
Il sudore del protagonista e del suo collaboratore Dick Ebersol (Cooper Hoffman) è palpabile, così come il fumo di sigarette e l’odore di whiskey che permeano l’area dove i manager della NBC, tra cui Dave Tebet (Willem Dafoe), attendono il probabile fallimento del programma, pregustando una replica rassicurante del comico Johnny Carson. Ma fortunatamente, le aspettative di Tebet non si avverano, e il SNL, ancora oggi, è un programma di enorme successo. Tuttavia, nessuno quella notte del 1975 poteva prevedere che quello studio avrebbe lanciato talenti destinati non solo a ottenere successo, ma anche a rivoluzionare la comicità americana con film cult come The Blues Brothers, Animal House, e il franchise di National Lampoon’s.
In soli 90 minuti, una serie di sketch e personaggi prendono vita, coinvolgendo lo spettatore dalla prima all’ultima scena. Reitman scandisce il tempo come in televisione, con il classico conto alla rovescia, aggiungendo dettagli che accrescono la tensione, come la posa dei mattoni per una scenografia improvvisata e il passaggio da un piano all’altro dell’edificio.
Saturday Night: un cast eccellente per un film di settore divertente e accessibile
Jason Reitman ha selezionato un cast variegato, con interpreti più affermati come J.K. Simmons, Willem Dafoe, Matthew Rhys (nel ruolo di George Carlin), Dylan O’Brian, Lamorne Morris (nel ruolo di Garrett Morris), Nicholas Braun (nel ruolo di Andy Kaufman e Jim Henson) e altri quasi esordienti, tra cui Gabriel LaBelle (visto recentemente in The Fabelmans di Steven Spielberg) e Matt Wood nel ruolo di John Belushi.
Sebbene il SNL non sia trasmesso in Italia e il tema del film sia incentrato su un pubblico specifico, Saturday Night è comunque un film divertente e accessibile, scritto e diretto con grande attenzione ai dettagli e un ritmo ben calibrato. Reitman restituisce al pubblico un racconto dettagliato di una notte straordinaria, una notte che meritava di essere raccontata.