Prodotto dalla Fabula Picture, di Guido, Nicola e Marco De Angelis, sceneggiato da Ugo Chiti, Antonio Manca e dallo scrittore Lagioia, La Ferocia diventerà un film. Il primo ciak a Bari tra settembre e ottobre del 2019.
IL ROMANZO, PREMIO STREGA NEL 2015
Vincitore del Premio Strega 2015, La Ferocia di Nicola Lagioia concorre al prestigioso titolo letterario insieme all’autrice misteriosa Elena Ferrante candidata (da Roberto Saviano, in un coacervo di critiche) con “Storia della bambina perduta” e Mauro Covacich terzo classificato con il romanzo “La Sposa”.
Una vittoria schiacciante con 145 preferenze, proclamata a Villa Giulia da Francesco Piccolo (Premio Strega 2014) e commentata sul podio dallo scrittore, così: “con questa storia racconto un Sud verticale, dove la Puglia rappresenta l’Italia. La Ferocia per me è un ritorno allo stato di natura, la legge della giungla da cui credevamo esserci affrancati, ma che riemerge in questo periodo di crisi”.
E in effetti il romanzo edito da Einaudi, (con più di 100 mila copie vendute) sin dalle primissime righe, sembra pensato e scritto per il cinema, con grande intensità emotiva e interessanti riferimenti reali, dove si delinea una Puglia molto diversa dalle cartoline, disseminata di contraddizioni ancora tutte da elaborare. Corruzione, sfruttamento edilizio, relazioni familiari complicate e di potere.
LA TRAMA DI LA FEROCIA
In una calda notte di primavera, una giovane donna cammina nel centro esatto della strada statale. È nuda e coperta di sangue. A stagliarla nel buio, i fari di un camion sparati dritti su di lei. Quando, poche ore dopo, la ritroveranno ai piedi di un autosilo, la sua identità verrà finalmente alla luce: è Clara Salvemini, prima figlia della più influente famiglia di costruttori locali. Per tutti è un suicidio. Ma le cose sono davvero andate così? Cosa legava Clara agli affari di suo padre? E il rapporto che la unisce ai tre fratelli – in particolare quello con Michele, l’ombroso, l’instabile, il ribelle – può aver giocato un ruolo determinante nella sua morte? Le ville della ricca periferia barese, i declivi di ogni rapida ascesa sociale, le tensioni di una famiglia in bilico tra splendore e disastro: utilizzando le forme del noir, del gotico, del racconto familiare, scandite da un ritmo serrato e da una galleria di personaggi e di sguardi che spostano continuamente il cuore dell’azione, l’autore mette in scena il grande dramma degli anni che stiamo vivendo
LA FEROCIA: IL FILM
L’annuncio della trasposizione filmica, arriva direttamente dai produttori Guido, Nicola e Marco De Angelis, della Fabula Picture, i quali non rilasciano dichiarazioni sulla regia, ma indiscrezioni fanno circolare il nome di Marco Danieli, autore della Ragazza del mondo (Premio David di Donatello 2017 come miglior regista esordiente) attualmente impegnato nelle riprese del film/musical Un’avventura che ripercorre la carriera di Lucio Battisti attraverso le sue canzoni. Altre fonti fanno invece il nome di Vincenzo Marra, regista de L’Equilibrio. Le riprese si svolgeranno a Bari tra settembre e ottobre del 2019, e andranno avanti per sette settimane.
L’AUTORE DI LA FEROCIA: NICOLA LAGIOIA
Nicola Lagioia è nato a Bari nel 1973. Ha pubblicato i romanzi Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (minimum fax 2001), Occidente per principianti (Einaudi 2004), Riportando tutto a casa (Einaudi, 2009). Dirige “nichel”, la collana di letteratura italiana di minimum fax. È una delle voci di Pagina3, la rassegna stampa quotidiana di Radio3. È tra i fondatori del blog letterario minimaetmoralia.com. È uno dei selezionatori della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Scrive per diversi giornali e riviste.
Dicono del libro:
“Ogni tanto ci chiediamo: a quando un grande romanzo italiano? Beh, potremmo cominciare da La Ferocia”. Giancarlo De Cataldo
“Fa pensare a Le correzioni di Franzen”. Paolo Di Paolo
“Un bisturi che incide la carne”. Paolo Mauri
“La ferocia è destinato a trovare un posto di rilievo in qualsiasi storia della letteratura italiana degna di questo nome”. Alberto Asor Rosa
“Leggere è un piacere, una fuga, un riparo, un’illuminazione, una cura. A ogni passo nelle pagine di questo libro l’ho ricordato con esattezza”. Conchita De Gregorio