The Mole: Undercover in North Corea (cioè La Talpa: Sotto Copertura in Corea del Nord) è un documentario del 2020 di Mads Brügger. Presentato in anteprima italiana al Biografilm Festival, è un’opera senza precedenti. Nonostante in alcuni territori sia stato distribuito in streaming come miniserie in 2 o 3 parti, si colloca infatti senza dubbio tra i migliori film documentari degli ultimi anni.
Di che parla The Mole (La Talpa)? La trama del film, una storia vera.
The Mole (La Talpa) documenta in circa due ore 10 anni di infiltrazione di due danesi nell’impenetrabile Corea del Nord. Attraverso l’uso di videocamere e microfoni nascosti, vedremo uno chef in pensione e un attore guadagnarsi dall’estero la fiducia del regime fino a diventare suoi punti di riferimento segreti per il traffico internazionale di armamenti da guerra e droghe.
The Mole: un documentario da vedere assolutamente
Capita, molto raramente, di trovarsi davanti a documentari le cui storie sono così assurde da superare la più ardita finzione. Pensate a Tiger King, l’eccellente serie Netflix che – un colpo di scena dopo l’altro – trascina lo spettatore in un susseguirsi di eventi sempre più imprevedibile. Ebbene, le improbabili vicende di Joe Exotic non sono assolutamente nulla davanti all’incredibile crescendo di The Mole (La Talpa). Un climax così stupefacente e inverosimile che, in un film di finzione, sarebbe stato proponibile solo come commedia.
La scalata al regime Nord Coreano da parte di due danesi ‘qualsiasi’
E invece The Mole (La Talpa), nonostante la vena ironica che emerge involontariamente dai comportamenti grotteschi o demenziali di tutte le vere e autorevolissime personalità in gioco, è un film serissimo. Perché dimostra come due persone qualsiasi possano improvvisarsi spie e rischiare la vita al solo scopo di contribuire a un film; nonché come possano con sorprendente facilità finire per diventare organiche a un regime dittatoriale. Un gioco pericolosissimo che porta con sé alcuni dei più grandi scoop giornalistici degli ultimi anni.
The Mole (La Talpa) è una rivelazione senza precedenti
Definire The Mole (La Talpa) un documentario infatti è quasi riduttivo. Non solo perché il cinema del reale normalmente non contempla avventure così ambiziosamente sopra le righe, ma anche perché quasi ogni fotogramma documentato da Brügger contribuisce a spalancare come mai prima d’ora il vaso di pandora di una roccaforte geopolitica fino a ieri obnubilata dal più denso segreto. The Mole (La Talpa) è un’appassionante, drammatica, caricaturale rivelazione.
L’incredibile ascesa di un giovane chef in pensione
Il film condensa in modo chiaro ed esaustivo un decennio che parte dalla più banale delle infiltrazioni: tutto comincia quando Ulrich Larsen, un giovane ex cuoco in pensione di invalidità, all’insaputa della moglie inizia a frequentare le pigre riunioni di una minuscola e innocua associazione di simpatizzanti della Corea del Nord. Una serie di incontri ‘fortuiti’ lo porterà presto a mettersi in contato con la Korean Friendship Association, a scalarne i vertici europei e a entrare nel cerchio magico di Alejandro Cao de Benós, uno spagnolo dall’aria bonaria che invece il documentario indica come l’uomo chiave di Pyongyang in occidente.
La storia vera di The Mole (La Talpa), dalla KFA all’intrigo internazionale
L’incontro con l’influente iberico spalancherà presto le inaccessibili frontiere nordcoreane a Larsen, che viaggio dopo viaggio si guadagnerà la fiducia dei servizi segreti di Kim Jong-un e dei loro referenti stranieri. Quando all’ex chef verrà chiesto di trovare business partner al regime, il regista farà entrare in scena il carismatico Jim Mehdi Latrache-Qvortrup, un ex spacciatore ed ex combattente della Legione Straniera che reciterà la parte di un magnatepronto a fare investimenti illeciti multimilionari.
In The Mole (La Talpa) il traffico segreto di armi e droga ripreso di nascosto in ogni dettaglio
È qui che The Mole (La Talpa) diventerà l’equivalente di uno spy movie internazionale. Un delirio interamente documentato fatto di lussuose cene d’affari in ristoranti segreti nel sottosuolo dei quartieri poveri di Pyongyang; ‘menù’ che propongono in vendita armamenti satellitari e bombe potenti quanto una nucleare; un traffico di navi pirata dalla Giordania avallato alla Cina e infine loschi affari con la Siria.
Il disgustoso capitolo della corruzione in Africa, che meriterebbe un film a sé
Tutto ciò senza scordare i viaggi in Namibia e Uganda per la costruzione di fabbriche di armi segrete in Africa. Giganteschi hub di produzione dotati anche di aeroporto privato, nascosti sotto villaggi turistici con la piena collaborazione dei governi locali – pronti anche a manipolare, tradire e deportare il proprio stesso popolo. E poi, ovviamente, c’è il ruolo di facilitazione svolto in quest’affare da qualcuno nell’ambasciata nordcoreana a Stoccolma.
The Mole (La Talpa) imbarazza la propaganda nord-coreana
Come avrete capito The Mole (La Talpa) lascia increduli per come il regime di Kim Jong-un, disperatamente alla ricerca di liquidità per via delle sanzioni e allettato dalla possibilità di ingenti investimenti, si sia fatto bellamente ragirare da un regista coraggioso e da due folli infiltrati in cerca di avventura – ben lontani dall’essere spie professioniste. Certo, col suo precedente The Red Chapel Mads Brügger aveva già sfidato la dittatura asiatica per mezzo di due comici, e non mancano altri documentari sul tema, ma la portata di questo nuovo lavoro è tale da sollevare più di una domanda.
E se dietro il film ci fosse la CIA?
Il lunghissimo periodo di infiltrazione, la dimestichezza nel riprendere situazioni privatissime col continuo rischio di essere uccisi e la glaciale sicurezza con la quale i due danesi si destreggiano nei meandri di un giallo globale lasciano tuttavia attoniti. Pur con tutto il beneficio del dubbio, viene naturale pensare che dietro il film – dichiaratamente costruito a tesi – ci sia un partner occulto: i servizi segreti britannici o, più probabilmente, americani.
I servizi segreti e il cinema come arma
Se uno stato denunciasse pubblicamente, con tanto di prove, quanto mostrato da The Mole (La Talpa), ci sarebbe un’immediata crisi internazionale che potrebbe anche sfociare in una guerra – e nessuno vuole suscitare gli appetiti nucleari di Kim Jong-un. Ma se a portare alla luce questa incredibile realtà sono dei privati, nella forma artistica di un film, allora il discorso cambia.
Il finale di The Mole (La Talpa) e il ritorno alla normalità della spia
Non sapremo mai se Mads Brügger è l’unico regista di questa incredibile operazione, ma quel che è certo è che il suo bellissimo e scioccante documentario abbatte l’omertà di un regime come nessuno aveva mai fatto prima. The Mole (La Talpa) è la quintessenza del cinema come arma geo-politica, ma è anche una satira involontaria sul potere e, in ultimo, una riflessione sulla vita della spia. Il finale del film e il confronto tra l’ex chef e una moglie che per 10 anni è stata tenuta all’oscuro di tutto vale da solo il prezzo del biglietto.
Il trailer di The Mole (La Talpa)
(Il presente articolo commenta gli eventi per come presentati nel film in questione. Chiunque ritenesse motivatamente tale ricostruzione non aderente alla realtà, può contattarci per chiedere la pubblicazione di eventuali rettifiche, dichiarazioni o repliche.)