In USA per parlare di loro si usa il termine “snubs”: ovvero “snobbati”, “ignorati”. Se infatti per le nomination degli Oscar 2016 ci sono state delle vere e proprie scelte decisamente inaspettate, al tempo stesso le decisioni dell’Academy hanno fatto anche registrare parecchie candidature mancate, molte delle quali date quasi per scontate alla vigilia.
MIGLIOR REGIA
Martin Scorsese è uno dei più grandi registi americani viventi e probabilmente non si aspettava di non ricevere nemmeno una nomination per la miglior regia per Silence, un film cui ha lavorato per circa un trentennio. A fare compagnia a Scorsese altri importanti registi ignorati: Clint Eastwood per Sully, Denzel Washington per Fences (che però concorre come miglior attore), Garth Davis che ha diretto Lion e David Mackenzie per Hell or High Water, che ha raccolto sorprendenti consensi nei cinema USA ma da noi è arrivato direttamente su Netflix. E se per Elle Isabelle Huppert ha convinto i giurati a concederle la sua prima nomination Oscar come miglior attrice, Paul Verhoeven forse avrebbe meritato di essere in lizza per la regia. Infine citiamo anche Jeff Nichols (Loving) e Pablo Larrain: il suo Jackie ha raccolto tre nomination, mancando però quella alla miglior regia.
MIGLIORI INTERPRETAZIONI
Amy Adams, che di nomination all’attivo ne ha già quattro, a questo giro rimane a bocca asciutta nonostante due ottime interpretazioni (Arrival certo, ma anche Animali Notturni) e stessa sorte tocca a Annette Bening che ha fatto impazzire molti in 20th Century Women. Un’altra donna rimasta fuori è Taraji P. Henson, l’attrice di Empire: nello stesso film la sua co-protagonista Greta Gerwig non ha conquistato la nomination come best supported actress. Sul versante maschile invece molti puntavano su Tom Hanks per Sully (che però aveva fatto cilecca anche ai Golden Globes e ai BAFTA’s) e, perché no, anche su Aaron Taylor-Johnson (co-protagonista di Animali Notturni insieme a Michael Shannon, che invece è stato nominato). Senza dimenticarci di Hugh Grant: in tanti avevano scommesso che la sua interpretazione in Florence Foster Jenkins avrebbe potuto puntare direttamente alla candidatura come miglior attore, ma dal film di Stephen Frears ne è uscita bene solo Meryl Streep che si è portata a casa la sua 20esima nomination.
I FILM ESCLUSI
Ci sono poi una serie di pellicole che non sono state minimamente prese in considerazione dai giurati dell’Academy in nessuna delle categorie presenti. Su tutti Deadpool, l’originalissimo sci-fi di Tim Miller (e per molti “il caso” dell’anno) ma anche, per dire, The Neon Demon di Nicolas Winding Refn amatissimo nella classifica 2016 dei Cahiers du cinéma ma ignorato totalmente dall’Academy (perfino per la colonna sonora di Cliff Martinez). E qualcuno grida vendetta per l’esclusione di È solo la fine del mondo di Xavier Dolan anche al Sundance saranno parecchio arrabbiati visto che il suo prodotto per eccellenza di quest’anno, The Birth of a Nation, non ha sfondato in nessuna delle categorie. E poi, volendo, tanti altri titoli, meno conosciuti ma che nel loro piccolo sono già diventati dei cult: Paterson di Jim Jarmus, The Witch di Robert Eggers (forse l’horror dell’anno), lo stravagante Swiss army man di Dan Kwan e Daniel Scheinert, Sing Street di John Carney, Krisha di Trey Edward Shults, The handmaiden di Park Chan-wook, Certain Women di Kelly Reichardt American Honey di Andrea Arnold, Hunt for the wilder people di Taika Waititi e Paradise di Andrei Konchalovsky. Vi pare poco?