È noto che presto assisteremo al ritorno del cavaliere oscuro nel Batman v Superman di Zack Snyder, che sarà in parte basato sul Batman dei fumetti di Frank Miller. Quel che non tutti sanno è che per poco, anni fa, non è andato in porto un film sul crociato di Gotham firmato dallo stesso Miller con Darren Aronofsky e basato sulla miniserie Batman: Year One. In una recente intervista con l’Hollywood Reporter, Miller ha spiegato per la prima volta che tipo di pellicola sarebbe stata. E a quanto pare sarebbe stata strana, molto strana…
Miller è celebre per aver contribuito a plasmare alcuni degli aspetti più tormentati del personaggio DC, eppure oggi scopriamo che i principali problemi del progetto sono nati dalla convinzione di Aronofsky che il fumetto di Miller fosse ‘troppo positivo’. Per chi conosce Miller, sa che stiamo parlando di qualcosa di paradossale.
Miller racconta di aver dovuto insistere nello spiegare al regista de Il Cigno Nero che Batman non si sarebbe mai e poi mai spinto oltre una certa soglia (ad esempio torturare sadicamente i criminali) e che la sua visione del personaggio era troppo estrema.
Quando poi i due hanno provato a scrivere a quattro mani, il copione ha preso una piega ‘interessante’. La batmobile era solo una macchina pesantemente modificata, e Wayne aveva rinunciato alla propria ricchezza per vivere in strada e capire cosa passasse la gente comune. La batcaverna era un binario abbandonato della metropolitana e ognuno dei luoghi o gadget che conosciamo era stato costruito da Bruce con le sue mani. Quindi tutto sommato abbiamo rischiato di assistere a un batman barbone e maestro del faidaté. Chiaramente la Warner Bros. ha stracciato uno script che non permetteva di vendere giocattoli né di raggiungere un pubblico di famiglie.
Miller ha anche aggiunto un interessante aneddoto, raccontando di essersi immerso nella creazione della sua idea di uomo pipistrello dopo aver subìto una rapina a mano armata. Ha sostenuto infatti che nell’essere totalmente alla mercè di qualcun altro c’è qualcosa di profondamente umiliante paragonabile proprio al potere di Batman, che “riusciva a farmi sentire come quel ragazzo terrorizzato dalla minaccia di uno sconosciuto, ma aveva al contempo il potere di salvarmi. Un mito perfetto.”. È stato grazie a questa considerazione che si è reso conto di quanto quel giustiziere mascherato fosse “il più potente simbolo nelle mani della DC”.
Se volete potete trovare l’intero articolo in inglese sul sito dell’Hollywood Reporter.
Il Batman barbone faidaté di Darren Aronofsky
In una recente intervista Frank Miller ha rivelato interessanti dettagli sull'assurdo film che stava preparando con Darren Aronofsky.