Hollywood non è famosa per i rischi artistici che corre ma per la capacità di far cassa andando sul sicuro. Così a intervalli più o meno regolari partorisce pellicole che, pur uscendo in contemporanea, sembrano clonate. Questo sfruttamento intensivo e rapidissimo di un filone coinvolge in genere produzioni generaliste ad alto budget che fanno leva su un’idea semplice ed efficace. E dopo una stagione via nel dimenticatoio.
Raramente però può accadere che una delle due pellicole fotocopia abbia un particolare successo commerciale.
È il caso ad esempio di Biancaneve e il Cacciatore, che forte del fascino di Charlize Theron e Chris Hemsworth ha avuto la meglio sul coevo Biancaneve di Tarsem Singh e sta tornando con un prequel/spin off da cui è stata fatta fuori la povera amica dei nani, ed è anche il caso di Attacco al Potere – Olympus Has Fallen, che dopo aver stracciato l’identico Sotto Assedio – White House Down è ora tornato in sala con un sequel nato per batter cassa.
Difficile decifrare cosa abbia decretato il successo del primo Attacco al Potere.
Quando la storia e i personaggi sono identici, viene da supporre che siano i nomi coinvolti e i soldi investiti a fare la differenza, e con la regia di Roland Emmerich, star come Channing Tatum, Jamie Foxx, Maggie Gyllenhaal e James Woods e un budget esattamente doppio, la supremazia al botteghino sembrava saldamente riservata a Sotto Assedio.
Invece una pellicola costata solo 70 milioni di dollari, diretta dal non celeberrimo Antoine Fuqua e interpretata da un cast che se non fosse per l’amatissimo Morgan Freeman non sembrerebbe dei più promettenti (Gerard Butler, Aaron Eckhart e Angela Bassett) è stata il caso commerciale della stagione 2013.
A tre anni di distanza, in un mercato sempre più drogato di cinecomic, i produttori hanno avuto l’intelligenza di leggere i fattori del successo del fenomeno Attacco al Potere e moltiplicarli all’ennesima potenza, consegnandoci un film a cui non potrebbe importare meno di prendersi sul serio ma che funziona nella sua onestà.
Se devi fare un’americanata, falla in grande.
Attacco al Potere 2 – London Has Fallen è una cagata meravigliosa. È dichiaratamente un film spazzatura, in cui l’epicità della minaccia raggiunge proporzioni ridicole e dove i cliché sui pakistani brutti e cattivi e l’America forte dei propri metodi spicci sono pietre angolari della narrazione. È però proprio questa onestà di fondo, che non si vuole celare dietro a presunti drammi esistenziali, che permette all’iraniano-svedese Babak Najafi (stavolta c’è lui dietro la macchina da presa) di utilizzare strage e terrore alla stessa stregua dei numerosissimi effetti speciali presenti, creando una minaccia in scala fumettistica e regalando un’esperienza d’intrattenimento che pur riecheggiando delle drammatiche stragi Parigine mantiene il tono goliardico da franchise à la Avengers. A completare la riuscita di questo ottimo prodotto USA e getta è poi la coppia di protagonisti.
Il presidente e la guardia sono un perfetto duo di avventurieri, capace di trasformare il dramma in un buddy movie.
La riuscitissima alchimia tra il capo di stato americano (Eckhart) e la sua concretissima bodyguard (Butler), uscita rafforzata dal precedente installment, anima infatti una coppia di amici perfettamente complementari che affrontano a viso aperto la tragedia senza rinunciare all’umorismo e agli sguardi d’intesa fraterna, diventando così il motore di un intrattenimento a tutto tondo.
Di difetti la pellicola ne avrebbe un’infinità, soprattutto se volessimo analizzarla con l’occhio critico dell’intenditore un po’ snob, ma qui non c’è spazio per ragionamenti sofisticati: Attacco al Potere 2 promette esplosioni mozzafiato, distruzione su scala apocalittica e tanta azione, e riesce a confezionarli nel modo più leggero ed efficace possibile, con gran ritmo e superficialità. Se avete qualche aspettativa guardate altrove. Questa è pur sempre una cagata meravigliosa.