I David di Donatello arrivano alla 60° edizione e il passaggio da Rai a Sky riesce dove pochi avrebbero scommesso, trasformando uno show povero e polveroso con i toni da convention aziendale in una premiazione degna di questo nome. I mezzi sono visibilmente inferiori alle ambizioni, ma è chiaro l’intento di replicare la formula della notte degli Oscar, sin dal red carpet con le interviste dell’ottimo Francesco Castelnuovo.
LO SHOW DI SKY
Abiti da sera, location e palco allestiti con cura, intermezzi comici e musicali (memorabile il primo video dei The Jackal), grafiche degne di questo nome e una grande visibilità mediatica: gli ingredienti per costruire un divismo nostrano ci sono tutti, ma bisognerebbe metterne a parte i ‘divi’, che in linea di massima si presentano sul tappeto rosso con il carisma di chi partecipa a una sagra e ritirano i premi senza aver preparato uno straccio di discorso. Impossibile però dar loro torto, d’altronde prima dell’intervento di Sky il David si era trasformato nella trascurabile consegna di medagliette di cartone in seconda serata. La scelta di un presentatore brillante (in realtà assistito piuttosto male da una regia televisiva dai ritmi incerti) replica il modello statunitense, ma nonostante sia evidente che Alessandro Cattelan non è un mattatore, svetta lo stesso sui Tullio Solenghi e Paolo Ruffini delle ultime edizioni. A questa confezione ambiziosa corrisponde però un’assegnazione dei premi a volte a dir poco discutibile, che rende evidente la necessità di una profonda riscrittura del regolamento e che, alla fine del gala, impedisce di prendere veramente sul serio un premio che indica come miglior film dell’anno Perfetti Sconosciuti.
LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT
La pellicola che ha segnato i 60° David di Donatello è inequivocabilmente Lo Chiamavano Jeeg Robot (qui il nostro approfondimento), che porta a casa quasi tutte le statuette che contano: miglior attore protagonista (Claudio Santamaria), migliore attrice protagonista (Ilenia Pastorelli), miglior regista esordiente (Gabriele Mainetti), miglior attore non protagonista (Luca Marinelli), miglior attrice non protagonista (Antonia Truppo), miglior montaggio (Andrea Maguolo) e miglior produzione (Gabriele Mainetti per Goon Films).
IL RACCONTO DEI RACCONTI
Porta a casa 7 statuette, perlopiù tecniche, anche Il Racconto dei Racconti di Matteo Garrone (qui l’approfondimento). Garrone è insignito del David alla migliore regia, ma vengono anche premiati la fotografia di Peter Suschitzky (leggendario direttore della fotografia di Guerre Stellari: L’Impero Colpisce Ancora) così come le scenografie, i costumi, gli effetti digitali, il trucco e le acconciature.
SORRENTINO E CALIGARI
Inspiegabilmente snobbati Youth di Paolo Sorrentino (qui la nostra recensione) e Non Essere Cattivo di Caligari (ne abbiamo parlato qui), che ricevono rispettivamente il premio alle musiche e alla miglior canzone originale il primo e al suono in presa diretta il secondo.
PERFETTI SCONOSCIUTI
Destinata a dividere, infine, l’assegnazione di due premi di grande peso a un titolo a dir poco sopravvalutato: è infatti la commedia di grande successo Perfetti Sconosciuti (qui la recensione) ad aggiudicarsi il David di Donatello per il miglior film e la migliore sceneggiatura. Sicuramente si tratta di un film riuscito basato su un soggetto tanto semplice quanto geniale, ma il modo in cui è concepita e girata la seconda parte della pellicola rende la scelta dei premi ingiustificabile, e l’idea che il film di Genovese sia considerato migliore di quelli di Sorrentino, Rosi, Caligari e Garrone è cinematograficamente indigeribile almeno quanto l’assenza di Lo Chiamavano Jeeg Robot tra i candidati a miglior film.
I DAVID SONO PRONTI A RINASCERE
In conclusione, è evidente come sia in corso un ricambio generazionale (ancora acerbo) nel cinema italiano e quanto sia difficile per un progetto coraggioso, seppur di qualità, arrivare in sala. Non a caso sia Lo Chiamavano Jeeg Robot sia Il Racconto dei Racconti sono autoproduzioni dei registi. Questa 60° edizione dei David di Donatello segna sicuramente un importantissimo punto di svolta per la manifestazione, e c’è da augurarsi che l’ottimo lavoro di Sky, unitamente a un auspicabile pensionamento del novantaquattrenne Gian Luigi Rondi dalla presidenza del premio, riescano nei prossimi anni a restituire ai David una freschezza e un’autorevolezza sempre maggiori. A seguire la lista completa dei film in gara e dei vincitori.
MIGLIOR FILM
Fuocoammare, regia di Gianfranco Rosi
Il racconto dei racconti – Tale of Tales, regia di Matteo Garrone
Non essere cattivo, regia di Claudio Caligari
Perfetti sconosciuti, regia di Paolo Genovese
Youth – La giovinezza (Youth), regia di Paolo Sorrentino
MIGLIOR REGISTA
Gianfranco Rosi – Fuocoammare
Matteo Garrone – Il racconto dei racconti – Tale of Tales
Claudio Caligari – Non essere cattivo
Paolo Genovese – Perfetti sconosciuti
Paolo Sorrentino – Youth – La giovinezza (Youth)
MIGLIOR REGISTA ESORDIENTE
Carlo Lavagna – Arianna
Adriano Valerio – Banat (Il viaggio)
Piero Messina – L’attesa
Gabriele Mainetti – Lo chiamavano Jeeg Robot
Francesco Miccichè e Fabio Bonifacci – Loro chi?
Alberto Caviglia – Pecore in erba
MIGLIORE SCENEGGIATURA
M. Garrone, E. Albinati, U. Chiti e M. Gaudioso – Il racconto dei racconti – Tale of Tales
N. Guaglianone e Menotti – Lo chiamavano Jeeg Robot
C. Caligari, F. Serafini e G. Meacci – Non essere cattivo
P. Genovese, F. Bologna, P. Costella, P. Mammini e R. Ravello – Perfetti sconosciuti
P. Sorrentino – Youth – La giovinezza (Youth)
MIGLIOR PRODUTTORE
21uno Film, Stemal Entertainment, Istituto Luce Cinecittà, Rai Cinema e Les Films d’Ici – Fuocoammare
Archimede e Rai Cinema – Il racconto dei racconti – Tale of Tales
Gabriele Mainetti per Goon Films, con Rai Cinema – Lo chiamavano Jeeg Robot
Paolo Bogna, Simone Isola e Valerio Mastandrea per Kimera Film, con Rai Cinema e Taodue Film, produttore associato Pietro Valsecchi, in collaborazione con Leone Film Group – Non essere cattivo
Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori per Indigo Film – Youth – La giovinezza (Youth)
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA
Paola Cortellesi – Gli ultimi saranno ultimi
Sabrina Ferilli – Io e lei
Juliette Binoche – L’attesa
Ilenia Pastorelli – Lo chiamavano Jeeg Robot
Valeria Golino – Per amor vostro
Anna Foglietta – Perfetti sconosciuti
Àstrid Bergès-Frisbey – Alaska
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
Claudio Santamaria – Lo chiamavano Jeeg Robot
Luca Marinelli – Non essere cattivo
Alessandro Borghi – Non essere cattivo
Valerio Mastandrea – Perfetti sconosciuti
Marco Giallini – Perfetti sconosciuti
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Piera Degli Esposti – Assolo
Antonia Truppo – Lo chiamavano Jeeg Robot
Elisabetta De Vito – Non essere cattivo
Sonia Bergamasco – Quo vado?
Claudia Cardinale – Ultima fermata
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Valerio Binasco – Alaska
Fabrizio Bentivoglio – Gli ultimi saranno ultimi
Giuseppe Battiston – La felicità è un sistema complesso
Luca Marinelli – Lo chiamavano Jeeg Robot
Alessandro Borghi – Suburra
MIGLIOR DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA
Peter Suschitzky – Il racconto dei racconti – Tale of Tales
Michele D’Attanasio – Lo chiamavano Jeeg Robot
Maurizio Calvesi – Non essere cattivo
Paolo Carnera – Suburra
Luca Bigazzi – Youth – La giovinezza (Youth)
MIGLIOR MUSICISTA
Alexandre Desplat – Il racconto dei racconti – Tale of Tales
Ennio Morricone – La corrispondenza
Michele Braga e Gabriele Mainetti – Lo chiamavano Jeeg Robot
Paolo Vivaldi con la collaborazione di Alessandro Sartini – Non essere cattivo
David Lang – Youth – La giovinezza (Youth)
MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
Torta di noi – musica, testi e interpretazione di Niccolò Contessa – La felicità è un sistema complesso
A cuor leggero – musica, testi e interpretazione di Riccardo Sinigallia – Non essere cattivo
Perfetti sconosciuti – musica di Bungaro e Cesare Chiodo, testi e voce di Fiorella Mannoia – Perfetti sconosciuti
La prima Repubblica – musica, testi e interpretazione di Checco Zalone – Quo vado?
Simple Song #3 – musica e testi di David Lang, interpretazione di Sumi Jo – Youth – La giovinezza (Youth)
MIGLIOR SCENOGRAFO
Dimitri Capuani e Alessia Anfuso – Il racconto dei racconti – Tale of Tales
Maurizio Sabatini – La corrispondenza
Massimiliano Sturiale – Lo chiamavano Jeeg Robot
Giada Calabria – Non essere cattivo
Paki Meduri – Suburra
Ludovica Ferrario – Youth – La giovinezza (Youth)
MIGLIORE COSTUMISTA
Massimo Cantini Parrini – Il racconto dei racconti – Tale of Tales
Gemma Mascagni – La corrispondenza
Mary Montalto – Lo chiamavano Jeeg Robot
Chiara Ferrantini – Non essere cattivo
Carlo Poggioli – Youth – La giovinezza (Youth)
MIGLIOR TRUCCATORE
Gino Tamagnini, Valter Casotto, Luigi d’Andrea e Leonardo Cruciano – Il racconto dei racconti – Tale of Tales
Enrico Iacoponi – La corrispondenza
Giulio Pezza – Lo chiamavano Jeeg Robot
Lidia Minì – Non essere cattivo
Maurizio Silvi – Youth – La giovinezza (Youth)
MIGLIOR ACCONCIATORE
Francesco Pegoretti – Il racconto dei racconti – Tale of Tales
Elena Gregorini – La corrispondenza
Angelo Vannella – Lo chiamavano Jeeg Robot
Sharim Sabatini – Non essere cattivo
Aldo Signoretti – Youth – La giovinezza (Youth)
MIGLIOR MONTATORE
Jacopo Quadri – Fuocoammare
Andrea Maguolo, con la collaborazione di Federico Conforti – Lo chiamavano Jeeg Robot
Consuelo Catucci – Perfetti sconosciuti
Patrizio Marone – Suburra
Cristiano Travaglioli – Youth – La giovinezza (Youth)
MIGLIOR FONICO DI PRESA DIRETTA
Maricetta Lombardo – Il racconto dei racconti – Tale of Tales
Valentino Giannì – Lo chiamavano Jeeg Robot
Angelo Bonanni – Non essere cattivo
Umberto Montesanti – Perfetti sconosciuti
Emanuele Cerere – Youth – La giovinezza (Youth)
MIGLIORI EFFETTI DIGITALI
EDI – Effetti Digitali Italiani – Game Therapy
Makinarium – Il racconto dei racconti – Tale of Tales
Chromatica – Lo chiamavano Jeeg Robot
Visualogie – Suburra
Peerless – Youth – La giovinezza (Youth)
MIGLIOR DOCUMENTARIO DI LUNGOMETRAGGIO
I bambini sanno, regia di Walter Veltroni
Harry’s Bar, regia di Carlotta Cerquetti
Louisiana (The Other Side), regia di Roberto Minervini
Revelstoke. Un bacio nel vento, regia di Nicola Moruzzi
S is for Stanley – Trentanni dietro al volante per Stanley Kubrick, regia di Alex Infascelli
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Bellissima, regia di Alessandro Capitani
A metà luce 2016, regia di Anna Gigante
Dove l’acqua con altra acqua si confonde, regia di Gianluca Mangiasciutti e Massimo Loi
La ballata dei senzatetto, regia di Monica Manganelli
Per Anna, regia di Andrea Zuliani
PREMIO DAVID GIOVANI
Alaska, regia di Claudio Cupellini
Gli ultimi saranno ultimi, regia di Massimiliano Bruno
La corrispondenza, regia di Giuseppe Tornatore
Non essere cattivo, regia di Claudio Caligari
Quo vado?, regia di Gennaro Nunziante
MIGLIOR FILM STRANIERO
Carol, regia di Todd Haynes
Il caso Spotlight (Spotlight), regia di Tom McCarthy
Il ponte delle spie (Bridge of Spies), regia di Steven Spielberg
Inside Out, regia di Pete Docter
Remember, regia di Atom Egoyan
MIGLIOR FILM DELL’UNIONE EUROPEA
45 anni (45 Years), regia di Andrew Haigh
Dio esiste e vive a Bruxelles (Le tout nouveau testament), regia di Jaco Van Dormael
Il figlio di Saul (Saul fia), regia di László Nemes
Perfect Day, regia di Fernando León de Aranoa
The Danish Girl, regia di Tom Hooper