Il Festival di Cannes è passato e ‘Jang’ – è così che la moglie e i figli chiamano Nicolas Winding Refn – è tornato a casa con il ronzio dei fischi ancora nelle orecchie. Poche certezze, tanto spirito punk, una conferenza stampa che conteneva più “Fuck” di Scarface e poi un agglomerato confuso di triangoli luminosi, musica psichedelica e giovani bionde color “whiter shade of pale”.
The Neon Demon, in uscita l’otto giugno nelle nostre sale, rischia di essere un flop alla Only god forgives, eppure noi andiamo controcorrente come Des Esseintes e proviamo a raccontarvi perché ‘Jang’ potrebbe essere il regista del futuro.
Huysmansiano
Controcorrente come il borghese del romanzo esteta di Huysmans. Refn è una specie di reincarnazione post-moderna di Jean Floressas Des Esseintes: disinteressato alla storia ma in compenso completamente assorbito dall’estetica delle cose. Chi ha avuto la fortuna di imbattersi nel romanzo ricorderà la policromia ossessiva delle pareti, (“D’altra parte il grigio ferro diviene ancora più fosco e pesante; il grigio perla perde il suo azzurro e si muta in un bianco sporco; i bruni intorpidiscono e si raffreddano; quanto ai verdi intensi, come il verde imperatore e il verde mirto, si comportano il turchino cupo e tendono al nero.”) la tartaruga dal carapace incastonato e le diverse carte pregiate dei suoi volumi. Pochissime parole, quasi un romanzo muto, come Valhalla Rising o Drive, pellicole che ‘si avvalgono del diritto di non rispondere’. Bronson, come l’opinabile Only God Forgives, era in grado di procedere senza una vera storia, senza un intreccio forte o palpabile, ma solo grazie a sensazioni e momenti, cantilene di Tom Hardy e una precisione registica ai limiti dell’impossibile; ai limiti della maniacale ossessione per la luce di candela di Stanley Kubrick in Barry Lindon.
La geometria invidiabile, allora, insieme alla padronanza pittorica della tavolozza dei colori, rendono Refn il miglior ‘regista della forma’ in circolazione, l’unico davvero in grado di fare film ‘pornografici’, ispirati da ciò che lo eccita e senza freni.
Se la nuova era del cinema, l’era dell’onnipotenza digitale, i film saranno senza trama, allora Nicolas Winding Refn potrà davvero essere definito “pionere”.
Poliedrico o L’imprevedibile virtù di Gus Van Sant.
Nel 1996 un produttore, credendo nel giovane Refn, lo convinse ad estendere una piccola sceneggiatura per un corto ad un copione per un film. Il risultato fu Pusher – l’inizio, il racconto di una settimana di vita di un uomo sfortunato. Come Inside Llewyn Davis, solo che i protagonisti erano due spacciatori di poco conto, Kim Bodnia e uno dei giurati dell’ultima edizione del festival di Cannes, Mads Mikkelsen. Telecamera a mano e luci naturali, in stile Dogma 95 (ne abbiamo parlato qui), poca violenza e tanto, tantissimo talento. Il genio di ‘Jang’ viene fuori ed il film diventa immediatamente un cult. Henrik Danstrup, il produttore, lo asseconda nella realizzazione di Bleeder, il primo film di Refn sulla vendetta e sulla rabbia, pienamente in linea con la sua cifra. La pellicola è un fiasco e per quattro anni il nostro non lavora. Nel 2003 arriva Fear X, uno stranissimo thriller con protagonista un guardiano di un centro commerciale in sete di vendetta, interpretato da John Turturro. Un altro flop, 6,7 milioni di investimento e quasi nessun ricavo.
A causa di gravi ristrettezze economiche è costretto a scrivere, dirigere, produrre e in parte montare i due seguiti di Pusher. Ancora una volta poca violenza e molta introversione, tante insicurezze e tantissimo talento.
È quindi il turno di Bronson, bio-pic sui generis intriso di violenza e grottesca ironia in cui il maniacale perfezionismo alla Kubrick è evidente, e di Valhalla Rising, accolto ottimamente dalla critica ma, a livello finanziario, un flop indiscutibile.
Ryan Gosling si è accorto di lui e gli chiede di dirigere Drive. 80 milioni di incasso e solo 15 di investimento, un premio e Cannes e la definitiva consacrazione.
Hollywood gli apre le porte ma lui rifiuta, trova grazie a qualche miracolo 4,8 milioni per girare il film più rischioso e personale possibile, Solo Dio Perdona: un western quasi muto ambientato nella città meno “west” della terra. Insuccesso, fischi, polemiche, schieramenti, acclamazioni, applausi.
Come The Neon Demon, appunto. Nel mezzo ha girato uno spot per Gucci e, stando ai rumors, starebbe lavorando ad una grossa produzione scritta da Wade e Purvis, sceneggiatori degli ultimi 007.
Come ci ha dimostrato Gus Van Sant, per fare Elephant e Paranoid park devi prima girare Will Hunting e Milk (che poi brutti film non sono): il cinema ‘commerciale’ per poter fare il cinema ‘personale’.
‘Il regista del futuro’ dovrà assolutamente essere capace di soddisfare le più vari committenze, dalla mecenate Hollywoodiana fino al pubblico più cinefilo.
L’età
Escludendo Xavier Dolan, perché è un autentico prodigio, quanti registi possono contare dieci film all’attivo a soli 45 anni? Paradossalmente i difetti di Only God Forgives sono attribuibili al fatto che abbia scoperto di essere “Refn” troppo presto. Il troppo successo potrebbe averlo inebriato troppo presto e troppo in fretta, un po’ come successe a Cimino con Il cacciatore, al quale seguì I cancelli del cielo, il più grande flop della storia del cinema. La maturazione per Refn è vicina, i produttori sono stati più cauti con lui che con Michael e presto potremo avere il primo grande film “adulto” di Refn.
Dolan è poi l’esempio perfetto di un cineasta che non sembra così pronto a scendere a patti con le leggi del commercio o con il concetto di ‘committente’. Il cinema è un mondo precario e basta un errore per rovinare tutto…
Icona
Nicolas Winding Refn va già oltre il concetto di ‘icona’. È un simbolo, una sagoma da tatuarsi sul petto, un poster da avere in cameretta, perché ha regalato una “coperta da regista” a Gosling e perché si è fatto leggere i tarocchi da Jodo.
Appuntamento all’otto giugno in sala con The Neon Demon, il nuovo film di quello che stilisticamente è il regista del futuro: Nicolas Winding Refn, “weird at top and wild at heart”. Ovviamente troverete la recensione su queste pagine.