Possiamo stare tranquilli: anche quest’estate qualche pessima serie TV non manca. Ha debuttato in questi giorni su Freeform Guilt, mistery drama prodotto dalla ABC Family. La trama del pilot consiste in un grande classico: Grace (Daisy Head, presto nel nuovo Underworld: Blood Wars), dopo una notte selvaggia passata sul tetto, rientra in casa e trova il cadavere della migliore amica Molly. Inizia il mistero, ma l’assassino dovrebbe essere svelato entro i 10 episodi previsti. Già solo nella prima puntata sono coinvolti una decina di personaggi sospetti, la qual cosa dovrebbe forse incuriosire lo spettatore, ma in realtà genera esattamente l’effetto contrario. Oltre a Grace, il primo a essere coinvolto è il suo ragazzo francese Luc, che ha praticamente tre battute in tutto l’episodio ma sicuramente molti segreti nascosti. Entrano poi in scena la sorella di Grace, praticante avvocato a Boston, il fratello di Molly (che non si sa come riesce a portare la sua moto sul tetto di un edificio), un principe per cui Molly faceva da donna oggetto, un professore con cui Grace aveva avuto una storia, il patrigno Don Giovanni di Grace e il costoso avvocato da lui assunto, interpretato da Billy Zane. È proprio quella di Zane l’unica interpretazione accettabile della serie: addirittura la protagonista, che dovrebbe spiccare per bravura e importanza all’interno della storia, ha doti recitative che non la spingono oltre il volto spaventato, mentre una trama confusa la fa soccombere sotto la moltitudine di characters presentati. La polizia di Scotland Yard, che cerca subito di risolvere l’omicidio di Molly interrogando ripetutamente Grace e Luc e vagando sui tetti dei palazzi, emerge forse come vera protagonista del pilot. Il poliziotto capo è un omaccione dalle spalle larghe dotato di uno spiccato acume che gli consente di arrivare subito a delle conclusioni, e che con molta probabilità intreccerà una relazione amorosa con la sorella di Grace.
In conclusione il debutto di Guilt è stato tutto fuorché convincente, e l’affollamento di personaggi nel primo episodio sembra una scelta a dir poco opinabile. Rimane da vedere se i detective saranno inconcludenti come quelli di Pretty Little Liars e se la folla di comprimari risulterà superflua come quella che riempie gli episodi di Shadowhunters (rinnovata per una seconda stagione, qualcuno ci aiuti).
Per ora ci ritroviamo con una brutta copia di Veronica Mars in cui però al posto di una protagonista intelligente c’è una tossicodipendente dai facili costumi e al posto di una trama realmente accattivante ci sono tante – troppe – carte sul tavolo. Staremo a vedere come evolverà la narrazione.
Guilt: il mistero è affollato
La nuova serie noir si presenta con un pilot poco convincente e con un eccesso di ambizioni narrative.