È difficile, così tanto difficile, imbattersi in film horror di qualità che, quando miracolosamente questo succede, viene spontaneo classificarli con altre tassonomie. Ad esempio verrebbe naturale dire che It Follows, riuscitissima pellicola del 2014 che solo ora approda nelle nostre sale, sia piuttosto un ‘thriller soprannaturale’; perché la parola ‘horror’ è ormai quasi sinonimo di un cinema scadente. Eppure, a conti fatti, il film scritto e diretto da David Robert Mitchell è proprio un racconto dell’orrore (o più precisamente del terrore) magnificamente girato.
La struttura narrativa a dire il vero sarebbe più che rivista: un gruppo di giovani si ritrova unito nella fuga da una minaccia soprannaturale dopo averla inizialmente sottovalutata, e mentre cresce la consapevolezza di un confronto sempre più imminente e ineluttabile con il mostro, si sviluppano tensioni narrative tra i componenti del gruppo.
Il punto è che ognuno dei suddetti topos viene scritto sulla pagina con grande intelligenza e misura, nell’ambito di una cornice di grande suggestione costruita principalmente da fotografia, production design e colonna sonora. Il risultato è tanto raffinato che si potrebbe quasi pensare a un thriller psicologico intessuto di allucinazioni, se non fosse per l’indispensabile e magnificamente collocata premessa iniziale, che chiarisce con un’immagine iconica e senza reticenze la tangibile violenza della minaccia.
Il soggetto del film attinge all’immaginario delle storie di fantasmi pur ricontestualizzando i cliché e spostando la minaccia dal piano dell’intangibile a quello molto fisico del sesso: quella che altrove sarebbe una maledizione legata all’evocazione di uno spirito destinato a tormentare senza pace chi l’ha richiamato dall’aldilà, qui diventa una sorta di malattia sessualmente trasmissibile che fa della vittima un bersaglio che sarà perseguitato da una singola creatura fisica, capace di assumere le sembianze di qualsiasi essere umano, che lentissimamente incederà a piedi verso la ‘preda’ designata finché non l’avrà raggiunta per ucciderla orribilmente.
La lentezza di questo ‘fantasma di carne’ permette a Mitchell, assistito dall’ottimo montaggio di Julio Perez, di trasformare il racconto di un continuo inseguimento in una storia ben ritmata ma dai tempi estremamente dilatati, in cui gli ampi tappeti sonori del compositore chiptune/elettronico Disasterpeace svolgono un ruolo fondamentale. La fotografia è desaturata e livida, tanto da ricordare non poco atmosfere nord-europee; l’insistenza nel mostrare ragazzine in biancheria intima che si ritrovano al centro dei tipici viali residenziali americani, così come le auto nel nulla o la protagonista allo specchio, non possono non far pensare agli scatti dell’immenso Gregory Crewdson e una Detroit sprofondata nella povertà dalla crisi dei sub-prime (senza necessariamente varcare l’8th mile) si dimostra ancora una volta una delle location più ‘spettrali’ del mondo.
La scelta che però più di ogni altra influisce sul tono del film è legata al casting e a una precisa ed evidente volontà di creare un’atmosfera alla Spielberg. Infatti, se non fosse per una delle primissime scene che chiarisce il contesto cronologico mostrando una teenager che usa un cellulare, verrebbe da pensare all’evoluzione di una cornice molto vicina al genere del film d’avventura per ragazzi tipico degli anni ’80 (con la sensibile differenza che qui l’antagonista è un mostro assassino richiamato col sesso, ovviamente). I protagonisti, straordinariamente incarnati da un cast perfetto, sono infatti dei teenager mossi da sentimenti di empatia ed affetto, una ‘famiglia allargata’ di orfani e amici che in virtù della loro condizione saranno costretti ad affrontare l’intera pellicola senza interferenze da parte del mondo degli adulti. Scelta vincente.
In conclusione It Follows è una pellicola straordinariamente matura e ben confezionata, che si presta a molteplici letture allegoriche ma è godibile anche come semplice ‘storia di paura’, che nelle scelte più minute ci rimanda a riferimenti importanti per il regista (Spielberg, Dostojevski, lo sci-fi anni ’50, Hitchcock) e che ci fa attendere con curiosità il prossimo lavoro di Mitchell attualmente in pre-produzione: Under the silver lake, un noir moderno ambientato a Los Angeles con Dakota Johnson e Andrew Garfield.
It Follows: il passo lento della paura
La riuscitissima pellicola di D.R. Mitchell ricontestualizza le classiche storie di fantasmi con un'estetica che rimanda un po' a Crewdson e un po' a Spielberg.