Torna Venezia e torna il grande cinema. Finito il letargo estivo; le sale riaprono ed i distributori si risvegliano. Ieri Un Padre Una Figlia di Mungiu e “Domani” Cafe Society e Just la fin du monde, ma, soprattutto, da oggi, la 73esima edizione della mostra del cinema di Venezia. La mostra si apre “ballando”: La la land è il primo film in concorso, terzo lungometraggio del giovane talento Damien Chazelle (Whiplash), nel quale racconterà la storia d’amore tra un giovane pianista jazz (Ryan Gosling) e un’aspirante attrice (Emma Stone). Una grande scommessa per Hollywood: rilanciare il “Musical”, in via d’estinzione e, al contempo, lanciare definitivamente il giovane Chazelle, l’enfant prodige di cui gli “Studios” hanno bisogno. I tre film che hanno segnato l’ultimo triennio cinematografico sono sempre partiti da qui: Gravity, Spotlight e Birdman. Andrà bene anche a La la land.
Cianfrance, Malick, Villeneuve, Larrain, Tom Ford; ovvero The light between oceans, Voyage of time, Arrival, Jackie e Nocturnal animals. Scorsese ed il suo Silencio sono promessi sposi di New York, ma gli altri grandi film della stagione americana partono da Venezia, sancendo una definitiva apertura del Festival al cinema più commerciale Mainstream, abbandonando il solito snobismo cinefilo che accompagna, per esempio, da ormai troppi anni il festival di Berlino. Barbera è stato finora lungimirante e furbissimo nell’unire nel concorso il vecchio ed il nuovo, l’europeo e l’americano, il cinema d’autore con il cinema commerciale. Tornerà Larrain con Jackie, un film che racconterà i giorni successivi alla morte di JFK dal punto di vista “Jackie” ( Natalie Portman), al secolo Jacqueline Kennedy, moglie del presidente e first lady del paese. The light between oceans è il primo atto della storia d’amore tra la Vikander e Fassbender; si sono conosciuti sul set del nuovo film di Cianfrance e dopo aver speso quasi un anno di riprese insieme, sono diventati una delle coppie più famose mondo del cinema. La pellicola racconta la storia di un guardiano del faro e di sua moglie, che dopo diversi tentativi falliti di diventare genitori, trovano un bambino sulla costa e lo adottano come un figlio. La maternità sarà uno dei temi principali della mostra del cinema: Piuma di Roan Johson e Questi giorni di Piccioni, raccontano anche essi una maternità sofferta, tormentata, quasi non desiderata. Il Pisano, dopo il celebrato Fino a qui tutto bene, racconterà la vicenda di una gravidanza adolescenziale alla quale coincide il viaggio di maturità dei due protagonisti. Arrival e Voyage of time sono i film dei quali siamo più curiosi. Villeneuve e Amy Adams ci racconteranno un’invasione aliena dal punto di vista della “parola”. Una linguista dovrà imparare la lingua degli “alieni” per scoprire la causa della loro discesa sulla terra ed evitare la prima guerra “universale”. Il regista texano, invece, torna al cinema con un documentario “metafisico” sull’origine del mondo narrato da Cate Blanchett. Ai posteri l’ardua sentenza. Poi spira mirabilis, terzo ed ultimo film italiano in concorso; documentario sulla ricerca dell’ immortalità, diretto da Massimo D’Anolfi e Martina Parenti. Le prime due puntate di the young pope, la prima serie di Paolo Sorrentino, verrano presentate “ fuori concorso”, così come Hacksaw Ridge di Mel Gibson e I magnifici sette, il nuovo film dal cast stellare di Antoione Fuqua: Ethan Hawke, Chris Pratt, Denzel Washington , D’onofrio, Peter Sarsgaard e molti altri ancora.
Cannes e Berlino hanno convinto poco. Dal discusso Orso d’oro (che comunque ci fa piacere) dato a Fuocammare di Rosi alla strana, non condivisa e “nostalgica” Palma d’oro ad I, Daniel Blake di Ken Loach, i due festival più importanti del mondo si sono dimostrati retrogradi e restii ad accettare la piega moderna che il cinema sta prendendo. In primis rifiutando di presentare delle serie televisive, cosa che Venezia, invece, fa con successo da diversi anni e in secondo luogo guardando con ritrosia il cinema più “leggero” , come la commedia.
Perché sulla Croisette due grandi film come Mad max e Nice guys vengono presentati fuori concorso e non li si fa competere per la palma? Perché Berlino non ha più il successo degli ultimi anni? Soprattutto, perché ave Cesare viene solo presentato e non compete in concorso?
Venezia può essere finalmente il luogo della “Pace” tra il cinema d’autore e il cinema commerciale, il ponte che collega i nuovi autori con la vecchia generazione di maestri (non scordiamoci che saranno presenti anche Wenders e Kusturica, in concorso con due film “sperimentali”) e noi saremo qui a raccontarvela.
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