Al Posto Tuo è una classica commedia basata sul topos della ‘strana coppia’ e racconta le improbabili vicende di due talentuosi designer di sanitari: il dongiovanni modaiolo Luca (Luca Argentero) e il goffo padre di famiglia Rocco (Stefano Fresi). Le aziende per cui i due lavorano vengono acquisite da una multinazionale tedesca e i protagonisti, costretti a contendersi l’unico posto di progettista disponibile, scoprono che verrano valutati tramite un bizzarro gioco di ruolo aziendale che prevede che ognuno faccia per una settimana in tutto e per tutto la vita dell’altro.
I personaggi sono chiaramente agli antipodi: seducente, sportivo, anaffettivo e ipertecnologico uno e obeso, pigro, sentimentalmente stabile e all’antica l’altro. La premessa è di quelle che promette mille possibili spunti narrativi, ma tra questi sarà il trasferimento di Luca al fianco della bella moglie di Rocco (Ambra Angiolini) e dei suoi figli a rivelarsi il vero motore della narrazione.
Fiducia cieca per il regista Max Croci
Come ricorda il produttore Marco Poccioni in conferenza stampa, quando lo sceneggiatore Massimo Di Nicola ha sottoposto il pitch di Al Posto Tuo a Rodeo Drive, si è deciso immediatamente di dare il via alla stesura completa dello script (firmato da Di Nicola con Umberto Marino e Patrizio Patrizi) e di proporne la regia a Max Croci, che per Rodeo Drive e Rai Cinema – che coproduce anche in questo caso – aveva appena terminato di girare la commedia romantica Poli Opposti. Ancora una volta il nome che Poccioni e Valsania avevano in mente per il protagonista era quello di Luca Argentero, già diretto da Croci nel suo precedente lungometraggio d’esordio, e nonostante l’opera prima di Croci non avesse ancora debuttato in sala, i finanziatori erano così soddisfatti dell’operato del cineasta da affidargli a scatola chiusa la nuova buddy comedy. Se servisse una conferma dell’affidabilità produttiva e della concretezza di Croci dietro la macchina da presa, non potremmo trovarne una migliore.
Una commedia all’italiana, nel bene e nel male
Croci, che piaccia o no, ha uno stile piuttosto personale eppure normalizzato sugli standard del cinema più generalista, caratteristiche che lo rendono una scelta più che convincente agli occhi di chi decide di finanziare una produzione cinematografica. A confermare l’efficacia della sua ricetta, ci sono infatti il botteghino di Poli Opposti ma anche l’ampia release di questo suo nuovo lavoro, che 01 Distribuzione porterà dal 29 settembre in oltre 250 sale.
Il risultato di questo mix è però un’amalgama incostante di scelte felici e ammiccamenti grossolani, i cui pregi e difetti saranno soppesati in modo molto diverso dallo spettatore cinefilo rispetto a quello generalista. La mano del regista è sicura e per molti versi più che apprezzabile, con una macchina in perenne movimento che, grazie anche al montaggio di Simone Manetti, conferisce il giusto ritmo alla pellicola e bilancia bene i tempi e gli elementi narrativi. Il problema è però che un soggetto che nelle mani di un regista francese sarebbe stato oro puro, qui finisce per essere (anche) lo spunto per un umorismo televisivo e a tratti dozzinale, che raggiunge i suoi punti più bassi nella caratterizzazione a grana grossissima di una business woman tedesca un po’ nazista e un po’ sadomaso, nei costumi esageratamente caricaturali disegnati da Elena Minesso per Fresi, in gag come quella dei protagonisti che rimangono incastrati nell’attraversare una porta – roba che neanche al Bagaglino – e nella sconcertante scelta di commentare alcuni movimenti con effetti sonori da sit-com anni ’90. A ben vedere anche la scelta di basare molti sketch sull’impianto domotico dell’appartamento di Luca ha il sapore stantio di trovate vecchie di quarant’anni, ma il risultato finale funziona e garantisce comunque alcuni dei momenti più divertenti di una pellicola che fa più sorridere che ridere.
Il cast è il vero punto forte del film
Nonostante la pur brava Angiolini non riesca a trovare la giusta chiave di lettura del personaggio – ma la responsabilità è tutta della sceneggiatura e probabilmente di qualche taglio di troppo – la coppia composta da Argentero e Fresi funziona magnificamente bene e la perfetta dinamica del duo, resa solida dall’innegabile esperienza di entrambi, innalza di molto il livello medio del prodotto. Ad arricchire il cast principale c’è un nutrito gruppo di ottimi interpreti, che vede tra gli altri la bellissima Serena Rossi, una divertente Grazia Schiavo e un’ottima Fioretta Mari in un personaggio à la Jane Fonda. In generale l’insieme delle maschere narrative – come già detto un po’ troppo cariche – è assortito con grande equilibrio e intelligenza, e con un chiaro debito nei confronti della commedia statunitense.
In conclusione Al Posto Tuo è una pellicola ben realizzata per il suo chiaro intento commerciale. Non ha certo una confezione impeccabile o i toni sofisticati di una commedia d’autore, ma non ambisce ad esserlo. È solo un perfetto modo per regalare un paio d’ore di divertimento e distrazione a un pubblico che forse normalmente neanche frequenterebbe troppo assiduamente le sale cinematografiche, e già questo è un merito non da poco.