Non è possibile parlare di Haters Back Off, la nuova comedy di Netflix, senza parlare di YouTube e di come nei social, spesso, la quantità di visualizzazioni segua regole piuttosto bizzarre. Alzi la mano chi non si è mai perduto dentro YouTube; chi non è mai stato assorbito dalla spirale dei video consigliati; chi non è mai scivolato, click dopo click, in canali di cui non conosceva l’esistenza.
Miranda Sings (interpretata da Colleen Ballinger) è una post-adolescente folle e senza il minimo talento artistico; purtroppo è convinta di possedere l’X-factor e, di conseguenza, vuole diventare una star. La ragazza è circondata da persone fuori di senno che appoggiano la sua smania di popolarità, convinte che Miranda meriti un posto nell’olimpo della musica. Il disordine della casa in cui vive sembra emanare dal disordine emotivo dei personaggi; la follia della protagonista si propaga fino a contagiare quasi tutti quelli che le vivono attorno.
Ma facciamo un passo indietro.
Il personaggio di Miranda nasce nel 2008 dalle menti di Colleen Ballinger e di suo fratello Chris. Colleen all’epoca era già una youtuber affermata negli Stati Uniti e scelse di dare vita a un personaggio senza talento ma con l’ossessione per il successo (e con un notevole deficit nell’autovalutazione): Miranda Sings, appunto.
È dal 2008 che Miranda carica sul proprio canale YouTube dei video che nascono per essere satirici e macinano visualizzazioni, condivisioni, commenti, haters (e like) come se piovesse. Martina Dell’Ombra de Broggi de Sassi vi dice nulla?
Bene. Miranda si pizza davanti alla webcam e si atteggia a grande star, inventa assurdi tutorial, parodizza Ariana Grande e canta canzoni fuori tempo e fuori tono, il tutto condito da una mimica facciale degna di un cartoon e da uno strabordante rossetto rosso che le dà quel tocco da clownerie in più.
I follower di Miranda Sings (gli iscritti al canale sono ad oggi più di sette milioni) hanno appena ricevuto in dono Haters Back Off, la comedy che ha dato alla loro beniamina una backstory e un mondo (assurdo anch’esso) in cui muoversi. Questa prima stagione è composta da otto episodi di trenta minuti, in cui entriamo in contatto con l’universo di Miranda: lo zio Jim (Steve Little), uno strano individuo che riversa nella nipote le proprie aspirazioni frustrate; la mamma Bethany (Angela Kinsey), ipocondriaca e completamente cieca alle reali esigenze delle proprie figlie; la sorella Emily (Francesca Reale), unica voce fuori dal coro in questa gabbia di matti, costretta ad arginare qua e là i danni che la sua fantasiosa famiglia continua a fare; il vicino di casa Patrick (Erik Stocklin) che, incredibilmente, è innamorato della protagonista.
Colleen, creatrice e interprete di Miranda, in un Q&A con i suoi followers (rigorosamente postato su YouTube) spiega che all’inizio l’idea era di fare un film, dando finalmente una vita e delle interazioni al suo personaggio. Lavorando sulla tridimensionalità di Miranda, la Ballinger si è resa conto di avere molto da dire, e il film è stato spezzettato in diversi episodi, trasformandosi in una serie. Peccato che non basti interrompere gli sketch ogni 30 minuti per ottenere delle puntate: al momento ci ritroviamo per le mani uno show stiracchiato che, nonostante il taglio, procede lento e per accumulo, in situazioni tanto ridicole e assurde che, se non si è già avvezzi alla personalità di Miranda, difficilmente fanno appassionare. Sia chiaro: il formato di YouTube funzionava benissimo, Miranda Sings è molto seguita e diverte parecchio il pubblico d’oltreoceano, un vantaggio non da poco quando si commissiona una serie mentre qui in Italia in pochi(ssimi) la conoscevano prima che approdasse nel catalogo di Netflix.
L’essere completamente sopra le righe di Miranda non aiuta il pubblico a mettersi nei suoi panni anzi, ci trasforma quasi tutti negli haters del titolo, che la deridono e le consigliano di lasciar perdere. Solo verso la fine della stagione Miranda esibisce degli sprazzi di sentimento con cui è possibile empatizzare, ma rischia di essere troppo tardi, molti haters potrebbero essersi già dirottati su serie più rassicuranti.
Haters Back Off non è una brutta serie, ma non è per tutti. È come caricare su Netflix USA una serie sulla backstory di un personaggio di Willwoosh (con le dovute proporzioni numeriche).
Negli Stati Uniti Colleen Ballinger è tanto seguita da essere stata invitata – in occasione del lancio della serie su Netflix – da Jimmy Fallon; tanto popolare da aver ospitato in una delle puntate Ben Stiller (nel ruolo di se stesso); tanto social da aver condiviso sui propri canali molti momenti di vita privata, compreso – a fine settembre – l’annuncio dell’imminente divorzio (inutile dire che i fan avevano seguito su youtube la proposta di fidanzamento, la consegna dell’anello e la giornata del matrimonio).
Quella di gente che si crede l’artista incompreso del secolo è una piaga dei giorni nostri, in cui attraverso i social a tutti è consentito di esporsi e le conseguenze, a volte, rischiano di essere disastrose: per colpa di un algoritmo alcuni contenuti diventano globali e la conseguenza è l’aumento della produzione artistica ma anche un abbassamento della qualità. Colleen, attraverso Miranda, fa una satira che non colpisce la cima della piramide ma la base, in cui ci troviamo in maggioranza: non è Tina Cipollari il suo obiettivo, ma tutti quelli che aspirano a diventare come lei. Haters Back Off non è una serie da binge-watching anzi, va guardata poco alla volta per entrare gradualmente nella sua atmosfera surreale.
E ora sorge spontanea una domanda: Lory Del Santo, con la sua The Lady, dove si colloca? Ai posteri l’ardua sentenza, io per ora – a proposito di youtubers ironici – vi consiglio di perdere tempo con Matt Mulholland, che con la propria interpretazione di My Heart Will Go On al flauto dolce mi ha conquistata per sempre.
Haters Back Off: la recensione della nuova comedy di Netflix
Il personaggio di Miranda Sings, incarnazione delle youtuber senza talento e alla ricerca di fama, dopo il successo sul web diventa protagonista della nuova comedy Netflix.