Vi abbiamo già parlato di come Tom Hanks abbia segnato l’XI Festa del Cinema di Roma. È infatti a lui che è stato assegnato il premio alla carriera di questa edizione, a lui che è stata dedicata una ricchissima retrospettiva che ha coperto la sua intera filmografia da attore e regista ed è sempre lui che è stato protagonista di una divertentissima conferenza stampa (qui il nostro resoconto) e di un ‘incontro ravvicinato’ col pubblico del festival. E come se non bastasse, la sua ultima pellicola, Inferno, è stata protagonista di una delle serate di pre-apertura della manifestazione.
Hanks non sarà uno degli attori più carismatici di Hollywood, non è di certo un sex symbol, non ha mai ritratto un ‘grande cattivo’ ed è difficile anche associarlo ad interpretazioni drammatiche particolarmente intense (con qualche rarissima eccezione). Eppure non c’è dubbio: questo californiano classe 1956 è uno dei protagonisti del cinema contemporaneo, nonché uno degli attori più rappresentativi del nostro tempo.
L’UOMO COMUNE CALATO NEI RUOLI PIÙ DISPARATI
A riflettere sulla sua carriera, lunga e ricca di successi, non è difficile capirne il motivo: Tom Hanks è sempre stato un attore estremamente versatile. Dal dramma alla commedia, ha saputo vestire i panni di personaggi diversissimi pur mantenendo un’identità estremamente riconoscibile. Che si sia trattato di ritrarre un naufrago disperato, il bravo ragazzo della porta accanto o un furfante professionista, questa star sui generis ha saputo sempre garantire interpretazioni impeccabili pur senza mai trasformarsi eccessivamente. Un problema, per molti attori, ma non per Hanks: quel volto distinguibilissimo e quell’un’aria da uomo normale non gli hanno infatti mai impedito di calarsi perfettamente in parti diversissime tra loro. Un talento innato che grazie a scelte professionali estremamente intelligenti ha saputo sfruttare nel migliore dei modi, come testimoniano il grandissimo successo che ha sempre riscosso al botteghino e nei più grandi premi internazionali.
PELLICOLE E REGISTI CHE HANNO SEGNATO IL CINEMA MODERNO
Tre mesi fa Tom Hanks ha compiuto 60 primavere e nei suoi circa 36 anni di carriera è stato diretto da alcuni dei più importanti e influenti registi del nostro tempo: da Steven Spielberg a Ron Howard, passando per i fratelli Coen e Robert Zemeckis. Ripercorrendo i capolavori che hanno visto Hanks protagonista, non si può non partire dalle due interpretazioni che gli sono valse il premio Oscar: parliamo di Andrew Beckett, avvocato che cerca giustizia dopo esser stato licenziato dal proprio studio legale poiché malato di AIDS (Philadelphia, 1993) e di Forrest Gump, un brav’uomo che nonostante il proprio ritardo mentale ha vissuto i più importanti eventi della storia USA, nell’omonimo film del ‘94.
Altre interpretazioni che lo hanno consegnato alla storia del cinema sono quella di John Miller in Salvate il soldato Ryan, coraggioso ed autorevole capitano di un battaglione americano durante lo sbarco in Normandia degli Alleati del ’44, James Donovan ne Il ponte delle spie, determinato avvocato in missione per conto della CIA nella Berlino degli anni ’60, e, last but not least, Carl Hanratty in Prova a prendermi, agente FBI sulle tracce di un magnetico truffatore (uno straordinario Leonardo Di Caprio).
UNO DEGLI ULTIMI EREDI DI UN CINEMA ‘MORALE’
Il legame con Steven Spielberg è certamente uno dei più solidi e importanti della carriera di Hanks, con quattro capolavori sfornati in tandem e diverse collaborazioni collaterali (le serie Band of Brothers e The Pacific, ad esempio). Alla base di tale sodalizio probabilmente una spiccata sensibilità per un cinema ‘generoso’ verso il grande pubblico, mai autoreferenziale e sempre mirato a raccontare storie che parlino al maggior numero di persone possibile e che siano forti di un messaggio morale. Anche in questo senso, probabilmente, Hanks è erede di un’idea di cinema fortemente radicata nell’esperienza statunitense degli anni ’40 e ’50 e che va sempre più perdendosi.
UNO STILE SENZA ECCESSI
Una delle doti migliori di Hanks è certamente quella di saper scegliere i giusti ruoli: personaggi sempre diversi ma accomunati dalla possibilità di essere interpretati senza eccessiva enfasi e senza accenti caricaturali. Uomini comuni che hanno preso strade speciali, e che spesso non rinunciano a una timida ma fondamentale dose di ironia.
Fare una sintesi dei film in cui Tom Hanks ha lasciato il segno è praticamente impossibile. Basti pensare che fin qui non abbiamo citato classici come Big, Insonnia d’Amore, Il Miglio Verde o Era Mio Padre. Quel che è certo è che, con la sua aria da uomo qualsiasi in cui ognuno di noi potrebbe riconoscersi, l’attore californiano non ha mai smesso di farci compagnia e di emozionarci con i suoi film. Ora non rimane che scoprire cosa ci regalerà con Sully di Clint Eastwood, prossimamente presentato al Torino Film Festival, e con The Circle di James Ponsoldt.
Tom Hanks non sarà l’attore più carismatico di Hollywood, ma il premio alla carriera conferitogli a Roma è straordinariamente meritato.