Leonardo di Caprio si fa promotore di una vera e propria “chiamata alle armi” con il suo docufilm dal titolo più che eloquente Punto di non ritorno (Before The Flood); ma stavolta non si rivolge al popolo dei (e soprattutto delle) fan, o quantomeno non solo a loro. L’appello della star americana è rivolto a tutto il globo, cui vuole far prendere coscienza che il surriscaldamento globale sta modificando l’ambiente e portando il pianeta alla decadenza, all’invivibilità, e dunque alla distruzione.
Che Di Caprio stesse girando un documentario sui temi ambientali, a lui sempre molto cari, era cosa nota. Meno noto, e magari farà piacere ai suoi estimatori, che National Geographic abbia reso possibile la sua visione gratuita in streaming su Mondofox.it (in italiano) e qui su YouTube (in inglese). Ma fate in fretta perché l’iniziativa, salvo proroghe, è prevista fino al 6 novembre.
L’attore parte da un poster di Hieronymus Bosch che aveva appeso in cameretta da bambino. Si tratta del Trittico del giardino delle delizie. La riproduzione di un quadro non esattamente alla portata di un ragazzino non era un’anomalia in casa Di Caprio, dove, con il padre fumettista – amico fraterno di Lou Reed e “frequentatore” dello studio di Andy Warhol – il nucleo familiare respirò sempre l’aria della cosiddetta controcultura. Ma il fatto che fosse attratto dal Trittico di Bosch – ci fa sapere egli stesso – è perché sin da piccolo si è fatto molte domande sull’importanza dell’ambiente e sull’assoluta necessità di conservarlo.
Il docufilm ci porta in giro per il mondo alla scoperta delle massime criticità del pianeta, fornendoci una gran quantità di notizie e dati che dimostrerebbero l’inesorabile declino ambientale e soprattutto, l’esortazione ad invertire la tendenza e a prendersi cura del pianeta.
I suoi incontri con i potenti della Terra sono documentati in tutta la pellicola dando allo spettatore la certezza della sua determinazione ma anche l’impressione di ricevere spesso risposte fumose, generiche ed evasive, nonostante la buona accoglienza formale da parte di tutti. E così passano davanti uno dopo l’altro Al Gore, Clinton, Obama, papa Francesco e Ban Ki-Moon che lo ha presentato in un memorabile discorso che l’attore fece alle Nazioni Unite come “Ambasciatore di pace”.
Dal punto di vista strettamente cinematografico la pellicola è molto ben girata, con una buon ritmo, ottima confezione, con immagini di grandissima qualità e accompagnate da una colonna sonora davvero ragguardevole. La regia di Punto di non ritorno è di Fisher Stevens e tra i produttori non è voluto mancare anche Martin Scorsese. I fan del premio Oscar, inoltre, potranno guardarlo nelle situazioni più inconsuete, nei look più inconsueti e lungo tutta la pellicola potranno sentire dalla sua voce il racconto di aneddoti familiari e personali. Di Caprio, tra l’altro, ci porta anche nel backstage di The Revenant, film con cui ha preso la sua prima Statuetta e durante il quale si allontanava spesso dal set per le riprese del suo documentario. Almeno così narra la leggenda.
Punto di non ritorno: la recensione del documentario di Di Caprio
National Geographic presenta in streaming gratuito sul web l'appassionato documentario sul riscaldamento globale con il premio Oscar Leonardo Di Caprio.