In competizione nel concorso principale del Torino Film Festival 34 abbiamo visto anche il thriller francese La Mecanique de l’Ombre di Thomas Kruithof. Duval (Francois Cluzet), contabile ex alcolista, dopo due anni di disoccupazione accetta di lavorare per una compagnia misteriosa che gli chiede di trascrivere intercettazioni telefoniche. Tra un amore che sta per sbocciare con la collega alcolista Sara (Alba Rohrwacher) ed un intrigo politico sempre più grande che coinvolgerà i servizi segreti, Duval sarà al centro di un intreccio politico sempre più spinoso.
La storia è lineare, senza stravolgimenti improvvisi, ma riesce comunque a catturare l’attenzione dello spettatore. Grande merito va a Francois Cluzet, protagonista di una notevole performance interprevativa: Duval è un uomo umile, di buon cuore e degno di fiducia altrui. Intenso e a suo modo divertente, Duval riesce a rapire gli occhi dello spettatore in tutta la sua genuinità e nella sua inadeguatezza, nell’essere il classico uomo giusto nel posto sbagliato. Tutto ruota intorno al suo personaggio, parallelamente a intrighi di potere non di poco conto alla vigilia delle elezioni: il misterioso partito nazionalista, per cui lavora la società che ha assunto Duval, i servizi segreti ed alcuni eventi tragici che si susseguono.
Sulla scia di Sydney Pollack, Kruithof presenta un tema d’attualità in quello che ha tutta l’aria di essere un film di denuncia: il controllo da parte del potere politico, gli intrighi dei servizi segreti ed il connubio dei due elementi. Non tutto convince a pieno – il riferimento è ad esempio all’eccessivo potere dell’intelligence francese – ma comunque nella dinamica del film funziona. Un’altra nota parzialmente stonata è il legame tra la vita privata di Duval ed il suo lavoro, che appare forzato. Queste mancanze vengono colmate con una storia promiscua e incisiva, tenendo per 93’ la tensione di un thriller.
Altri meriti sono la fotografia, con l’utilizzo di toni cupi che ben si sposano con la storia raccontata; e la resa dei personaggi secondari – molto interessante l’interpretazione di Simon Abkarian nel ruolo del criminale Gerfaut. In conclusione La Mecanique de l’Ombre non è perfetto ma è sicuramente uno dei migliori film in concorso. Dunque, un esordio più che positivo per Kruithof.
TFF34 – La Mécanique de l’Ombre: la recensione in anteprima (no spoiler)
Al suo debutto registico Thomas Kruithof confeziona un ottimo thriller con Francois Cluzet e Alba Rohrwacher.