Nel panorama televisivo mondiale non esistono solo gli Stati Uniti e l’Inghilterra: in Europa, oltre alle nostre produzioni originali Sky, molto interessanti sono gli show provenienti dalla Francia (come per esempio Braquo e Les Revenants), dalla Germania (Deutschland 83) e dai paesi scandinavi, dove la Svezia recita la parte del leone con serie come Bron/Broen (che ha avuto anche un remake negli USA, The Bridge) e Äkta Människor, più conosciuto all’estero come Real Humans (il riadattamento angloamericano, co-prodotto da network di primo livello come AMC e Channel 4, è attualmente in onda con la sua seconda stagione). Gli svedesi, si sa, sono molto abili nelle crime stories, sia nella letteratura che in altre opere di finzione, ed è proprio a quel genere che possiamo ricondurre Midnight Sun (in lingua originale Midnattssol), la nuova serie svedese prodotta da SVT in collaborazione con i francesi di Canal+ presentata in concorso (in anteprima italiana) alla decima edizione del Roma Fiction Fest.
“Midnight Sun ha l’incipit classico di un giallo scandinavo.”
Nella cittadina di Kiruna, nel nord della Svezia, viene ucciso brutalmente il cittadino francese Pierre Carnot (Denis Lavant): per questo motivo viene chiamata ad indagare su questo caso l’agente della polizia di Parigi Kahina Zadi (Leïla Bekhti), che verrà affiancata al procuratore distrettuale Rutger Burlin (Peter Stormare) e al suo vice Anders Harnesk (Gustaf Hammarsten). Tuttavia l’omicidio assume dei contorni molto sinistri e la sensazione di trovarsi di fronte ad un serial killer psicopatico è molto forte…
“I creatori della serie sono gli stessi di Bron/Broen”.
Björn Stein e Måns Mårling ripropongono in Midnight Sun molti degli elementi che hanno reso vincente la loro creatura più famosa: una squadra di persone di nazionalità diverse, con le proprie caratteristiche e peculiarità (già nel pilot cominciamo ad intravedere il lato più intimo dei protagonisti), che lavora insieme in un contesto singolare ma decisamente affascinante come quello della città del Sole di Mezzanotte; certo, non stiamo di fronte alla serie più originale e innovativa degli ultimi anni (anzi!) ma di sicuro la storia ha un buon ritmo ed è intrigante dal principio. La sua struttura semi-procedurale (la prima stagione dello show è composta da otto episodi) è il format ideale per questa tipologia di giallo perché, come succede quando si legge un romanzo di Stieg Larsson o di Jo Nesbø, ha la capacità di catturare immediatamente l’attenzione del telespettatore, inducendolo ad arrivare alla fine per scoprire come finirà il caso (il cliffhanger alla fine del pilot funziona proprio in quest’ottica); la regia del primo episodio non ha particolari guizzi, è molto sobria e funzionale alla trama (nonostante una scena iniziale con una CGI modesta) e le scelte di casting sono state indubbiamente azzeccate (fa piacere vedere, anche se solo per un attimo, un grande attore come Denis Lavant, protagonista di quel capolavoro che risponde al nome di Holy Motors).
Midnight Sun certamente non è un capolavoro ma non ha neanche la pretesa di esserlo, presentandosi per quello che è: un buon prodotto che regala ai suoi spettatori un intrattenimento intelligente e di qualità.