È pressoché impossibile che non vi siate mai imbattuti almeno in una volta in Una Poltrona Per Due (Trading Places), la celeberrima commedia di John Landis datata 1983 in cui Dan Aykroyd e Eddie Murphy mettono in scena un moderno adattamento de Il Principe e il Povero di Mark Twain. Nel film – ambientato a Philadelphia durante il periodo di Natale – un giovane manager proveniente da una famiglia dabbene (Dan Aykroyd) e un senzatetto imbroglione di colore (Eddie Murphy) si ritrovano l’uno a vivere la vita dell’altro, come conseguenza della spietata scommessa di due uomini d’affari avidi e spregiudicati (Ralph Bellamy e Don Ameche). Quando le vittime del raggiro si renderanno conto del machiavellico gioco di cui sono loro malgrado protagonisti, uniranno le forze per mettere in atto un divertente piano di vendetta.
ITALIA UNO E OLTRE 20 ANNI DI PROGRAMMAZIONE ININTERROTTA A NATALE
In un’epoca come la nostra, dove il caos regna sovrano, sono ormai poche le certezze della vita: tra queste Una Poltrona Per Due a Natale su Italia 1. Il cult movie è diventato negli anni un vero e proprio punto fermo del periodo natalizio, tanto che negli ultimi 20 anni (a partire quindi dal 1997) è stato trasmesso 16 volte su 21 la sera della Vigilia e altre 7 volte nelle serate tra il 23, il 25 e il 26. Intervistata lo scorso anno da La Stampa, la direttrice del canale Mediaset Laura Casarotto ha spiegato il motivo di questa precisa scelta: “Scegliere sempre lo stesso titolo è un’intuizione che ho ereditato da chi mi ha preceduto ma credo che funzioni perchè a Natale vogliamo sentirci raccontare sempre la stessa storia: ai bambini si parla di Babbo Natale e anche i più grandi vogliono la loro storia”. A conferma di quello che dice la Casarotto, sono i dati d’ascolto che parlano chiaro, perché nel 2013 il film è stato visto da 2,3 milioni di spettatori, nel 2014 da 1,8 milioni e nel 2015 da 2,2 milioni con uno share medio record di 12,24% (la media di Italia 1 è pari al 6%, per dire).
UNA POLTRONA PER DUE E LA SFIDA AL CINEMA CON VACANZE DI NATALE
Una Poltrona Per Due nel 1983 ebbe un grande successo di pubblico e di critica negli States: Roger Ebert, figura leggendaria della critica americana, accostò il film alle commedie del grande regista Frank Capra e al botteghino Trading Places fece furore, incassando la bellezza di 90 milioni di dollari e diventando così il quarto incasso del 1983 dietro a nomi come Flashdance e Il Ritorno dello Jedi (nonostante il film fosse Rated-R ovvero fosse sconsigliato ai minori di 17 anni). Al box office italiano però il film di Landis si piazzò solo al diciassettesimo posto nella classifica annuale degli incassi, risentendo inoltre fortemente della concorrenza di quello che forse è il film natalizio italiano per antonomasia: quel Vacanze di Natale che con i suoi 9.708.505.000 di Lire diede il via alla funesta tradizione dei cinepanettoni, portando in sala quasi il doppio degli spettatori di Una Poltrona Per Due.
UNA SCOMMESSA RISCHIOSA PER SOSTITUIRE GENE WILDER E RICHARD PRYOR
Uno dei grandi punti di forza di Una Poltrona Per Due è sicuramente il cast, ma se oggi è difficile pensare a una coppia di protagonisti diversa da quella composta da Dan Aykroyd ed Eddie Murphy, all’epoca i due comici del Saturday Night Live non erano necessariamente una garanzia. Aykroyd infatti aveva sì ottenuto un grande successo tre anni prima con Blues Brothers, ma in molti pensavano che dopo la morte di John Belushi non sarebbe più stato in grado di reggere un film sulle proprie spalle – come dimostravano i flop di cui era reduce – e Ghostbusters sarebbe uscito solo nel 1984. Murphy, invece, all’epoca aveva recitato solo della action comedy di Walter Hill 48 Ore, che aveva convinto molto in fase di test screening e che però all’epoca delle riprese di Una Poltrona Per Due non era ancora uscita in sala.
Prima di arrivare ai protagonisti che conosciamo oggi, però, era previsto che come protagonisti di Black & White (questo il titolo di lavorazione) ci fossero Gene Wilder e Richard Pryor. Fu solo quando Pryor rimase vittima di un incidente che lo lasciò ustionato su gran parte del corpo che la parte passò a Murphy, e a quel punto fu il comico di colore a chiedere la sostituzione di Wilder per non sembrare un mero rimpiazzo di Pryor. Fu poi Landis che insistette con la Paramount perché venisse data una chance ad Aykroyd.
LE ISPIRAZIONI: IL TENNIS, MOZART E I BROKER UBRIACHI
Timothy Harris, sceneggiatore del film insieme Herschel Weingrod (la coppia collaborò anche alla stesura di Space Jam), ebbe l’ispirazione per il soggetto del film mentre assisteva a una partita di tennis tra due suoi conoscenti, che si interrogavano sul reale peso dell’educazione e dei fattori ambientali nel garantire una vita di successo. Fu solo a quel punto che la coppia creativa si mise al lavoro e l’idea venne integrata con la storia de Il Principe e Il Povero e con elementi tratti dal libretto di Le Nozze di Figaro di Mozart (la cui ouverture viene poi citata nel film come commento all’agiata routine di Louis Winthorpe III). Per calare però la storia in un contesto moderno e riuscire a raccontare con efficacia le vite degli operatori di borsa, gli sceneggiatori decisero di iniziare a frequentare i bar di Wall Street e di scucire quante più informazioni possibili ai businessmen ubriachi. Fu così che si giunse al risultato finale con cui tutti abbiamo familiarità.
GLI EASTER EGG IN UNA POLTRONA PER DUE
Nel film sono presenti diversi easter egg, il meno evidente dei quali è probabilmente l’omaggio a John Belushi: nella scena in cui Winthorpe viene arrestato, nella sua foto segnaletica appare la matricola numero 7474505B, la stessa di Belushi in The Blues Brothers. Nella pellicola sono presenti anche brevi apparizioni illustri, come quella del grande bluesman Bo Diddley e quella di Jim Belushi, fratello di John, nei panni di un ragazzo travestito da gorilla.
Come sempre poi c’è un elemento con cui Landis ama collegare i propri lavori: in Una Poltrona Per Due infatti appare la locandina di una pellicola fittizia, intitolata See You Next Wednesday, che compare in molti lavori del regista (tra cui anche il videoclip di Michael Jackson Thriller). In merito all’autocitazionismo di Landis c’è anche da dire che, nella sua pellicola del 1988 Il Principe Cerca Moglie, il regista ci mostra nuovamente i fratelli Duke che, caduti in disgrazia, sono diventati dei clochard.
PERCHÉ UNA POLTRONA PER DUE È UN CULT
Dire che Trading Places sia diventato un cult è riduttivo. Oltre ad essere un nostro classico di Natale (e lo è solo in Italia), il film è una delle commedie più importanti degli anni Ottanta: ha ispirato molte pellicole, tra cui anche il nostrano Ricky & Barabba, ed è stato persino omaggiato in una puntata dei Simpson. Ma perché, a quasi 40 anni di distanza dalla sua uscita, continua a piacerci? Perché, come dice la Casarotti, “è una contro-favola con un lieto fine ma tanti elementi comici e dissacranti”; quello che rende questo capolavoro unico (e che ci porta, ogni anno, a rivederlo per la milionesima volta) è la sua straordinaria capacità di trattare temi universali come l’analisi della natura umana e l’ingiustizia sociale. Una commedia politicamente scorretta eppure al contempo il film più politico di Landis, tanto da dare spunto a una legge del governo statunitense: la “Eddie Murphy Rule” che, approvata nel 2010, regola l’insider trading. Una Poltrona Per Due non è stato di certo l’ultimo grande successo di Landis, ma è stato l’ultimo grande film del suo periodo d’oro, quello che gli ha permesso, nel giro di pochi anni, di sfornare di seguito capolavori come Animal House, The Blues Brothers e Un Lupo Mannaro Americano a Londra.