In un mondo perfetto, serie straordinarie come The Americans e Rectify farebbero 10 milioni di spettatori ogni puntata e vincerebbero tutti i premi televisivi in circolazione: se però lo show di FX è riuscito (pur in ritardo) ad avere i primi riconoscimenti che gli spettavano, Recvify, escludendo il riconoscimento da parte della critica e di uno zoccolo duro di fan adoranti, è sempre stato snobbato. In un panorama televisivo in continua evoluzione, invaso negli ultimi anni da molte tipologie di prodotti audiovisivi (serie, miniserie e serie antologiche) con enormi budget, lo show di punta del canale via cavo SundanceTV è uno degli ultimi esempi di un certo modo di fare televisione che ha portato la serialità, agli inizi degli anni duemila, a diventare uno dei fenomeni culturali più rilevanti del nostro tempo.
Rectify ha trovato in SundanceTV la sua oasi.
In principio lo show sarebbe dovuto andare in onda su AMC nel 2008 ma il pilot scritto dallo showrunner Ray McKinnon, con Walton Goggins (The Shield, Justified e The Hateful Eight) protagonista, per alcuni anni cadde nel dimenticatoio fino a quando SundanceTV, canale di proprietà di AMC Network dal 1996, si fece avanti e ordinò nel 2011 una prima stagione da 6 episodi. Questa piccola rete, creata originariamente per trasmettere pellicole indipendenti, cominciò piano piano ad investire anche su produzioni originali e raggiunse la notorietà con la miniserie Top Of The Lake (che vinse un Emmy ed un Golden Globe), preparando in questo modo il terreno a Rectify ovvero un prodotto che qui ha trovato un contesto ideale per esprimere tutto il suo grandissimo potenziale.
Lo show è incentrato sul calvario subìto da un uomo accusato di omicidio.
Daniel Holden (Aden Young), dopo aver passato diciannove anni nel braccio della morte accusato dello stupro e dell’omicidio di una ragazza, viene rilasciato in base a nuove prove del DNA. Dopo la traumatica esperienza in prigione, ritornare alla vita normale per Daniel è difficile quasi quanto il carcere perché deve imparare di nuovo a saper stare nel mondo e deve fare i conti con la gente della sua cittadina natale (ancora convinta che sia lui il colpevole) ma soprattutto con la sua famiglia (rischiando di distruggerne il fragile equilibrio).
Rectify è probabilmente la serie più introspettiva mai vista in televisione.
Chiariamo subito questo punto: Rectify non è un prodotto per tutti; se vi aspettate colpi di scena, ritmo serratissimo o cliffhanger da perdere il fiato, qui non ne troverete. Lo show prodotto da Mark Johnson e Melissa Bernstein (che, essendo gli stessi produttori di Breaking Bad, hanno sicuramente fiuto per la qualità) infatti non si concentra tanto sulla vicenda giudiziaria in sé ma sulla caratterizzazione e sull’evoluzione del suo protagonista e degli altri personaggi. Come ha dichiarato la star Aden Young (attore vergognosamente mai considerato dai principali awards americani), in realtà Daniel Holden è a tutti gli effetti un alieno: se vivi metà della tua vita in carcere in una cella d’isolamento o provieni da Saturno non fa molta differenza, il grado di alienazione è identico (vivere 20 anni della propria vita senza vedere il sole e senza avere contatti umani decenti può segnare chiunque). Noi seguiamo il percorso di recupero di questo ragazzo mai cresciuto di grande sensibilità non avendo però la certezza della sua innocenza e questo rende il racconto molto più interessante perchè noi spettatori stiamo dalla parte di Daniel ma non conosciamo del tutto la verità e l’atteggiamento dell’uomo, in alcune situazioni, è sinistramente ambiguo (anche se poi, nel corso delle quattro stagioni, molti degli interrogativi verranno svelati). La serie però non è un one man show, tutt’altro: McKinnon e i suoi autori costruiscono attorno a Holden dei personaggi di un’umanità straordinaria, su cui spiccano la sorella Amantha (Abigail Spencer), la più grande sostenitrice di Daniel (che perde però lo scopo della sua vita dopo il rilascio), e il fratellastro Teddy Jr. (un grandioso Clayne Crawford), che si sente totalmente minacciato da lui (ma sarà il character che avrà, assieme al protagonista, l’evoluzione più convincente all’interno della serie).
Rectify scava nel profondo dell’animo umano.
Nel corso delle sue quattro stagioni, il capolavoro di SundanceTV è un crescendo di emozioni che ci porta a soffrire con Daniel, un uomo a cui sono stati letteralmente rubati i migliori anni della sua vita ma che deve necessariamente riprendersi per integrarsi nuovamente in una società che non conosce e che non lo accetta; come dice McKinnon, “Rectify is about being alive” e non c’è niente di più vero in questa affermazione: attraverso un lavoro di fotografia eccelso, il passaggio di Daniel dal bianco asettico della cella (equiparabile a quello di un ospedale) ai colori caldi e morbidi della cittadina di Paulie sottolinea metaforicamente una vera e propria rinascita del protagonista che, come all’interno di un film di Frank Capra, riuscirà attraverso un percorso estremamente difficoltoso a trovare un pò di serenità e, soprattutto, un pò di speranza nella vita.
Lo showrunner fa anche il punto della situazione sul funzionamento del sistema giudiziario americano.
È interessante come negli ultimi anni la televisione statunitense abbia dedicato tantissimo spazio a questa tematica molto delicata: da The Night Of ad American Crime Story, passando per le docu-serie Making A Murderer e The Jinx, gli autori televisivi spesso e volentieri puntano il dito contro una giustizia penale profondamente iniqua e Rectify non manca di far sentire la sua voce, puntando il dito su un sistema che è legato a doppio filo con la politica, propensa ad assecondare gli umori della profonda provincia americana (in questo caso un paesino della Georgia) che, se da una parte mostra una grande umanità, dall’altra è capace di punire senza pietà un potenziale innocente.
In Italia la serie è andata colpevolmente in onda dopo diversi anni ma grazie a Sky avete la possibilità di recuperare le prime due stagioni su Sky Box Sets, mentre su Sky Atlantic (disponibile anche su On Demand) è partita il 6 gennaio la terza stagione, cui seguirà la straordinaria quarta stagione finale: se volete recuperare questo gioiello, questo è il momento giusto per farlo.