Per gli appassionati di serie televisive, il 2016 è stato un anno straordinario: tra grandi conferme e novità incredibili, la Golden Age della televisione non è mai stata così viva come oggi. Ormai nell’immaginario collettivo questi show hanno un impatto mediatico più forte rispetto al grande cinema, merito certamente dei temi trattati e dell’altissima qualità che contraddistingue questi prodotti audiovisivi. Per questo motivo ci siamo divertiti a stilare una classifica che racchiude in venti titoli il meglio della produzione televisiva di quest’anno. Non mancano esclusioni eccellenti (alcuni nomi di peso come Mr. Robot, Daredevil, Bloodline, Banshee e Penny Dreadful, per esempio, non sono presenti in classifica) ma questo sottolinea la straordinarietà della proposta televisiva del 2016.
Avvertenza: per fare questa classifica abbiamo considerato esclusivamente serie che abbiano un taglio prettamente ‘cinematografico’ (con una sola, meritevole eccezione), che siano state mandate in onda esclusivamente nel 2016 (The Affair, per esempio, non può stare in classifica perché si accavalla tra il 2016 e il 2017) e che non siano state suddivise in midseason (The Get Down, The Walking Dead e This is Us non sono inserite per questo preciso motivo).
10. STRANGER THINGS (NETFLIX)
L’evento televisivo di quest’estate: arrivata senza troppo clamore, nel giro di pochissimo tempo Stranger Things è diventata una delle serie in assoluto più amate dal grande pubblico. Qual è stato il segreto del suo grande successo? L’aver fatto rivivere ai telespettatori le atmosfere di un determinato tipo di cinema anni Ottanta (legato a pellicole cult come i Goonies, E.T. e Stand By Me) senza però rivelarsi una mera operazione nostalgia ma, al contrario, ricontestualizzando il tutto con una narrazione assolutamente contemporanea. Lo show creato dai Duffer Brothers è un prodotto dove i dettagli sono curatissimi (splendida la colonna sonora e le scenografie) e le scelte di casting sono tra le più azzeccate degli ultimi anni. Un instant cult.
9. THE NIGHT OF (HBO)
HBO, con la miniserie The Night Of, ritorna alle origini con uno show che, per tematiche trattate ed atmosfere, ricorda molti grandi prodotti che hanno il reso il canale premium cable famoso nel mondo. Questo crime drama creato da Steven Zaillian (Schindler’s List) e Richard Price (Child 44, Il Colore dei Soldi), attraverso il racconto della vicenda giudiziaria di un ragazzo di origini pakistane coinvolto in un omicidio, rappresenta realisticamente quello che di solito non si racconta, ovvero il funzionamento (e le storture) del sistema giudiziario americano. Con uno straordinario John Turturro e un bravissimo Riz Ahmed come protagonisti, The Night Of è un’opera che non ha nulla da invidiare al grande cinema.
8. THE PEOPLE V. O.J. SIMPSON (FX)
American Crime Story, la nuova produzione FX di Ryan Murphy, è nata con l’intento di mettere sotto la lente di ingrandimento noti casi giudiziari e di cronaca americani che hanno avuto un enorme impatto mediatico, e non poteva non cominciare dal caso O.J. Simpson. Ideata da Scott Alexander e Larry Karaszewski, la prima stagione di American Crime Story fa un racconto dettagliato di quello che fu considerato in America “il processo del secolo”: l’obiettivo dei due autori non è tanto quello di definire l’innocenza o la colpevolezza dell’ex campione di football ma quello di descrivere ciò che successe attorno a quel caso, prendendo in considerazione i temi scottanti della questione razziale, dell’opinione pubblica e della giustizia penale americana. Grazie ad un cast stellare (John Travolta, Cuba Gooding Jr. e Sarah Paulson su tutti) e una gestione della suspense degna dei migliori thriller hitchcockiani (e parliamo di una vicenda realmente accaduta!), American Crime Story è una delle serie più appassionanti del 2016.
7. BETTER CALL SAUL (AMC)
Era un’impresa difficilissima (forse quasi impossibile) ma Vince Gilligan e Peter Gould ci sono riusciti: Better Call Saul è riuscito a diventare un prodotto che vive di vita propria, emancipandosi dal ruolo di semplice spin-off di Breaking Bad. La seconda stagione esalta ancora di più la complessa personalità di Jimmy McGill grazie ad uno stile narrativo inconfondibile arricchito dalla presenza di personaggi straordinari come la fidanzata Kim, il fratello Chuck e, ovviamente, Mike Ehrmantraut; ormai il processo di transizione da uomo onesto a Saul Goodman, difensore dei criminali incalliti, è ben avviato e sicuramente ci darà in futuro grandi soddisfazioni. Se siete rimasti orfani di Breaking Bad, dovete assolutamente recuperare Better Call Saul.
6. BOJACK HORSEMAN (NETFLIX)
Chi è, ad oggi, il vero erede di personaggi iconici della televisione come Tony Soprano e Don Draper? Il protagonista di un cartone animato! Ora, considerare BoJack Horseman un “semplice” cartone animato è riduttivo: lo show di Netflix creato da Raphael Bob-Waksberg è infatti una delle migliori serie animate (e non solo) in circolazione, grazie la sua capacità di criticare lo star system hollywoodiano e ritrarre la tragedia umana del mondo moderno; il lato drama però non offusca assolutamente la sua vena comedy che, con il suo mix di satira e commedia surreale, crea situazioni molto originali e divertenti che sono frutto dell’universo creato dalla fumettista Lisa Hanawalt, pieno zeppo di characters indimenticabili come il cane antropomorfo Mr. Peanutbutter. BoJack Horseman può vantare, oltre a tutto ciò, uno dei migliori episodi del 2016 ovvero quel piccolo capolavoro intitolato Fish Out Of Water, una puntata praticamente muta ambientata nei fondali dell’oceano.
5. THE YOUNG POPE (SKY/CANAL+/HBO)
Per Paolo Sorrentino non ci sono mezze misure: o lo si ama o lo si odia. Il regista italiano premio Oscar è uno dei pochi che riesce a dividere in questo modo, ma The Young Pope, serie co-prodotta da Sky, Canal+ e HBO, è stato un vero trionfo di critica e di pubblico: le vicende del papa italo-americano Lenny Belardo, interpretato magistralmente da Jude Law, hanno permesso a Sky di stracciare ogni record di ascolto, grazie alla visionarietà del filmmaker partenopeo (sia in fase di scrittura che dietro la macchina da presa) e alla stupenda caratterizzazione di un personaggio complesso come quello di Pio XIII. Da elogiare anche il supporting cast (su tutti Silvio Orlando e Diane Keaton) ed il grande lavoro svolto da tutto il cast tecnico (a partire dal direttore della fotografia Luca Bigazzi). Sarebbe stato comodo per Sorrentino sedersi sugli allori dopo aver vinto l’Oscar ma invece ha voluto rischiare ed ha vinto la sua scommessa.
4. WESTWORLD (HBO)
La miglior novità del 2016. La HBO aveva disperatamente bisogno di trovare una nuova serie di punta (dato che Game Of Thrones sta per giungere alla sua fase conclusiva) e, dopo il flop di ascolti di Vinyl, ha puntato tutte le sue carte su Westworld giocandosi il tutto per tutto: ebbene, non solo lo show ha avuto successo ma è riuscito addirittura a mettere in difficoltà quella macchina da ascolti che risponde al nome di The Walking Dead. Il prodotto creato da Jonathan Nolan e Lisa Joy, tratto dall’omonimo film del 1973 di Michael Crichton, riporta in auge la serialità tradizionale, messa in difficoltà dal modello Netflix, con un racconto a metà tra lo sci-fi ed il western che utilizza i due generi per rinnovarli in chiave contemporanea. Con una produzione degna dei blockbuster hollywoodiani (con registi del calibro di Neil Marshall e Vincenzo Natali) e molte star del cinema coinvolte come Evan Rachel Wood ed Anthony Hopkins, Westworld ha fatto molto parlare di sé riportandoci di colpo ai tempi delle discussioni delle teorie di Lost, cosa che solo solo un grande show è in grado di fare.
3. BLACK MIRROR (NETFLIX)
Era il ritorno più atteso dell’anno e non ha deluso le aspettative: Black Mirror, la serie di Charlie Brooker (sbarcata ora su Netflix) si conferma uno dei prodotti televisivi più importanti degli ultimi anni. Alla vigilia della messa in onda ci siamo tutti chiesti quali cambiamenti avrebbe comportato la ‘svolta americana’, e pare proprio che per la piattaforma streaming più famosa al mondo acquisire il gioiello distopico di Channel 4 sia stata una delle sfide più stimolanti della sua breve vita: la scommessa è stata vinta su tutti i fronti perché, grazie al budget importante a disposizione, Black Mirror è riuscito a rinnovarsi (sperimentando nuovi generi) senza però perdere la sua essenza. Nonostante un paio di puntate non perfettamente riuscite (senza queste, Black Mirror sarebbe stato al primo posto della nostra classifica), questa terza stagione mantiene una qualità altissima regalandoci due tra i più bei episodi visti nel 2016, ovvero Nosedive e, soprattutto, San Jupitero. Charlie Brooker ha ancora molto da dirci e non vediamo l’ora che arrivino i nuovi episodi.
2. THE AMERICANS (FX)
La spy story di FX entra nel vivo con la sua stagione più cupa e drammatica: i coniugi Jennings sono ormai davanti ad un bivio che potrebbe portare pesanti conseguenze per loro stessi e per i propri figli. Già rinnovata per una quinta e sesta stagione finale, The Americans alza l’asticella della tensione rendendo sempre più precaria la situazione delle due spie che non sono più circondate dall’aura di infallibilità e invincibilità delle origini e facendoci percepire il clima di totale incertezza causato dalla Guerra Fredda. Grazie alla sua brillantissima scrittura ed alle performance straordinarie di Keri Russell e Matthew Rhys, oggi The Americans è la migliore serie TV attualmente in corso.
1. RECTIFY (SUNDANCE TV)
Se c’è una serie che merita di essere al primo posto della classifica del 2016, quella è sicuramente Rectify. Lo show di SundanceTV creato da Ray McKinnon nel 2013 conclude quest’anno la sua avventura chiudendo il cerchio sulla vicenda giudiziaria di Daniel Holden (interpretato da un mastodontico Aden Young), un uomo che ha passato diciannove anni della sua vita nel braccio della morte accusato ingiustamente dello stupro e dell’omicidio di una giovane ragazza. La conclusiva quarta stagione regala finalmente un pò di speranza e serenità al suo tormentato protagonista ed alla sua famiglia (visibilmente provata da questa odissea) e regala a noi telespettatori il degno finale della serie più poetica e introspettiva della storia della televisione. Rectify per sua natura non è un prodotto per tutti, ma lascia in maniera indelebile la sua impronta, tanto da far dire a Roberto Saviano “è vaccino per chi crede che la pena di morte sia un antidoto contro la violenza”. Appena potete, recuperate su Sky Atlantic questo capolavoro: non ve ne pentirete.
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