Una doverosa premessa: se state cercando una serie cupa, drammatica e rigorosamente ancorata al prototipo del detective-geniale-alle-prese-con-casi-impossibili, lasciate perdere. Dirk Gently’s Holistic Detective Agency non è nulla di tutto questo. Leggera, divertente e – a tratti – senza alcun senso logico, la comedy creata da Max Landis per BBC America racconta le avventure di un bizzarro gruppo di personaggi, alle prese con omicidi e loschi piani. La storia prende le mosse dalle avventure descritte dalla penna inconfondibile di Douglas Adams, autore del più celebre Guida Galattica per Autostoppisti e creatore, a fine anni ’80, del detective più strampalato del panorama letterario: Dirk Gently, appunto. Sconclusionato, bizzarro e con un adorabile accento inglese, il personaggio, interpretato da Samuel Barnett, piomba nella vita di Todd Brotzman (Elijah Wood) rendendola, se possibile, ancora più confusionaria. Senza un soldo, senza lavoro e alle prese con una sorella malata di pararibulite, malattia che provoca dolorose e improvvise allucinazioni, il giovane Todd viene coinvolto, suo malgrado, in un crimine tanto efferato quanto assurdo e diventa, in pochi istanti, il personaggio chiave di una lunga catena di indagini. Al suo fianco, lo abbiamo già detto, Dirk Gently, che è stato assunto per indagare su un omicidio non ancora commesso, e che adotta metodi decisamente bizzarri. Il detective “olistico”, infatti, snobba gli indizi per dedicarsi alle coincidenze inviate dall’Universo, in un gigantesco mosaico fatto di tasselli strettamente interconnessi. Accanto a Todd, Dirk e Amanda, la sorella pararibulistica del co-protagonista, personaggi più o meno violenti, più o meno pericolosi, da Bart Curlish, assassina olistica che uccide le persone indicate a lei dall’Universo, passando per il Trio Chiassoso, formato da quattro violenti malviventi con la bizzarra tendenza a rompere ogni cosa, fino ad arrivare a Polizia ed FBI, caotici quanto gli antagonisti della vicenda.
Dirk Gently non richiede grande impegno: nella sua natura confusionaria, resta una serie che guida lo spettatore e racconta storie paradossali, ma godibilissime. L’unico sforzo richiesto è la fiducia nei confronti di una trama che, almeno all’inizio, disorienta e spiazza. Ci troviamo, tuttavia, davanti ad una serie divertente e con una elegante vena di nonsense comico, in cui dialoghi ridondanti e ripetitivi fanno da contraltare ad bizzarri mexican standoff, mentre sullo sfondo nemici più o meno temibili, più o meno pericolosi, tessono le fila di un improbabile piano malvagio.
La serie, che vede il ritorno di Elijah Wood sul piccolo schermo, può contare su una squadra di attori interessanti. Wood, che riesce a meraviglia nel ruolo dell’inetto tartassato dal destino, è affiancato da Barnett, irritante ed adorabile in egual misura, profondamente differente dall’ultimo Dirk Gently presentato al grande pubblico, quello interpretato nel 2010 da Stephen Mangan. La vera fuoriclasse, però, è Fiona Dourif, perfetta nei panni dell’assassina olistica Bart Curlish, cui regala uno stile, una voce e un’interpretazione degni di nota. Insomma, Dirk Gently si lascia guardare con piacere, anche se lo zampino di Adams si intravede più come omaggio, che come ispirazione: la serie strizza infatti l’occhio al pubblico americano, vero destinatario del programma e sicuramente poco avvezzo all’umorismo di Adams. Insomma, l’eccentrico Dirk pare ancora più strano, ancora più unico, immerso in un brodo di stereotipi e avventure americane. E forse, anche per questo, ci sa affascinare.
Da noi questo show di BBC America è disponibile su Netflix.
Dirk Gently: la recensione della serie sul bizzarro detective olistico.
Ispirata al personaggio di Douglas Adams, autore di Guida Galattica per Autostoppisti, vede nel cast Samuel Barnett ed Elijah Wood.