Come ogni anno, nel freddo di Salt Lake City torna il festival di cinema organizzato da Robert Redford. Adombrato dall’insediamento di Donald Trump e dalle nomination dell’Academy, il Sundance Film Festival sta trovando meno spazio di quello che meriterebbe sui siti e sui giornali, eppure, come sempre, le proposte interessanti non mancano: dalla nuova commedia prodotta da Judd Apatow ai documentari sullo stesso Trump. C’è anche un regista italiano, Luca Guadagnino, il cui nuovo film è stato adorato dalla critica e viene dato come uno dei possibili vincitori. Vediamo quali sono alcuni dei film che stanno destando maggior attenzione.
THE BIG SICK
Eccolo il nuovo prodotto di Judd Apatow; diretto da Michael Showalter, il creatore di Wet hot american summer camp ed interpretato da Kumail Nanjani, una delle star di Silicon Valley, il quale firma anche la sceneggiatura insieme a sua moglie, Emily V. Gordon. Il film racconta la vera storia di come il protagonista abbia dovuto lottare per evitare un matrimonio già deciso dai suoi genitori pakistani.
WIND RIVER
Wind river è l’attesissimo debutto alla regia di uno degli sceneggiatori più promettenti di Hollywood. Taylor Sheridan ha scritto il copione di Sicario, il film che ha fatto conoscere a tutto il mondo il talento di Denis Villeneuve e ha prodotto lo script di Soldado, il suo seguito, che verrà diretto da Stefano Sollima. Ha ottenuto recentemente una nomination agli oscar per Hell or high water e nel suo primo film racconterà di due agenti Fbi, interpretati da Jeremy Renner e Elizabeth Olsen, alla ricerca di un killer in Wyoming.
MARJORIE PRIME
Tratto da un testo teatrale finalista al Pulitzer, Marjorie Prime è una commedia fantascientifica-distopica, nella quale Marjorie, un’anziana signora di 86 anni, vive in casa con i suoi figli adulti e una versione computerizzata del suo marito defunto, interpretata da John Hamm. Dopo il successo di Black mirror, questa pellicola è sicuramente tra le più attese nel mondo.
CALL ME BY YOUR NAME
Arriviamo a Luca Guadagnino, regista nostrano che ama lavorare con attori americani. Grande amico di Tilda Swinton, ha lavorato con lei in I am love e nel bellissimo e poco apprezzato in Italia A bigger splash. Per questo lavoro ha scelto un altro attore americano che ha già flirtato con l’Italia, Armie Hammer, protagonista di Mine, che interpreta un adulto che si innamora di un giovane diciassettenne in una storia che sembra reinterpretare il secolare mito di Lolita e il cinema giovanile del tardo Bertolucci come Io ballo sola. La Sony lo ha già acquistato per sei milioni di dollari e sembra uno dei favoriti, nonché il film che potrebbe finalmente consacrare un grande artista come Guadagnino.
WILSON
Torna al Sundance Craig Johnson, dopo il grande successo di Uniti per sempre nel 2014, insieme a Woody Harrelson in veste di lunatico e nevrotico uomo di mezz’età che rivede la moglie, interpretata da Laura Dern, dopo diversi anni e conosce per la prima volta sua figlia.
AN INCONVENIENT SEQUEL
I cineasti si confermano anti-trumpiani. An inconvenient sequel segue a dieci anni di distanza il documentario vincitore di un oscar An inconvenient truth e segue il viaggio in giro per il mondo dell’ex vicepresidente degli Stati Uniti Al Gore, impegnato in una strenua lotta per cambiare la politica climatica internazionale.
TRUMPED: INSIDE THE GREATEST POLITICAL UPSET OF ALL TIME
Trumped: Inside the Greatest Political Upset of All Time, come dice il titolo, è un resoconto dell’ascesa sorprendente del tycoon americano fino alla presidenza degli Stati Uniti. Raccontato da due dei più grandi analisti politici americani, Mark Halperin e John Heilemann, autori del programma Game Change, questo documentario promette di svelarci e raccontarci retroscena e lati oscuri della campagna di Donald Trump.