Continua la nostra rubrica dedicata al dietro le quinte dei grandi blockbuster. Nelle scorse interviste abbiamo parlato con Alessandro Cioffi, VFX Supervisor dei film Marvel e con Simone Ciliani, FX Technical Director per Animali Fantastici e dove trovarli. Questa volta non ci spostiamo a Londra o oltre Oceano, ma giusto a due passi da casa, a Roma. Vi presentiamo la Why Worry Production – casa di produzione e post-produzione cinematografica che si è occupata dei VFX del nuovo Independence Day: Rigenerazione. Per voi abbiamo avuto il piacere di intervistare Diego Panadisi (fondatore di WWP e visual effects producer) e Pietro Silvestri (visual effects project manager), per scoprire come dall’Italia si possano produrre i grandi effetti speciali di cui Hollywood ha bisogno.
Prima di tutto, raccontateci chi siete e di cosa vi occupate.
Diego: Quest’anno la Why Worry compie 10 anni e siamo felici di festeggiare con questo bel fiore all’occhiello: la partecipazione ai visual effects di Independence Day: Rigenerazione. Il nostro core business è sempre stato la produzione e la post produzione di spot pubblicitari e la creazione di prodotti video per la comunicazione in tutte le forme possibili. In 10 anni di attività abbiamo realizzato produzioni per tutte le maggiori agenzie di comunicazione e per grandi clienti nazionali e internazionali. Infine, qualche anno fa ci è capitata l’occasione giusta per metterci alla prova con gli effetti visivi per il film The Reach – Caccia all’uomo, prodotto e interpretato da Michael Douglas. Siamo partiti da una manciata di scene e abbiamo finito per curare l’intero film con più di 300 scene lavorate. Poi sono iniziate ad arrivare altre opportunità tra cui lavorare alla previsualizzazione di Singularity progetto a lungo covato da Roland Emmerich per il quale il regista aveva bisogno di alcune sequenze in bozza da mostrare ai produttori. Di quel film non si è fatto molto, ma in virtù di quel lavoro Emmerich ci ha voluti per Independence Day: Rigenerazione, inizialmente per la pre e postvisualizzazione poi anche per vere e proprie sequenze del film.
Molti ne resteranno meravigliati, ma come fa uno studio italiano ad iniziare una collaborazione con i grandi di Hollywood?
Diego: Diversi anni fa abbiamo conosciuto Greg Strasz, VFX Supervisor di Centropolis Entertainment, con il quale abbiamo collaborato su alcuni progetti. Successivamente siamo stati coinvolti alla lavorazione degli effetti visivi dell’intero film The Reach – Caccia all’uomo. Da questa esperienza abbiamo imparato molto e ci siamo dati da fare per creare una struttura capace di seguire i metodi di lavoro “hollywoodiani”, superare le barriere del fuso orario etc, e questo ci ha sicuramente fatto guadagnare ancora di più la sua fiducia. Nel settembre 2015 ci cha contattato nuovamente chiedendoci se eravamo disponibili per lavorare su alcune scene di previsualizzazione del film Independence Day Rigenerazione e così ci siamo imbarcati in questo nuovo entusiasmante viaggio.
Nello specifico a cosa avete lavorato su Independence Day: Rigenerazione?
Pietro: Complessivamente ci siamo occupati di circa 60 inquadrature divise tra previs, postvis e scene finali. La “pre e post-visualizzazione” è una pratica molto rara e riservata a produzioni cinematografiche con budget importanti, consiste nel creare una versione anticipata del film stesso in bassa qualità. Una versione raffinata di scene, bozzetti, animazioni, effetti speciali realizzati come se fossero definitivi, che servono a dare al regista l’idea del look finale del film, prima della realizzazione finale del film stesso. Il nostro lavoro è stato quello di costruire ambienti ed elementi 3D, come ad esempio in alcune sequenze con l’astronave-madre aliena, per le quali abbiamo ricreato il look delle cabine di pilotaggio curandone la modellazione e l’animazione, personaggi compresi. Abbiamo inoltre sviluppato la scena del “drilling”, ossia quando l’astronave-madre posta sull’Oceano Alantico assorbe l’energia della terra attraverso un raggio luminoso. Abbiamo prodotto due possibili scene alternative dell’apertura del film, ossia il ‘sogno’ dell’ex Presidente che racconta il viaggio di un segnale nello spazio che giunge su un pianeta nero dove è posta l’astronave-madre. Abbiamo anche creato la postvisualizzazione delle scene finali del film, le sequenze della nave aliena che lascia la terra di Washington DC, Marocco, Parigi e Area 51. In seguito siamo stati coinvolti dapprima nella realizzazione di oltre 20 inquadrature del promo del film ESD-United we survive e poi ci hanno assegnato alcune scene finali. In particolare a 2 scene addizionali di Dicembre Umbutu, utilizzando tecniche di digital compositi, e poi abbiamo creato, partendo da zero, una sequenza interamente realizzata con tecniche digitali, ossia quella della Alien Gunship che attacca il bunker della Cheyenne Mountain dove è rifugiato il nuovo Presidente degli USA.
È stato difficile riuscire a rispettare le scadenze e i tempi stretti che richiedono queste grandi produzioni?
Pietro: In questi lavori il tempo non basta mai, perchè si cerca sempre di arrivare alla ”perfezione” e inoltre, mano mano che passavamo da pre-viz a post-viz fino ai final, il lavoro era sempre più complesso e quindi diventava una sfida sempre più grande. Per cercare di sfruttare al meglio il tempo a disposizione, e per far fronte al fuso orario, facevamo le review durante la notte e la mattina dopo potevamo già mandare nuovi materiali ed avere altre indicazioni. I nostri sacrifici però non sono stati vani perché siamo riusciti sempre ad avere l’approvazione dai supervisori e dal regista, e quindi a consegnare le scene nei tempi stabiliti.
Quanto tempo ha richiesto completare il lavoro?
Diego: Abbiamo cominciato con la previsualizzazione ad ottobre 2015 e la prima fase si è conclusa a fine dicembre. La seconda fase ci ha impegnati con la postvisualizzazione e le scene finali da gennaio fino quasi a fine maggio 2016.
Quali sono state le difficoltà maggiori che avete incontrato?
Pietro: Come già accennato, in casi come questi il tempo non è mai abbastanza e diventa indispensabile coordinare bene il team affinché sia possibile lavorare in più artisti sulla stessa scena in modo collaborativo. Comunque in lavori di questo tipo la maggiore difficoltà è la coordinazione degli sforzi e la minimizzazione degli errori che, se commessi, intaccano il budget e il tempo a disposizione per la consegna. Credo che il punto più critico sia stato verso la fine, quando tutte le macchine lavoravano 24 ore su 24 e le reti esterne cominciavano ad essere affollate: rendevano difficile la produzione degli aggiornamenti e lo spostamento massivo dei dati tra le postazioni e l’esterno. Anche in quell’occasione siamo riusciti a risolvere il problema con ingegno e versatilità, affrontando le difficoltà minuto per minuto e trovando soluzioni idonee.
Sono rimasti soddisfatti del vostro lavoro? E qual è la cosa che vi ha reso più fieri?
Pietro: Sono sempre stati contenti di noi perchè rispondevamo velocemente alle loro richieste con grande senso artistico. A parte la sensazione di gioia che si prova alla consegna finale, come potrete immaginare, credo sia questa la cosa più gratificante per noi: aver saputo rispondere a tutte le difficoltà incontrate nel lavoro con una presenza di spirito notevole e senza mai perderci d’animo. Questo ci ha permesso di mantenere con successo un dialogo con un cliente hollywoodiano e stare al passo con gli altri fornitori di VFX, molto più grandi di noi. Oltre a questo, siamo molto fieri del nostro lavoro perchè ci è stato affidato anche il compito di realizzare il nuovo logo della società di Roland Emmerich, il logo di Centropolis Entertainment, che abbiamo realizzato in 4k e 3d stereoscopico e che aprirà tutti i suoi prossimi film.
L’Italia non è certo famosa per la pre-produzione e post-produzione di grandi blockbuster, ma sembra che il mercato stia cambiando e che anche a livello legislativo, con il ‘DDL Cinema’, inizi ad esserci un supporto in tal senso. Che ne pensate?
Diego: In Italia ci sono sempre più società che operano nel campo degli effetti visivi, segno del fatto che nel nostro cinema abbiamo iniziato a vedere qualcosa. Magari gli effetti a cui si fa ricorso qui da noi sono più “tradizionali” ma non per questo meno impegnativi. Anzi tra film e serie tv negli ultimi anni si sono visti dei gran bei lavori. Probabilmente il cinema italiano usa ancora poco le tecniche digitali che si sono sviluppate negli anni forse perché gli autori non sono spinti a pensare, già dall’idea iniziale del film, alle possibilità che gli effetti digitali possono dare. Sicuramente il DDL Cinema potrà stimolare a specializzarsi e a far crescere di più la post produzione in Italia.
Sognando in grande, abbiamo speranze di diventare un territorio fertile per la post-produzione come lo è diventato il Canada per esempio? Secondo voi cosa ci serve per arrivare a quei livelli?
Diego: L’Italia da sempre è considerata una terra di grande creatività, molti sono gli artisti che lavorano nel cinema che vengono premiati anche agli Oscar. Questa peculiarità potrà essere la nostra arma vincente se si faranno parallelamente politiche che diano facilitazioni anche fiscali alle grandi aziende americane, come avviene in Canada. La nostra esperienza con Hollywood e la grande professionalità ci hanno fatto aprire una grande porta con il mondo dei blockbusters americani e spero che questa fiducia possa crescere sempre di più nei prossimi anni.
Tornando a voi, state lavorando a qualcos’altro in questo momento? Potete svelarci qualcosa di progetti futuri? Diego: Ci sono tante cose che si stanno muovendo dopo questo lavoro, ad esempio abbiamo lavorato ad una sequenza completamente full CGI su una nuova produzione di Centropolis Entertainment. Non possiamo dire molto perchè molti di questi progetti devono rimanere segreti fino alla consegna.
Per concludere che ne dite di salutare tutti gli italiani che hanno lavorato a questo grande progetto insieme a voi? Fateci sentire fieri!
Pietro: Siamo molto lieti e orgogliosi di presentare tutti quelli che hanno partecipato a questo lavoro e cogliamo l’occasione di ringraziarli uno ad uno per il grande impegno e la grande professionalità che hanno dimostrato. Quindi grazie ovviamente a Diego ma anche anche a chiunque abbia collaborato al progetto: Greg Strasz (Visual Effects Supervisor), Daniele Pellegrini (Lead Pipeline TD and VFX Editor), Rosanna Gasparro (Accountant), Giuseppe Mercadante (Production Coordinator), Alessandro Cangelosi (CG Supervisor and FX Sequence Lead), Matteo Petricone (Compositing Supervisor), Alex Auriol (Animation Supervisor), Filippo Pierdicca (3D Generalist), Danilo Lombardo (Lighting TD), Mirco Paolini (FX Technical Director), Giovanni Manili (Modeler and Texture Artist), Gianluca De Pasquale (Lead digital compositor), Giuseppe Lombardi (Senior digital compositor), Marco Abbruzzese (Senior digital compositor), Marco Tripodi (Senior digital compositor), Sara Ciceroni (digital compositor), David Catalano (digital compositor), Claudia Coppa (digital compositor), Gabriele Lori (digital compositor), Giuseppe Providenti (digital compositor), Marco Mazzelli (digital compositor), Silvio Castagna Muscella (Matchmover), Luca Saviotti (3D Artist), Paolo Michelazzo (Digital Matte Painter), Giorgio Iovino (Digital Matte Painter), Federico Colella (Motion graphic artist), Ciro Totaro (Prep Artist), Daniele Ciraolo (Digital Artist) e Giulia Celli (Roto artist).