Una sceneggiatura molto scritta, un mistero tutt’altro che soprannaturale e due interpreti maiuscoli: Rachel Weisz, Michael Shannon. È questa la ricetta di Complete Unknown, un mystery drama dalle tinte fosche che parrebbe avere tutte le carte in regola per entrare a merito nella lista dei migliori film dello scorso anno. Eppure il risultato, comunque ottimo, risente di una certa debolezza strutturale, tanto che la catena distributiva italiana ha preferito non dare una release cinematografica al lavoro di Joshua Marston.
Il film, prodotto dagli Amazon Studios con IFC film e presentato al Sundance Film Festival 2016, arriva ora in Italia con un’uscita direct to home video, contesto nel quale merita un’opportunità.
A caratterizzare Complete Unknown è un ritmo volutamente rallentato. La scelta di tempi narrativi dilatati permette di accrescere il senso d’attesa e di apprezzare le sfumature delle interpretazioni dei protagonisti, ma al contempo finisce per appesantire il risultato d’insieme, già provato da una sceneggiatura a tratti lacunosa.
L’impiegato Tom (Michael Shannon) è sposato alla bella Ramina e conduce un vita tranquilla ma tutto sommato mediocre. Per il suo compleanno decide di dare una festa per pochi amici e colleghi, e uno degli ospiti si presenta con Alice (la Weisz), una donna da poco arrivata in città. L’affascinante Alice attira immediatamente l’interesse di tutti, e con i racconti del suo passato tra Australia, Messico, Cina e Inghilterra finisce per egemonizzare l’attenzione dei presenti. Solo Tom si dimostra stranamente ostile, e le sue domande sempre più scomode sembrano tradire una misteriosa tensione.
La narrazione, incentrata su una lunga nottata, ha un’impostazione essenzialmente teatrale.
La trama della pellicola è in realtà piuttosto semplice, e il vero nucleo del film finisce per essere un raffinato lavoro di introspezione, che si regge non tanto sul dipanarsi degli eventi quanto sulle performance intense e ricche di sfumature degli interpreti. La Weisz in particolare si conferma impeccabile, e lo script di Marton e Sheppard le dà l’opportunità di brillare e svettare su ogni altro personaggio, coerentemente con il ruolo affidatole. Il talentuoso e a volte sottovalutato Shannon regge la scena più che degnamente, e l’alchimia tra i due contribuisce a caricare il film di un’intensità preziosa. Da segnalare la presenza nel cast di Kathy Bates e Dennis Glover.
Complete Unknown è l’esempio perfetto di cosa succede quando si affida a degli attori straordinari una sceneggiatura non altrettanto straordinaria, e nonostante le ottime premesse sembra non avere quel je ne sais quoi che caratterizza i veri capolavori. Il risultato è in ogni caso un ottimo film, di cui consigliamo la visione ma che probabilmente non vi resterà dentro. Rimane comunque un’imperdibile opportunità per vedere due straordinari interpreti all’opera.