Tra i molti film in uscita giovedì 2 febbraio, anche A United Kingdom – L’amore che ha cambiato la storia: un intenso biopic dedicato al grande amore tra Seretse Khama, erede al trono del Botswana (allora Bechuana Land), e Ruth Williams, una donna inglese, più precisamente una donna bianca. Seretse e Ruth si incontrano a Londra nel 1947: vent’anni prima di Indovina chi viene a cena? (il capolavoro di Stanley Kramer con Katharine Hepburn e Spencer Tracy) l’eventualità di un matrimonio interrazziale è ancora molto lontana dall’essere oggetto di una commedia brillante. Piuttosto, la loro unione è destinata a scatenare un complesso incidente diplomatico, che coinvolge l’impero britannico e i suoi interessi in Sud Africa, paese confinante con il Botswana, che nel 1947 è pronto a promulgare le nuove leggi sull’apartheid.
Il coraggio e la determinazione di Seretse fu anche una delle principali fonti d’ispirazione per il giovane Nelson Mandela. Eppure, la sua storia sembrava ormai dimenticata, sconosciuta in Inghilterra e in Europa, trascurata perfino dalle pagine che testimoniano le grandi battaglie dei paesi africani per l’indipendenza.
Per questo, la giovane regista Amma Assante ha voluto che tutto il mondo conoscesse il coraggio di Ruth e Seretse Khama, adattando per il grande schermo il romanzo di Susan Williams, pubblicato nel 2007 con il titolo di Color Bar (in Italia il libro è edito da Newton Compton come A united kingdom – L’amore che ha cambiato la storia).
Dopo il successo de La ragazza del dipinto (2013) Amma Assante, londinese figlia di immigrati ghanesi, è rimasta folgorata da quella che non è solo la storia di un grande amore, ma di due vite dedicate interamente alla libertà e l’indipendenza del popolo botswano . Se la stessa Assante (cineasta che si autodefinisce “britannica nera”) non conosceva questo significativo pezzo di Storia, era davvero necessario farne un film. Nasce così il progetto di A united kingdom, dove Ruth e Seretse trovano i volti di due giganti della recitazione: David Oyelowo (un indimenticabile Martin Luther King per Selma – La strada della libertà di Ava Duvernay) e Rosamund Pike (candidata all’Oscar e vincitrice del Golden Globe come folgorante protagonista di Gone girl – L’amore bugiardo di David Fincher).
“Nulla della mia storia, per quanto riguarda la Gran Bretagna, mi è stata mai insegnata a scuola, tanto da farmi arrivare a pensare che la storia dei neri in Gran Bretagna fosse irrilevante o addirittura inesistente. Per questo una delle cose che più mi attraggono di “A united kingdom” è che qualcuno come me sia proprio al centro di un film britannico. Non è una forzatura né un elemento aggiunto in un secondo momento, è il fulcro della storia e la cosa che amo è che non siamo di fronte ad un intimidito e servile uomo di colore, ma di fronte a un re.” ha dichiarato David Oyelowo.
Londra, 1947: Seretse Khama ha terminato i suoi studi in legge, ma dietro questo brillante avvocato africano si nasconde il futuro re del Bechuana, un paese poverissimo al confine col Sud Africa. Proprio per difendersi dalle loro mire espansionistiche , il nonno di Seretse ha scelto la via di un protettorato britannico. Adesso è giunto il momento che il ragazzo salga al trono, prendendo il posto dell’amato zio Tshekedi, che ha svolto per lui il ruolo di reggente (ma anche di genitore). Almeno, finché una sera del 1947 Seretse Khama si trova ad un ballo della Missionari Society. Tutto avrebbe pensato, tranne innamorarsi follemente di quella ragazza bianca, Ruth Williams, che come lui ama il jazz e lo swing ed è così piena di vita. Tra i due è amore a prima vista: dopo poche settimane hanno già deciso di sposarsi. Seretse e Ruth scopriranno solo ora quanta ostilità davvero li aspetta: quel matrimonio non significherà solo la guerra contro le rispettive famiglie, ma con lo stesso governo britannico.
Una volta in Bechuana lo zio di Seretse si oppone fermamente al matrimonio, arrivando a negare la successione al trono del nipote, che ha osato portare in Africa una regina bianca. Il governo britannico si insinua abilmente in questa faida: il vero problema, naturalmente, è il Sud Africa. Un paese all’alba di una feroce politica di segregazione non può certo tollerare l’esempio di Ruth e Seretse ai suoi confini. La minaccia del governo sudafricano è negare all’Inghilterra l’accesso ai suoi giacimenti minerari, in particolare di uranio e di oro. Con la scusa dell’instabilità politica, mentre Ruth si trova ancora in Bechuana, incinta della loro prima figlia, Seretse è condannato all’esilio in Inghilterra.
Si tratta di una pagina davvero poco lusinghiera per l’impero britannico: sarà proprio Sir Winston Churchill a giocare sporco, promettendo prima il ritorno di Seretse, per poi condannarlo all’esilio a vita. Ruth e Seretse dovranno combattere a lungo prima di poter vivere liberamente in Botswana come marito e moglie. Ma al suo ritorno, Seretse Khama inizierà quella rivoluzione che ha fatto del Botswana un paese moderno: rinunciando al trono, istituirà le prime libere elezioni nel paese, che condurrà all’indipendenza nel 1966. Non solo, Seretse Khama è il primo a denunciare pubblicamente i veri interessi inglesi: le risorse minerarie del Botswana, che grazie a lui diventeranno invece il mezzo per affrancare la sua gente dalla povertà.
A united kingdom – L’amore che ha cambiato la storia di Amma Asante si rivela così un solido film storico, carico di romanticismo ma capace anche di restituire uno scenario complesso, dove la questione razziale si rivela in fondo solo strumentale.
Il risultato è un film adatto a tutti, accessibile ma mai superficiale, che conquista con l’intensità di quella love story che supera qualunque ostacolo, ma è capace anche di sollevare domande che restano oggi più aperte che mai: domande sulla diversità e l’accoglienza, ma soprattutto su una politica che riesce efficacemente a far leva sul razzismo e l’ignoranza per legittimare operazioni di natura solo ed esclusivamente economica. A united kingdom – L’amore che ha cambiato la storia vi aspetta in sala da Giovedì 2 Febbraio.