Tre anni fa un piccolo grande film d’animazione intitolato The Lego Movie ci ha stupiti con la sua comicità ai limiti dell’assurdo, un’intelligenza inaspettata e una carica autoironica irresistibile. Grazie a un’enorme creatività visiva, personaggi adorabili, citazioni impensabili e una trama a tratti geniale, questo film si è presto dimostrato una delle migliori sorprese cinematografiche degli ultimi anni. Dopo aver trasformato quello che poteva sembrare un mero spot per giocattoli di 100 minuti in un ottima pellicola per tutta la famiglia, i produttori di The Lego Movie decidono di provarci ancora creando uno spin-off sul personaggio più amato del primo film, nonché icona leggendaria del panorama fumettistico: Batman.
Se da un lato sfruttare un personaggio come Batman è sinonimo di successo assicurato al botteghino, dall’altro, è invece un’enorme rischio a livello di caratterizzazione e fedeltà al materiale originale, rispetto alla quale la comicità del film può concedere più di qualche licenza ma che può anche risentire di decisioni poco felici in fasi di scrittura e scatenare l’ira di un fandom. Nel primo film, Batman era poco più di un comic relief dalla battuta pronta e in grado di rendere ancora più assurda una pellicola già fuori di testa; ma queste componenti, alla lunga, possono diventare stucchevoli ed annoiare, bisognava quindi trovare un giusto equilibrio fra il personaggio istituito precedentemente e uno adatto a fare da protagonista per l’intera pellicola. In poche parole bisognava costruire un protagonista divertente pur rimanendo idealmente fedeli alle sue connotazioni fumettistiche originarie: non esattamente un compito da poco. Fortunatamente, la Warner non solo è riuscita a ripetere il miracolo con un lavoro estremamente soddisfacente, ma paradossalmente, sebbene fosse intenta a crearne una parodia, ha realizzato uno dei migliori film di supereroi DC da 5 anni a questa parte (perdonateci la ‘provocazione’, ma è di fatto una pellicola riuscitissima).
La storia è piuttosto semplice e di poche pretese: Batman, come al solito, salva Gotham dall’ennesima minaccia architettata dal Joker e dai suoi scagnozzi, ma mentre è intento a bearsi dell’amore dei suoi fan, si rende conto che, nonostante tutto, è una persona fondamentalmente sola, che teme, più di ogni criminale, di affezionarsi agli altri; cosa che lo porta ad erigere un muro intorno a se e ad isolarsi dal mondo. Questa cortina emotiva costringerà il nostro protagonista a scontrarsi con le persone a lui vicine (nel bene e nel male), innescando una serie di reazioni a catena che lo porteranno a cambiare e a guardare il mondo con occhi diversi.
Quello che colpisce di questo film animato non è tanto la sua storia (semplice, ma comunque coerente), bensì il mondo in cui viene raccontata. Fin dalle prime immagini infatti, Lego Batman ci dimostra che la comicità e l’autoironia della prima pellicola sono ancora presenti, e che, sebbene l’assenza dei suoi due registi Phil Lord e Christopher Miller, sostituiti dal loro co-regista Chris McKay, non è da meno neanche per quanto riguarda la componente visiva: le scene d’azione sono infatti divertenti e ben elaborate, mentre la costruzione dei setting a mattoncini è curatissima nei minimi dettagli e piena di citazioni (alcune veramente geniali ed inaspettate).
Proprio nelle citazioni troviamo uno dei punti di forza maggiori del film: non solo vengono fatti richiami (molti dei quali deliziosamente parodistici) ai precedenti film di Batman, della DC e alle loro controparti fumettistiche, ma anche a vari elementi della cultura pop, dal Signore degli anelli a Flash Gordon, passando per Harry Potter e Doctor Who. Il tutto è condito da una grande voglia di non prendersi troppo sul serio, dando al film una verve comica irresistibile ed unica nel suo genere, capace di catturare un pubblico di tutte le età. Fa quasi impressione in molte scene vedere bambini in silenzio mentre gli adulti si sganasciano dalle risate.
Per quanto riguarda l’adattamento italiano, qui arriviamo alle vere note dolenti del film. Escludendo i vari doppiatori professionisti dall’indubbia bravura, questo film presenta infatti 3 guest star per la voce dei tre protagonisti: Batman, Robin e Batgirl. Se da un lato Alessandro Sperduti e Claudio Santamaria fanno un ottimo lavoro come voci rispettivamente di Robin e Batman (Santamaria in particolare sembra più a suo agio con questo Batman a mattoncini che con quello in carne ed ossa di Christian Bale), dall’altro, l’inspiegabile scelta di Geppi Cucciari come Batgirl si rivela, come prevedibile, inadatta e a dir poco deleteria per il film. Non è la prima volta che una scelta di casting vocale fatta pensando solo al marketing rischia di rovinare un opera con una performance poco professionale (ne abbiamo parlato qui nel dettaglio), ma in questo caso la volontà di inserire la Cucciari risulta particolarmente inspiegabile. L’unica consolazione è che il suo personaggio parla meno del previsto.
In definitiva Lego Batman, per quanto non propriamente all’altezza del suo predecessore e indebolito da qualche rara gag ripetitiva, si rivela un’esperienza dalla rara ilarità, piena d’azione, citazioni sorprendentemente brillanti e capace di divertire chiunque.
Lego Batman – la recensione in anteprima
Il Crociato di Gotham passa al mondo dei mattoncini e diventa il protagonista di una divertentissima commedia animata tra azione e meta-ironia.