“Quanto ti spingeresti oltre per la donna che ami?”, questa la domanda che campeggia sulle locandine americane di Autobahn – Fuori controllo e che rimanda direttamente al mix di amore e spirito di sacrificio che diventano l’oggetto oscuro (quasi un MacGuffin, data l’irrilevanza e pretestuosità delle motivazioni) che spinge il protagonista ad avventurarsi in un labirinto di azione e guai. Se vi state chiedendo fin dove si spingerà il malcapitato intorno al quale ruota la pellicola, ci sentiamo di rispondervi che arriverà al viaggio nel tempo; nel senso che si ritroverà in una pellicola che sembra un action uscito direttamente dagli anni ’90, in cui il regista Eran Creevy (anche sceneggiatore insieme a F.Scott Frazier) ignora – probabilmente in modo inconsapevole – quanto successo alla settima arte nell’ultimo quarto di secolo.
C’è da dire che, nonostante un cast di prim’ordine, questa pellicola del 2014 non ha certo avuto vita facile e, dopo esser stata acquistata per una cifra modesta da Open Road Films all’asta fallimentare della Relativity Media, ha visto la propria data d’uscita internazionale subire una serie infinita di rinvii. Come sempre sarà la distribuzione americana, prevista per il 24 febbraio, a decretare il successo o meno dell’operazione, ma considerato che sino ad ora gli incassi internazionali ammontano all’imbarazzante cifra di 2,5 milioni di dollari (quasi tutti sul mercato asiatico) a fronte di un budget di 29,2 milioni (al netto di costi di promozione e percentuale degli esercenti), le carte per candidarla al titolo di flop totale ci sono tutte.
Siamo in Germania. Nicholas Hoult (memorabile in Mad Max: Fury Road, meno nel franchise X-Men) conosce in un rave la turista americana – con un’improbabile capigliatura biondo platino – Felicity Jones. La sceneggiatura decide arbitrariamente che è immediatamente amore, tanto che il buon Hoult, scoperto un grave problema di salute della sua bella, decide di aiutarla economicamente spingendosi a lavorare per il malvivente Ben Kingsley (alla peggior interpretazione della sua vita, probabilmente). Il piano di Kingsley coinvolge un sempre bravo Anthony Hopkins (che per sostenere il proprio tenore di vita ormai accetta ogni ruolo) ma le cose non vanno come previsto e così parte una sarabanda insensata di inseguimenti e sparatorie, tra i quali ovviamente il protagonista senza macchia e senza paura riuscirà a destreggiarsi come neanche un supereroe avrebbe saputo fare.
Il problema principale di Autobahn è sicuramente lo script, che non solo ripropone una meccanica narrativa ormai già esplorata in ogni possibile declinazione, ma addirittura fa un salto indietro nel tempo scegliendo una figura femminile assolutamente irrilevante, piazzata lì come un’imbelle donzella senza carattere o volontà che aspetta l’uomo che la salvi. Il buon cast fa il proprio lavoro ma Kingsley, che ha imboccato da anni il viale del tramonto, offre una performance tanto gigionesca e macchiettistica da risultare a dir poco stucchevole. Il fascino ‘ribelle’ della Jones sparisce dietro un taglio carré decolorato che la rende diafana e scialba, mentre l’eleganza e la signorilità che Hopkins prova a sfoderare vengono ammazzate da un terribile completo doppio petto celeste che lo fa sembrare l’ultimo dei clown. Unica nota positiva della pellicola un’azione molto ben girata, e considerato che è proprio l’azione ad essere il vero cuore di Autobahn, ci sentiamo di dirvi che per un certo pubblico rimane comunque un film appetibile. Come nel suddetto Mad Max, molte delle azioni portate in atto non vanno a buon fine ed è proprio questo elemento, insieme a un ritmo a tratti decisamente serrato, a rendere imprevedibili (e quindi divertenti) le sequenze di inseguimento.
Se volete un action vecchio stampo e con un ottimo cast sfruttato al minimo sindacale, Autobahn è la pellicola che fa per voi.
Autobahn – la recensione in anteprima (no spoiler)
Nicholas Hoult, Felicity Jones, Anthony Hopkins e Ben Kingsley sono i protagonisti di un action che sembra uscito dagli anni '90.