“Il nemico più pericoloso di un uomo dalle risorse infinite è colui che non ha niente da perdere.”: il finale della prima stagione di Billions, serie del canale premium cable Showtime ambientata nello spietato mondo della finanza americana, aveva già fatto intuire grazie ad un cliffhanger d’effetto che la guerra all’ultimo sangue tra i due protagonisti dello show, il procuratore Chuck Rhoades e il miliardario Bobby “Axe” Axelrod, sarebbe entrata nel vivo, scenario che si è puntualmente realizzato nella prima puntata della nuova stagione.
In base ai mezzi a disposizione, il magnate senza scrupoli sembra avere un vantaggio sconfinato.
Per Chuck (Paul Giamatti) si preannunciano tempi duri: è in corso infatti un’indagine su di lui per cattiva condotta (a causa dei suoi metodi non proprio ortodossi) e Bobby (Damian Lewis), facendo leva proprio su questo, aggrava ulteriormente la sua posizione, sommergendolo di denunce e mettendolo nei guai con la storia del versamento di 5 milioni di dollari che Axe ha fatto in favore di Wendy (Maggie Siff), moglie di Chuck nonché ex mental coach del miliardario.
Come nella prima stagione, l’approccio di Billions in questa première è più incentrato sull’intrattenimento che sulla critica sociale.
Il prodotto ideato da Brian Koppelman, David Levien e Andrew Ross Sorkin fin dal pilot aveva subito messo in chiaro quale fosse il suo stile: nonostante la serie ritragga in maniera abbastanza fedele l’ambiente e le dinamiche di Wall Street (Andrew Ross Sorkin è un autorevole giornalista economico del New York Times) agli autori non interessa puntare il dito contro il capitalismo finanziario statunitense (hanno infatti una visione molto distaccata riguardo le malefatte ripetutamente compiute dai personaggi dello show), ecco perché la loro attenzione si concentra quasi esclusivamente sulla lotta intestina tra Bobby e Chuck, esponenti ideali di due mondi che instaurano di continuo relazioni molto pericolose (rapporti che, in un mondo perfetto, non dovrebbero neanche esistere). Il vero punto di forza di Billions, una serie non esente da difetti nello script, è quello di coinvolgere lo spettatore nelle vicende di due protagonisti in cui ci si può rispecchiare (per motivi molto diversi) perché da una parte c’è un uomo che, dal nulla e in mezzo a mille difficoltà, ha avuto la forza, l’intelligenza e soprattutto la cattiveria per farsi strada in un ambiente molto classista e selettivo come l’alta finanza (diventando un vero e proprio squalo) mentre dall’altra troviamo uno yuppie predestinato che, folgorato sulla via di Damasco, decide di non optare per la carriera più semplice ma sceglie di tutelare il bene pubblico (più per vanità personale che per effettivo altruismo), con tutte le rogne che ne conseguono; è inoltre molto interessante anche il quadro generale del “bestiario” che gira attorno a loro, uomini e donne che fanno del denaro, del successo e dell’ambizione personale le uniche ragioni di vita. Lo show, che in patria ha un buon successo di pubblico, brilla grazie alle ottime interpretazioni di Paul Giamatti e Damian Lewis (uno che in carriera ha vinto un Emmy ed un Golden Globe, non proprio l’ultimo arrivato), affiancati da due attrici molto carismatiche come la Siff (il suo è sicuramente il character più ambiguo di tutta la serie) e la splendida Malin Akerman (che interpreta la moglie forte e fedele di Axe).
La stampa americana, vedendo in anteprima i primi episodi, ha definito la seconda stagione di Billions come il prodotto televisivo più attuale della nuova era Trump (come hanno dichiarato anche i showrunner, la figura di Trump ha in parte influenzato il lavoro di scrittura): segno finalmente di una maturazione artistica? Staremo a vedere.
Billions viene trasmesso in Italia da Sky Atlantic ogni lunedì alle 21.15, 24 ore dopo la messa in onda americana (come sempre è disponibile anche sulla piattaforma On Demand di Sky).