È una storia semplice quella di Moda Mia, che guida lo spettatore tra i paesaggi brulli della Sardegna più ancestrale, luminosa come il giovane protagonista quanto scontrosa come il suo gretto padre. Girato tra Cannigione e Palau, è un piccolo film che trae liberamente spunto dalla realtà raccontando la storia di Giovannino, studente di un istituto tecnico artistico con una forte passione per la moda, che si trova a lottare per inseguire i suoi sogni contro la volontà di un genitore che pensa di aver già segnato il destino del figlio.
Antonio è infatti un allevatore, descritto dal regista con lo stereotipo del pastore sardo dunque ignorante, sprezzante e poco incline ad ascoltare le necessità dei figli.
Giovannino e sua sorella Stella sono, al contrario, due ragazzi allegri e curiosi, che pur soffrendo l’abbandono della madre (a causa dei comportamenti scorretti di Antonio) restano uniti nella grande avventura della crescita.
Nonostante le angherie del padre e il ruolo di responsabilità nei confronti della sorella, Giovannino coltiverà il sogno di diventare stilista e lasciare per sempre la sua terra, spronato dalla sua insegnante e da un premio vinto grazie alla presentazione di un abito realizzato con materiale di recupero, che affermerà il suo acerbo talento.
La sceneggiatura di Moda Mia, scritta dallo stesso regista Marco Pollini, è priva di dialoghi intensi e si abbandona ad una narrazione statica di eventi che potrebbero avere, al contrario, una potenza dirompente. La storia in sé, seppur poco complessa, non è valorizzata ma colma di stereotipi e imperfezioni, che rendono Moda Mia una pellicola poco credibile.
Buone le interpretazioni dei due protagonisti, il regista, autore e doppiatore Pino Ammendola (Antonio) e il debuttante attore sardo Francesco Desogus nei panni di Giovannino.
Forte di una grande esperienza cinematografica e teatrale Ammendola interpreta con dedizione e credibilità la figura sgradevole di Antonio; anziano, brutto, rude: un personaggio grottesco non facile e per giunta con un forte accento sardo, per nulla aiutato dalla sceneggiatura, che non interiorizza il personaggio disperdendone il valore drammatico.
Il giovane Francesco Desogus, alla sua prima esperienza cinematografica, interpreta Giovannino con veridicità e professionalità.
Marco Pollini, presente in sala per il lancio insieme a parte del cast, ha definito Moda Mia “Un film sul sogno” e ha raccontato di aver preso spunto per la sceneggiatura dalla storia del quindicenne Federico Careddu, di cui è venuto a conoscenza per caso durante un soggiorno in Sardegna, uno studente che realizza abiti ecosostenibili con materiali di recupero, presenti in alcune scene del film.
Pollini alla sua seconda prova registica, dopo il debutto nel 2014 con Le Badanti, ha deciso di dedicare un film alla realizzazione di se stessi e alla Sardegna (pur essendo un veneto), argomenti che suscitano un notevole interesse ma che in Moda Mia risentono della mancanza di tempo e di approfondimento. Si apprezza certamente la volontà del regista e della produzione di andare avanti con un progetto originale, in un mercato molto difficile da aggredire per gli indipendenti.
Realizzato in soli quattro mesi il film si avvale di una troupe locale e la maggior parte degli attori sono sardi, compreso un cameo della showgirl e modella Melissa Satta, una scelta atta a valorizzare il territorio e l’entusiasmo di chi crede ancora nei sogni.
Moda Mia – la recensione in anteprima del film di Pollini
Una pellicola girata nella Sardegna più selvaggia e rurale che parla di sogni e determinazione. Al cinema dal 23 marzo.