È da qualche tempo che il genere dei disaster movie è passato di moda, eppure per anni è stato sinonimo di blockbuster. Non parliamo ovviamente degli anni ’70, periodo in cui il genere ebbe la propria golden age ma in cui l’idea stessa di blockbuster stava ancora nascendo, bensì di quel decennio a cavallo del 2000 che, complice il fiorire della CGI, vide un sovraffollamento di pellicole incentrate sui disastri più disparati. Tra i nuovi maestri del genere è impossibile non citare James Cameron e Michael Bay, che con Titanic e Armageddon segnarono prepotentemente l’immaginario collettivo, eppure se c’è un regista che per antonomasia può essere identificato con i disaster movie, è uno che viene dal vecchio continente: quel Roland Emmerich che ha sviscerato il cinema catastofico in ogni sua possibile variabile.
Ora, in un 2017 in cui sono i cinecomic a farla da padroni al box office, diventa particolarmente interessante la possibilità di dare un’atra chance a una storia incentrata su un disastro, soprattutto se proviene sempre dal nostro continente, e per essere precisi da una zona particolarmente periferica, cinematograficamente parlando.
Il film in questione è l’ottimo The Wave (Bølgen), dell’interessantissimo cineasta norvegese Roar Uthaug, e l’onda da cui i protagonisti dovranno sfuggire è l’inarrestabile tsunami che verrà a crearsi quando le suggestive ma instabili pareti del monte Åkernes finiranno per franare nelle acque del sottostante fiordo di Geiranger, portando morte e distruzione in un contesto altrimenti idilliaco. Sarà compito del geologo Kristian Eikjord (l’ottimo Kristoffer Joner, che abbiamo visto anche in Revenant – Redivivo di Iñárritu), l’unico ad aver previsto il cataclisma, mettere in salvo se stesso, la propria famiglia e quante più persone possibile. Il finale, piuttosto rassicurante e prevedibile, non sorprenderà le aspettative degli spettatori
Uthaug, in una decina di anni di carriera, ha dimostrato di sapersi muovere con grande dimestichezza tra idee di cinema molto diverse tra loro, tanto da guadagnarsi l’approdo a Hollywood, per cui sta dirigendo il nuovo Tomb Raider con Alicia Vikander. The Wave arriva infatti dopo uno slasher (Fritt Vilt – 2006), un fantasy per bambini (Magic Silver – 2009) e un action/avventura in costume (Escape – 2012). La poliedricità del regista emerge anche in questo disaster, e laddove la storia ripercorre tutte le tappe e i cliché del genere, non subentra mai la noia e, anzi, l’attenzione dello spettatore è sempre tenuta desta da un’ottima gestione della tensione. Il budget, che potenzialmente avrebbe potuto condizionare più di ogni altro fattore la riuscita d’insieme, viene fortunatamente sfruttato fino all’ultima Corona e la CGI è di ottimo livello (lontana anni luce, per capirci, dalla terribile resa vista in Vajont di Renzo Martinelli). L’edizione home video, curata da Koch Media, è parca di extra ma mostra comunque una buona conversione, e, considerato il prezzo più che contenuto al quale è già possibile trovare il blu-ray, non possiamo che consigliarvene la visione. È sempre interessante capire cosa succede lontano da Hollywood.
The Wave: il disaster movie norvegese arriva in home video (recensione)
Il regista del prossimo Tomb Raider racconta la storia di uno tsunami destinato a portare morte e distruzione tra i fiordi norvegesi.