Lo scambio di corpi è un concetto ormai piuttosto inflazionato nella commedia moderna: da Tutto accadde un venerdì a Whis upon a star, passando per Boy-girl, questione di sesso e The Change Up, questo escamotage narrativo è stato usato in svariate occasioni per giocare sulla comicità degli equivoci. Al centro di questo tipo di commedie c’è soprattutto il forte contrasto fra i due protagonisti, sia esso sociale, generazionale o anche sessuale, ed è proprio grazie a una mescolanza di questi aspetti che un buon sceneggiatore può trasformare una commedia banale e apparentemente scontata in un lavoro interessante e funzionale. È proprio questo il merito che va riconosciuto all’esordiente Simone Godano, che con Moglie e Marito fa un ottimo debutto, supportato anche dal solido script di Giulia Steigerwalt e Carmen Danza e dal talento dei protagonisti Pierfrancesco Favino e Kasia Smutniak.
Sofia e Andrea sono una coppia in piena crisi che dopo 10 anni di matrimonio e due figli sembra aver perso qualunque tipo di intesa. Lui ricercatore biomedico, lei conduttrice televisiva, la coppia fatica sempre di più a ritrovare la propria stabilità, cosa che conduce a sempre più frequenti litigi e a momenti di forte tensione, in cui il divorzio diventa una possibilità sempre più concreta. Dopo l’ennesimo battibecco, i due coniugi si trovano invischiati in un esperimento creato da Andrea atto a rendere possibile la lettura del pensiero, ma qualcosa va storto e si verifica uno scambio delle coscienze dei due. Fra equivoci e situazioni al limite dell’assurdo, i protagonisti dovranno vivivere ognuno l’esistenza quotidiana dell’altro, comprendendone le peculiarità, i pregi e i difetti.
Sulla carta, Moglie e Marito potrebbe sembrare la solita commedia piena di cliché, ma grazie ad una serie di ottime idee riesce a sorprenderci.
Con una sceneggiatura forte a sviluppare un soggetto altrimenti banale e con la guida di una regia ottimamente calibrata nella sua semplicità, Moglie e Marito si dimostra una produzione validissima, che riesce senza dubbio a stagliarsi sopra la media delle numerosissime commedie italiane uscite in sala in questo 2017.
Grazie a uno studio approfondito del compagno di scena, un’ottima osservazione della commedia del doppio e una buona dose d’improvvisazione (come ci rivela Favino in conferenza stampa), i due protagonisti risultano perfetti nei loro ruoli e carichi di una verve comica invidiabile. Ai due attori principali si aggiunge un cast ottimo e ben sfruttato, in primis Valerio Aprea nella parte di Michele, collega ed amico di Andrea.
In definitiva, Moglie e Marito risulta una pellicola godibile, divertente, che probabilmente avrà un buon successo tanto in sala quanto sul mercato della distribuzione televisiva. In sala dal 12 aprile.
Moglie e Marito: la recensione in anteprima
Favino e la Smutniak sono i protagonisti della divertente commedia dell'esordiente Godano, in cui una coppia è vittima di uno scambio di coscienza.