Dopo le cinque stagioni di Hell On Wheels (l’ultima stagione è stata trasmessa la scorsa estate), il canale basic cable AMC ripropone nuovamente una serie western: ha fatto il suo debutto The Son, il nuovo show da 10 episodi con protagonista l’ex James Bond Pierce Brosnan nei panni inediti di un allevatore texano.
The Son è ispirata dall’omonimo romanzo dello scrittore Philipp Meyer, uno degli showrunner della serie.
Nei minuti iniziali il pilot ci proietta nel Texas del 1849, dove un ragazzo di nome Eli McCullough viene catturato, assieme al fratello Martin, da un gruppo di indiani Comanche responsabile del massacro dei loro parenti (in un secondo momento, gli indiani uccideranno anche Martin); da qui abbiamo un balzo temporale che ci conduce nel 1915, dove un maturo Eli (Pierce Brosnan) è nel frattempo diventato un proprietario terriero che vuole lanciarsi, assieme ai figli Pete (Henry Garrett) e Charles (Shane Graham), nella corsa al petrolio, con tutti i rischi che questa scelta può comportare.
The Son è ambientato in un periodo di transizione molto delicato per uno stato ultraconservatore come il Texas.
Il cinema e la letteratura hanno raccontato milioni di volte lo Stato della Stella Solitaria, soffermandosi soprattutto sulla sua storia recente (per questo motivo il Texas è così famoso nel mondo) ma in realtà sappiamo pochissimo a proposito dei suoi primi anni di vita (ricordiamo che divenne parte degli Stati Uniti nel 1845): lo show creato da Meyer e dal duo di sceneggiatori Lee Shipman e Brian McGreevy (i creatori della serie thriller/horror Netflix Hemlock Grove) punta i riflettori su un periodo molto particolare e lo fa prendendo in considerazione il contesto socio-politico ed economico. La vicenda di Eli McCullough, un uomo che ha subìto un trauma molto forte da ragazzo da parte di una minoranza etnica a sua volta martoriata dall’uomo bianco, è emblematica nello spiegare il meccanismo perverso di come la violenza generi solo violenza e venga utilizzata spietatamente per gestire lo status quo; inoltre The Son è un racconto sul cambiamento di un mondo che si sta spingendo, seppur con grande fatica, verso la modernità (il petrolio è il simbolo perfetto di questa rivoluzione) ma avrà inevitabilmente dei costi. Interessante è anche la ricostruzione della comunità messicana di allora, divisa tra chi è diventato parte integrante della società e chi invece desidera ardentemente di riportare il Texas alla terra natia (i rapporti tra McCullough e i latinos sono molto complicati). La regia di questo pilot è ineccepibile e il cast fa egregiamente il proprio lavoro (all’inizio il protagonista doveva essere Sam Neill ma Brosnan è molto bravo nel ruolo) però è innegabile che qualcosa non funzioni perfettamente in The Son: ovviamente non ci si aspetta dalla AMC un prodotto coraggioso come Deadwood (la HBO può osare molto di più) ma lo show non è sufficientemente “sporco” e cattivo come dovrebbe essere (a volte dà la sensazione di essere troppo patinato) e, in alcuni frangenti, sembra come se il family drama prenda troppo il sopravvento rispetto al western duro e puro.
Non si può giudicare una serie solo da un episodio, questo è evidente: ma se un pilot di solito viene considerato come una sorta di dichiarazione di intento, sicuramente The Son non passerà alla storia come una delle migliori serie di tutti i tempi ma, se riuscisse a crescere nel corso di questa prima stagione, potremmo avere di fronte un prodotto molto interessante.