Dopo il successo e la candidatura all’Oscar per Elle di Paul Verhoeven l’instancabile Isabelle Huppert torna a incantare la critica internazionale con il nuovo film di Mia Hansen-Løve: Le cose che verranno (titolo originale: L’avenir). Premiato a Berlino con l’Orso d’Argento per la regia, il quinto lungometraggio di Mia Hansen-Løve conferma questa giovane autrice come una figura di primo piano nel cinema francese contemporaneo, capace di interpretare fedelmente la lezione del maestro Romeher con sensibilità e un tratto già fortemente definito e personale. Il suo è un cinema in minore, che sceglie di avvicinare i personaggi con grazia, cogliendoli nell’intimità dei piccoli gesti, le pause, i momenti apparentemente banali che nascondono invece pensieri e sentimenti profondi.
“I film sono, per me, dei ritratti in movimento, e solo il cinema può realizzare questo. Riuscire a fissare ciò che vi è di sensibile, di carnale o anche semplicemente di effimero, così come tentare di aprire una porta verso l’impalpabile, l’infinito.” ha dichiarato Mia Hansen-Løve presentando Le cose che verranno.
Cucito con precisione millimetrica sul carisma di Isabelle Huppert, Le cose che verranno è un film dedicato alla transizione, al cambiamento che irrompe nella vita regolare e apparentemente perfetta di una donna di 52 anni. Isabelle Huppert è Nathalie, un’insegnate di filosofia capace di instaurare con i suoi studenti un rapporto di scambio e confronto intellettuale particolarmente vivace. Felice e appagata dalla sua professione, Nathalie è anche felice del suo ruolo di moglie e madre di due figli ormai quasi adulti, mentre si dedica costantemente anche all’anziana madre. Quella della madre, affetta da gravi disturbi psichiatrici, è una presenza ingombrante, eppure Nathalie non si sottrae ai suoi doveri. Finché, senza preavviso, la sua vita e le sue certezze crollano improvvisamente l’una sull’altra: le condizioni della madre si aggravano, suo marito dopo 25 anni di matrimonio le confessa di essersi innamorato di un’altra donna. Come in un vortice, le notizie negative si susseguono e Nathalie si trova sola, al centro di una libertà tanto inaspettata quanto praticamente assoluta.
Nathalie inizia a trascorrere sempre più tempo con un suo ex studente, Fabien (Roman Kolinka): un ragazzo brillante, dallo spirito ribelle e anarcoide, che le ricorda la sua stessa gioventù. Con il pragmatismo che ha contraddistinto tutta la sua vita, Nathalie inizia così a riprendere possesso di sé stessa e la sua nuova libertà.
Isabelle Huppert interpreta con classe ineffabile la parabola di morte e rinascita di una donna che ha dedicato la sua vita alla razionalità e la riflessione, e deve trovare nuovi strumenti per elaborare le emozioni.
Il cinema di Mia Hansen-Løve è sempre permeato dal tempo e il suo flusso inarrestabile. Dopo Il padre dei miei figli (2009) e Un amore di gioventù (2012) i temi del confronto generazionale e dei rapporti familiari restano sullo sfondo di un film che ha una protagonista sola e assoluta: una donna e l’ineluttabilità del cambiamento. Il risultato è un film squisitamente francese, che rifiuta ogni definizione di genere e lavora sulle sfumature, gli sguardi, l’intensa verosimiglianza di una persona qualunque, la sua dignità e il suo dolore.
Dopo il successo all’ultimo Festival di Berlino e al London Critic’s Circe Awards (che ha premiato Isabelle Huppert come attrice dell’anno) Le cose che verranno di Mia Hansen-Løve vi aspetta nelle nostre sale da Giovedì 20 Aprile.