L’amore criminale – unforgettable: la recensione in anteprima

L’amore Criminale (il  titolo originale, decisamente più calzante, è Unforgettable) è un thriller psicologico con Rosario Dawson e Katherine Heigl diretto da Denise Di Novi, affermata produttrice alla sua prima esperienza registica.
Julia Banks (Rosario Dawson) è una web editor di San Francisco, che si appresta a cambiare radicalmente la sua vita dopo l’incontro con David (Geoff Stults), un affascinante imprenditore che vive nel sud della California.  Julia ha alle spalle un passato difficile ma gli impegni lavorativi e il sostegno della sua più cara amica Ali (Whitney Cummings) contribuiscono a cancellare la parte più oscura della sua vita. Ricordi e negatività che non faticano a riemergere quando Julia perde le sue ancore di salvezza per trasferirsi nella villa e nella vita di David, divorziato e con una bambina di 6 anni.  L’ex moglie di David, Tessa Connover (Katherine Heigl) parallelamente non riesce ad accettare la nuova relazione del marito e la perdita di tutte le sue certezze. Maniaca della perfezione e ossessionata dal rapporto con la figlia Lily (Isabella Kay Rice) Tessa appare come una donna esemplare, dedita alla cura della casa e alla passione per i cavalli. In realtà la donna, ferita nel profondo dalla fine della relazione con David, non è affatto ciò che sembra e il suo carattere deciso quanto fragile la porterà a compiere gesti folli. Tessa trasformerà l’amore ossessivo per David in una persecuzione ai danni di Julia, compiendo gesti che ben oltrepassano la linea della sanità mentale. In un gioco autodistruttivo le due donne dovranno lottare per la salvezza e come immagini speculari si contenderanno il controllo sulle proprie vite.
Rosario Dawson si presta ad incarnare la vittima sacrificale di questo thriller mal riuscito, la Julia Banks dal nome tanto banale quanto il suo carattere. Dal canto suo Katherine Heigl, la amata dott.ssa Izzie Stevens di Grey’s Anatomy e famosa per le sue interpretazioni brillanti (Molto Incinta, 27 Volte in Bianco), cambia completamente ruolo immedesimandosi in una psicopatica in abiti firmati. Due brave attrici dirette in maniera piuttosto grezza da Denise Di Novi, che pur essendo una navigata produttrice non riesce a dare il ritmo giusto a questo film, cadendo in facili cliché e imprecisioni.
La sceneggiatura de L’amore Criminale, scritta da Christina Hodson non brilla per i dialoghi, troppo formali e incapaci di sostenere i ruoli degli attori, che avrebbero sicuramente potuto dare di più a questa storia, inserendo particolari caratteriali e dialoghi più coerenti. Alle protagoniste non rimane che giocare sulla figura del personaggio, nelle gestualità, nei comportamenti e negli abiti delle due antagoniste.
Rosario Dawson può interpretare Julia soltanto nell’espressione del suo stile boho-cich e con i suoi modi informali e la Heigl dà vita alla sua Tessa nel formalismo esasperato, le espressioni contrite e gli sguardi severi. La tensione emotiva, che dovrebbe essere il punto centrale di questo film, è ridotta ai minimi termini e viene fuori solo alla fine, quando l’esasperazione di Julia finalmente viene fuori con un po’ di grinta.
Julia e Tessa sono due donne forti, laureate e intelligenti, con alle spalle storie di abusi e violenze e questo sarebbe potuto diventare il punto di forza del film, mentre il tutto si riduce ad una superficiale guerra per la contesa dell’uomo di turno. Il maschio della situazione, che ha la fisicità dell’ex giocatore di footbal americano Geoff Stults, è rappresentato come un trofeo da contendere, ha pochissimo spessore nella storia e viene utilizzato soltanto come mezzo per mandare avanti la trama.
Francamente Denise Di Novi propone in questo film delle figure troppo banali, trite e ritrite, che rendono L’amore Criminale poco credibile. Tuttavia la leggerezza che, involontariamente, aleggia per tutta la durata del film lo rende particolarmente adatto ad un target femminile che mira al puro svago.
Da segnalare il piccolo ruolo della Charlie’s Angel Cheryl Ladd, che interpreta la madre di Tessa, un’anziana e regale signora che mira a tendere i fili delle vite altrui, anche questo un ruolo potenzialmente interessante che invece non viene approfondito ma che potrebbe persino aprire ad un sequel, ammesso che il botteghino premi questa poco riuscita pellicola.