Cosa ci viene in mente se pensiamo al Bolshoi, uno dei teatri più belli d’Europa famoso per il balletto, segno distintivo e orgoglio della Russia? Il fascino e la meraviglia di un’arte tanto magnifica quanto rigorosa, la compattezza di una compagnia di artisti che sembrerebbe vivere al di fuori del mondo reale. La maestosità del teatro e la cura di costumi e scenografie celano nel Bolshoi i retroscena più oscuri che il docufilm di Nick Read mette in luce mostrando una Babilonia nascosta dietro le note de Il Lago dei Cigni di Čajkovskij.
Bolshoi Babylon, al cinema esclusivamente il 2 e 3 maggio, mostra con il linguaggio giornalistico il dietro le quinte del teatro moscovita, per la prima volta aperto alle telecamere, dopo una serie di vicende che hanno minato l’equilibrio della compagnia, specchio dell’intera nazione.
Nel gennaio 2013 il direttore artistico ed ex primo ballerino Sergei Filin fu aggredito da uno sconosciuto e colpito al volto con dell’acido solforico, che gli causò danni irreparabili. Filin dovette subire numerose operazioni, con il rischio di perdere la vista.
L’episodio sconvolse la compagnia e tutti i dipendenti del teatro, facendo emergere una realtà ben lontana dal luccichio del palcoscenico. Nel Bolshoi si combatteva una guerra intestina tra due fazioni, che vedevano contrapposti alla carica di direttore artistico Sergei Filin, che prese l’incarico e il primo ballerino Pavel Dmitrichenko, che ne fu escluso e successivamente accusato di aver provocato l’incidente.
Il reportage, attraverso interviste ai ballerini e alle cariche più influenti del Bolshoi mette in luce i dissapori alla base dell’attentato, che ha rappresentato il punto di non ritorno della compagnia, costretta a lavorare in condizioni poco serene, dettate da gelosie, prevaricazioni e giochi di potere.
Dopo il grande clamore e l’indignazione provocata in Russia e all’estero il Cremlino prese la decisione di nominare direttamente il nuovo direttore artistico, Vladimir Urin, già alla guida del Teatro Stanislavskij. Un uomo d’esperienza per mettere fine alle indiscrezioni e guidare nuovamente il Bolshoi verso la gloria.
Nick Read, insieme al produttore Mark Franchetti mette in luce molti lati nascosti della compagnia del Bolshoi, girando un documentario coraggioso e di notevole impatto sia visivo che comunicativo. Prima del contenuto è la danza la protagonista di Bolshoi Babylon, arte percepita dai ballerini come una divinità da onorare quotidianamente con il proprio sacrificio.
Dietro i fatti di cronaca è ben evidenziato come una compagnia come quella del Bolshoi abbia non solo importanza a livello artistico, ma anche politico.
Con franchezza i ballerini del Bolshoi raccontano davanti alle telecamere, la paura di invecchiare e non poter continuare ad esibirsi, le difficoltà nell’essere genitori con un lavoro che a stento gli permette di dormire e i disagi personali e professionali causati dalla lotta di potere che stava necrotizzando il tessuto sociale ed artistico del teatro.
Il regista esplora i lunghi corridoi del Bolshoi, che nella sua maestosità sembra prendere vita propria, con una schiera di api operaie intente nella pulizia delle sale, nella preparazione dei costumi e nelle prove del balletto, tutto eseguito con la massima devozione e professionalità.
Un teatro che conta oltre tremila dipendenti tra macchinisti, musicisti, operai, impiegati e 250 ballerini, raccontato con l’obiettivo di far emergere, oltre gli scandali, il duro lavoro che si compie in un’istituzione come quella del Bolshoi che ha sempre rappresentato per la Russia un modello da imitare.
Bolshoi Babylon è un documentario che colpisce per l’approfondimento giornalistico alternato a momenti di arte pura, il fascino e l’emozione del balletto con tutto il suo impatto visivo ed emotivo contrapposto alle interviste, realizzate quasi tutte in primo piano, che rivelano con una ammirevole sincerità i torbidi retroscena che infestavano il teatro.
Un lavoro ben riuscito che proietta gli spettatori in un luogo inedito, ricco di fascino ma lontano dagli stereotipi.
Bolshoi Babylon: il 2 e il 3 maggio in sala per scoprire il tempio del balletto (recensione)
Nexo Digital propone un inedito dietro le quinte della compagnia di ballo più famosa al mondo. In limited release il 2 e 3 maggio.