Takeshi Koike condensa in 50 minuti tutte le fantasie di uno spettatore appassionato di pulp: i personaggi della pellicola d’animazione vengono picchiati a morte, smembrati, bruciati vivi, fatti a pezzi; il sangue sgorga copiosamente e senza indugi. Lupin III: Chikemuri No Ishikawa Goemon ricorda la sequenza animata di Kill Bill, è un monumento al cinema pulp, un’altra grande opera animata.
Dopo Lupin III: Jigen’s Grave Marker, il regista Koike (Afro Samurai, Redline, Fujiko Mine) e l’autore indipendente Katsuhito Ishii (Funky Forest, Taste of Tea) riportano al cinema lo scapestrato ladro giapponese creato da Monkey Punch in una storia imperniata sull’affascinante figura dell’infallibile samurai Goemon, capace con la sua katana di tagliare qualunque cosa gli si pari innanzi. Sempre schivo e taciturno, Goemon è il XIII discendente del leggendario Ishikawa Goemon, un guerriero ninja che rubava oro e preziosi per darli ai poveri.
Per chi è cresciuto con il cartone animato, incentrato su Lupin e sulle sue scorribande da furbo ladro, è facile essere disorientati davanti ad un’opera del genere. Koike racconta la crisi di un guerriero di altri tempi come Goemon, il quale deve fare i conti con The Ghost, un potentissimo spadaccino di fine tecnica. Il nostro eroe, nonostante abbia già affrontato in passato temibili nemici, non riesce a togliersi dalla testa The Ghost of Bermuda. Questi, dopo averlo sconfitto all’inizio della pellicola, rimane solidamente nella mente di Goemon, la infesta, come un vero fantasma. Egli dovrà a tutti costi liberarsi delle sue paure per poterlo sconfiggere una volta per tutte.
Nonostante la trama non sia innovativa, il film è incredibilmente divertente. Lo è perché riesce a mettere sempre in pericolo i personaggi amici di Goemon, come Lupin, Jigen e Fujiko, i quali, come è chiaro da subito, hanno nello spadaccino l’unica speranza di vittoria contro un nemico così capace. Sono quindi costantemente in pericolo, perennemente in fuga, alla ricerca di rifugio. Ma come aiutare un uomo solitario e taciturno come Goemon? Soprattutto, come aiutare un amico in difficoltà? Questi gli interrogativi che il film pone allo spettatore.
Lupin III: Chikemuri No Ishikawa Goemon è la versione adulta del cartone animato. L’umorismo e le facili trovate che avevano reso Lupin il ladro più famoso della televisione sono messe in secondo piano; l’atmosfera è tetra, cupa, oscura. I dilemmi dei protagonisti sono da adulti, sono palpabili e riescono a coinvolgere lo spettatore. A tutto questo si aggiunge la perfetta resa pulp della pellicola, l’ottimo script e il carisma di dei personaggi che sono nella storia dell’animazione. Presentato al Future FIlm Festival, ci auguriamo che possa avere una release occidentale.
FFF17 – il nuovo Lupin III fra splatter e pulp (recensione in anteprima)
Lupin III: Chikemuri No Ishikawa Goemon vede il celebre samurai affrontare una minaccia violenta e ineludibile, con toni decisamente inusuali.