Dopo una vicenda produttiva decisamente travagliata, che ha visto il film passare da Universal a Open Road e poi ad Anonymous Content, debutta in Italia direttamente in home video Koch Media The Loft, ibrido tra thriller e giallo deduttivo con un cast di tutto rispetto e remake del film omonimo del 2008.
Cinque uomini sposati sono accomunati da un’interpretazione decisamente dubbia del voto di fedeltà coniugale; tra loro abbiamo l’architetto donnaiolo Vincent (Karl Urban, visto nelle saghe di Star Trek e Il Signore degli Anelli), il sensibile psichiatra Chris (James Marsden, Ciclope in X-Men ma anche cowboy in Westworld), il sessuomane Marty (Eric Stonestreet, qui lontanissimo dal suo personaggio di Modern Family), il represso Luke (Wentworth Miller, protagonista di Prison Break), e il cocainomane e volubile Philip (Matthias Schoenaerts, che riprende per la seconda volta il ruolo già interpretato nel 2008), fratellastro di Chris. I cinque decidono di trovare una soluzione che non li obblighi a fare avanti e indietro dagli alberghi, con il rischio di essere scoperti dalle rispettive consorti, e pertanto affittano un lussuosissimo loft per farne il teatro dei propri incontri extraconiugali, promettendosi omertà e copertura reciproca. Un’alcova, cinque ‘complici’, cinque chiavi e nessuna traccia: apparentemente il tradimento perfetto. Non esiste però storia in cui non venga messo in discussione l’equilibrio iniziale, e qui il motore narrativo è una sorpresa decisamente spiacevole che i nostri troveranno nell’appartamento: il cadavere di una giovane donna di cui nessuno sembra sapere nulla. Mentre due zelanti detective cercheranno di appurare la verità, i comprimari, che vedranno la riservatezza della loro doppia vita andare progressivamente in fumo, inizieranno a sospettare l’uno dell’altro e ad accusarsi a vicenda.
Il regista Erik Van Looy si produce nell’inusuale scelta di fare un remake di un proprio film, un po’ come fece Michael Haneke con il ben più memorabile Funny Games, e dopo aver firmato un film omonimo nel 2008 (straordinario successo di pubblico in Belgio) e aver autorizzato un primo remake a opera dell’olandese Antoinette Beumer, decide di confezionare una nuova versione pensata per il mercato anglofono. Le tre iterazioni della pellicola, tutte con il medesimo titolo, hanno in comune lo sceneggiatore Bart De Pauw, che però per la versione americana è affiancato da Wesley Stick (Cape Fear, Wolf, The man in the high castle).
La storia entra presto nel vivo ed è costruita su una fitta rete di flashback che spesso rimandano l’uno all’altro, mentre i due cinici detective ben ritratti da Kristin Lehman and Robert Wisdom incalzano incessantemente i protagonisti, che per qualche misterioso motivo non sentono il bisogno di avere almeno un legale a difendere i propri interessi. Questo percorso irto di sospetti e tensione psicologica è disseminato di indizi, rintracciabili nettamente alla seconda visione, che portano verso le rivelazioni fatte nel terzo atto del film. I dialoghi sono spesso inutilmente carichi e la stessa macchina narrativa richiede al cast di prodursi con troppa insistenza con performance particolarmente cariche, ma l’esperienza dei nomi coinvolti viene loro in soccorso nel contenere i danni. La vocazione fortemente teatrale della storia emerge efficacemente nel claustrofobico set del loft, in cui la regia sembra funzionare al meglio, ma quando la storia si sposta in esterni (a New Orleans, nello specifico), sono molte le debolezze ad emergere.
In conclusione The Loft è un film interessante ma, al terzo remake, inizia ad emergere la stanchezza e demotivazione di Van Looy. Non un lavoro da vedere al cinema, ma una visione casalinga può essere una valida opzione.
In blu-ray The Loft: cinque uomini infedeli e un omicidio (recensione)
Dopo l'originale belga e un remake olandese, arriva in home video l'edizione americana di The Loft, con Karl Urban, James Marsden e Wentworth Miller.