Pellicola presentata nella sezione Midnight al Sundance Film Festival 2017, XX – Donne Da Morire è un’antologia horror tutta al femminile, scritta e diretta solamente da donne che tratta il gentil sesso in maniera molto approfondita, nonostante la durata media di 20 minuti ad episodio. I titoli di testa e di coda sono il filo conduttore dei quattro cortometraggi intervallati tra di loro da un quinto corto diretto da Sofia Carrillo in stop-motion (tecnica molto cara alla casa di animazione Laika) davvero inquietante. Ogni capitolo mette la donna al centro della scena e, ad eccezione del terzo (Don’t Fall), la figura che la fa da padrona è quella della madre.
The Box, diretto da Jovanka Vuckovic, è la storia di una mamma costretta a vedere la propria famiglia consumarsi irrimediabilmente: partendo dal figlio più piccolo che guarda all’interno di una scatola in possesso di un losco signore in metropolitana, tutta la famiglia smette di mangiare arrivando a conseguenze catastrofiche. La messa in scena è splendida con alcuni rimandi alle fiabe (una sorta di Hansel & Gretel al contrario) e alla celebrata serie NBC di Bryan Fuller Hannibal.
The Birthday Party, diretto da Annie Clark (che altri non è che la cantautrice rock St. Vincent), è probabilmente l’episodio più interessante dell’intera pellicola perché non si tratta prettamente di un horror ma di una black comedy; mai più azzeccata fu la scelta di scritturare come interprete principale quella Melanie Lynskey già apprezzata in I Don’t Feel at Home in This World Anymore, piccolo gioiello di Macon Blair prodotto da Netflix. Siamo alle prese con l’organizzazione del compleanno della figlia della protagonista: in un attimo la donna si trova con il marito morto e questo la costringe a dover nascondere il cadavere alla bambina e alle sue amiche prima dell’inizio della festa. Ritorna anche qui il tema delle favole, visto che l’episodio sembra quasi una versione molto rivisitata del Mago di Oz (la figlia della protagonista si chiama Lucy e le varie donne adulte sembrano delle streghe in carne ed ossa accompagnate da singolari e splendidi motivetti durante le loro apparizioni).
Don’t Fall, diretto da Roxanne Benjamin, riprende i canoni dei camping horror movies tanto in voga negli anni ’80. Nonostante la splendida ripresa che porta al titolo di testa ricordi l’inizio dello storico Le Colline Hanno gli Occhi di Wes Craven, il resto non è propriamente all’altezza e la sensazione è quella di trovarsi all’interno di una puntata (neanche tra le più riuscite) di Teen Wolf piuttosto che in un bel corto.
L’ultimo capitolo, Her Only Living Son di Karyn Kusama, parla infine di una madre alle prese con il proprio figlio che si rivela essere l’erede del diavolo e qui partono inevitabilmente rimandi, con i dovuti accorgimenti, a pellicole storiche come Rosemary’s Baby e Omen.
Il pregio principale di XX – Donne Da Morire è che nonostante gli episodi siano tutti diversi tra loro assistiamo ad un mutamento dell’amore materno nei confronti dei propri figli: se The Box presenta la madre come una donna fredda, distaccata e quasi disinteressata, in Her Only Living Son l’amore viscerale della protagonista è l’arma in più per cercare di proteggere il figlio dal mondo esterno. XX – Donne Da Morire si rivela dunque un esperimento molto interessante e anche molto riuscito, una scorpacciata di generi horror ben trattati e per tutti i gusti; se volete recuperarlo, non lasciatevi sfuggire l’edizione blu-ray della Midnight Factory, una garanzia per gli amanti del genere.
XX – Donne Da Morire: in blu-ray un’antologia horror tutta al femminile (recensione)
Di Matteo Brega
Arriva in home video un interessante progetto che raggruppa quattro corti del terrore scritti e diretti da donne. Debutto alla regia di St. Vincent.