La saga cult Amityville è in assoluto una delle più prolifiche e durature dell’horror: a partire dalla prima pellicola, ovvero Amityville Horror (film del 1979 diretto da Stuart Rosenberg), il filone ispirato agli eventi accaduti negli anni Settanta sulla costa dell’omonima cittadina ha generato la bellezza di ben 18 titoli tra film per il cinema, TV movie, direct-to-video e direct-to-stream (tra cui ricordiamo il secondo della saga, Amityville Possession, del nostro Damiano Damiani). L’ultimo capitolo in ordine di tempo è Amityville: Il Risveglio, in uscita nelle nostre sale il 23 agosto e che vede come produttori nomi importanti come Bob e Harvey Weinstein ma soprattutto l’attuale Re Mida del cinema indipendente americano, quel Jason Blum che solo con il recente Scappa – Get Out ha incassato nel mondo la cifra monstre di 250 milioni di dollari (partendo da un budget di 4,5 milioni).
Amityville: Il Risveglio racconta le vicissitudini di una famiglia all’interno della famigerata casa al numero 112 di Ocean Drive.
La giovane Belle (Bella Thorne) si trasferisce ad Amityville con la madre Joan (Jennifer Jason Leigh), la sorellina Juliet e il fratello James (Cameron Monaghan), ragazzo in coma bisognoso di cure continue. All’interno del liceo Belle viene evitata e presa in giro dai suoi coetanei: secondo il suo amico Terrence (Thomas Mann), il motivo principale è proprio il trasferimento della ragazza nella casa coloniale di Ocean Drive, luogo teatro di un tremendo omicidio anni prima; gli abitanti del paese pensano che la casa sia infestata e che influenzi le menti dei suoi inquilini portandoli alla pazzia. Quando Belle comincia a vedere che all’interno dell’abitazione accadono eventi inspiegabili, si rende conto che le voci nascondono un fondo di verità.
Questo nuovo capitolo è stato concepito soprattutto per un target adolescenziale.
Lungometraggio dal percorso accidentato (sarebbe dovuto uscire già qualche anno fa ma diverse correzioni in corso d’opera ne hanno ritardato il debutto), Amityville: Il Risveglio è il classico horror innocuo che si rivolge ad un pubblico mainstream: già alcuni indizi, come la scelta della protagonista (Bella Thorne è diventata famosa grazie a Disney Channel) e il rating PG-13, facevano intuire la natura estremamente commerciale di questa operazione; il taglio teen dato alla pellicola farà storcere il naso ai veri appassionati ma come film dell’orrore per ragazzi Amityville: Il Risveglio, soprattutto nella prima parte, è un prodotto che ha una sua dignità. Diretto dal regista francese Franck Khalfoun (un buon filmmaker che, tra le altre cose, ha recitato nello splendido Alta Tensione di Alexandre Aja), l’ultimo capitolo del franchise può vantare una buona messa in scena che, unita ad un uso intelligente del montaggio e del sonoro, si serve di alcuni trucchetti tipici dell’horror (come lo jumpscare) per spaventare lo spettatore meno smaliziato; oltre a questo, la pellicola tende a non prendersi troppo sul serio e in alcune scene, quando i ragazzi prendono in giro i vecchi film di Amityville, l’ironia metacinematografica (in stile Scream) è molto forte. Tutti questi elementi però non rendono Amityville: Il Risveglio un film riuscito perché nella seconda metà perde di mordente e i cliché che in teoria vorrebbe deridere in realtà vengono riproposti in maniera scontata e prevedibile, penalizzando in questo modo un buon cast che vede al suo interno, oltre alla Thorne (qui più bella che brava), nomi come Jennifer Jason Leigh e due volti noti della serialità televisiva come Jennifer Morrison (House, Once Upon a Time) e Cameron Monaghan (Shameless, Gotham).
Nonostante possa essere apprezzato dai giovani neofiti dell’horror e dai nostalgici della saga, Amityville: Il Risveglio è un prodotto eccessivamente costruito a tavolino e senz’anima che non riesce ad essere veramente interessante agli occhi dello spettatore.