Come tutti i generi cinematografici, anche il cinema d’animazione ha i suoi canoni. Dopo due film e uno spin-off (Minions), Cattivissimo Me 3 prosegue una tradizione di tutte le case d’animazione che da un singolo titolo generano un franchise-saga di successo: i sequel animati sono spesso una questione di famiglia.
Gru è ormai un agente della Lega Anti Cattivi a tempo pieno. A causa di una missione fallita, perde il lavoro e comincia a mettere in discussione le sue scelte di vita. Quando scopre di avere un fratello gemello di nome Dru, parte con Lucy e le tre bambine per conoscerlo. Dopo un primo momento d’invidia e rivalità, Gru comprende che il fratello è in difficoltà perché non riesce a proseguire la tradizione di famiglia: diventare un cattivo di livello internazionale.
Arrivati al numero 3, molti protagonisti delle saghe d’animazione si ritrovano a fare i conti con famiglie del loro passato e del loro presente. In Kung Fu Panda 3, Po conosce il suo padre biologico e la sua specie, senza dimenticare il padre-oca che lo ha cresciuto; Shrek vive nella paura di diventare genitore in Shrek Terzo, e, pur di non essere re, parte per recuperare un lontano parente. Anche andando indietro nel tempo, i sequel (home-video) della Disney erano dei veri e propri scontri famigliari e generazionali (La Sirenetta II – Ritorno agli abissi, Il Re Leone 2- Il Regno di Simba). In queste numerose famiglie animate, Gru si dimostra perfettamente in tendenza con poca originalità sui contenuti ma un’innovazione su stile e caratterizzazione dei personaggi.
La narrazione è costruita su una serie di sotto-film completamente autonomi ma organici tra di loro. Merito anche dei Minions, gli adorabili esserini gialli che funzionano meglio se non hanno un titolo tutto per loro: quando ne combinano di tutti i colori nelle pellicole degli altri, finendo addirittura in prigione, sono la spalla comica perfetta. Si conferma un tassello fondamentale del puzzle la rossa e frizzante Lucy, rivelazione del traballante numero 2: dopo aver perso il lavoro per difendere il marito, vive nella paura di non essere in grado di fare la mamma. Una doppia linea narrativa lega la coppia a problematiche personali: mentre Gru è impegnato a stringere legami con suo fratello e conoscere le sue origini, Lucy è totalmente orientata sul presente, cercando di essere una buona figura genitoriale per Margo, Edith e Agnes.
Il nuovo personaggio di Dru è costruito in semi-opposizione con il protagonista: ha una fluente chioma bionda, è benestante e soprattutto ha una personalità sicura. Tutto questo però non è sufficientemente per creare dei seri dubbi al protagonista; la discesa nel mondo della cattiveria di Gru durerà non più di cinque minuti.
La vera rivelazione di Cattivissimo Me 3 è senza dubbio Balthazar Bratt, il villain della storia. L’importanza del suo personaggio è dichiarata fin dalla prima sequenza: il flashback d’apertura non è dedicato ai due gemelli ma alla drammatica storia di un ex baby star televisiva, caduta in disgrazia con la crescita. I traumi di questo personaggio sono molto simili a quelli raccontati da lo Zingaro di Lo Chiamavano Jeeg Robot: la società ha privati questi uomini della cosa che li rendeva forti, l’attenzione degli altri. I nuovi cattivi voglio essere visti, apprezzati e venerati, e se questo non è possibile allora distruggeranno tutto. Balthazar è il nemico più carismatico della trilogia targata Illumination, un personaggio estremamente moderno con una forte dose di nostalgia verso il passato: un uomo-bambino bloccato nel tempo del suo successo, gli anni ’80, con la venerazione della sua figura – con tanto di robot gigante in stile Yattaman – l’attenzione per il fitness e per il corpo. Una colonna sonora di grandi successi (da Bad di Michael Jackson a Physical di Olivia Newton-John ) accompagna le battaglie, non delle vere lotte ma delle ritmiche dance battle.
In tutto questo trambusto, hanno il loro piccolo ma importante spazio Margo, Edith e Agnes, le tre bambine che hanno permesso a Gru di passare da uomo solo con complessi d’inferiorità a padre premuroso e adulto maturo. Tra alti e bassi e un’eccessiva convenzionalità nello sviluppo delle trame, la trilogia di Cattivissimo Me ha il merito di aver costruito una famiglia non tradizionale fondata sull’amore e l’aiuto reciproco e non sui legami di sangue.
Cattivissimo Me 3: i sequel animati sono una questione di famiglia (recensione)
La saga di Gru e dei Minions torna per un terzo capitolo, tra questioni di famiglia e un villain ridicolo e memorabile.