Nel 2016 si è fatto un gran parlare di Bacalaureat – Un Padre, Una Figlia di Cristian Mungiu (qui la nostra recensione), film di denuncia sulla corruzione che ancora permea ogni strato sociale della Romania post-Ceaușescu e che è valso al cineasta di Iași la Palma d’Oro a Cannes per la miglior regia (a parimerito con Assayas per il suo folgorante Personal Shopper).
Il film di Mungiu è sicuramente capace di offrire un ritratto complesso e amaro del compromesso morale e dei meccanismi corruttivi su cui si regge la debole società consegnataci dalla rivoluzione del 1989, ma come quasi tutte le pellicole del Noul Val (ossia la corrente anche conosciuta come nuovo cinema rumeno) si attarda in ritmi letargici, inquadrature statiche e una gravità di fondo che di certo sono adatte solo ai cinefili più smaliziati.
LA STRADA DIFFICILE MA GRATIFICANTE DELLA COMMEDIA D’AUTORE
Il film ceco-slovacco The Teacher, ultimo straordinario lavoro di Jan Hrebejk presenta molti punti d’affinità con Graduation (sia per i temi del compromesso e della corruzione sia per il setting legato al socialismo reale) e che dimostra però come si possa fare un cinema di denuncia non meno amaro o spietato di quello di Mungiu pur riuscendo a parlare a un pubblico decisamente più vasto, mettendo i toni della commedia a servizio di una denuncia estremamente seria e di un’ambizione autoriale che avrebbe meritato la platea dei festival più importanti.
UNA PROFESSORESSA DA TENERE LONTANA
La pellicola del pluripremiato Hrebejk – che alcuni ricorderanno per la sua candidatura all’Oscar nel 2000 con Divided We Fall – è ispirato a una storia vera ed è ambientato nella Bratislava del 1983, in cui il Partito Socialista permea ancora ogni ganglo della società ma dove l’influenza della sfera Sovietica inizia lentamente a cedere terreno al ‘fascino capitalista’ dell’Occidente.
Maria Drazdechova (una Zuzana Mauréry semplicemente straordinaria), è una professoressa di liceo nonché una funzionaria del Partito Socialista. Affabile, materna e spigliata, incarna il proprio ruolo istituzionale con grande consapevolezza, eppure sin dal primo giorno di scuola, con le sue domande insistenti sulle famiglie dei propri studenti, tradisce una carenza di discrezione a dir poco patologica.
In realtà, come si scoprirà nel corso della pellicola, Maria Drazdechova non è solo pettegola, ma è una spregevole manipolatrice che, superando più di una volta quel confine che separa la pretesa dalla concussione, è disposta a rendere impossibile la vita dei giovani allievi i cui genitori si siano dimostrati indisponibili ad assecondare le sue richieste subdolamente prepotenti. La corruzione può avere molte forme, e quella raccontata da Hrebejk è uno dei più viscidi e al contempo diffusi.
UN VILLAIN MEMORABILE E AMBIGUO PER UN FILM PERFETTO
Il personaggio di questa professoressa dai modi fintamente amabili ma dall’animo corrotto è di una forza narrativa dirompente, e, grazie all’interpretazione superlativa e ricca di sfumature della Mauréry (premiata come miglior attrice all’International Film Festival di Karlovy Vary) si rivela un villain memorabile, una sorta di Dolores Umbridge socialista che, con il suo fare mellifluo e vendicativo, incarna quell’immoralità che si nasconde nella vita di tutti i giorni.
La bassezza della protagonista e il modo in cui le sue ripicche flagellano le esistenze degli alunni della sua classe suscitano sdegno e riprovazione profondi nello spettatore, ma le tinte rosate della fotografia di Martin Ziaran, la seducente colonna sonora di Michael Novinski (che ruba a piene mani i passaggi più melodici di Rachmaninov e Śostakovič) e lo script intriso di comicità grottesca di Petr Jarkovský (già sceneggiatore di Divided We Fall) garantiscono un’ora e quaranta assolutamente impeccabili. La sequenza finale al rallentatore, che segue le scarpe della protagonista, varrebbe poi da sola il prezzo del biglietto.
The Teacher, nelle sale italiane il 7 settembre 2017 grazie a Satine Film, è il perfetto esempio di come anche una cinematografia periferica possa esprimere un cinema d’intrattenimento di altissimo livello, capace di parlare al grande pubblico e al contempo di portare avanti un discorso profondo e universale senza per questo annoiare o autocompiacersi. Un film che non potete lasciarvi scappare.