La 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia omaggia la figura del grandissimo autore e attore comico Paolo Villaggio (deceduto due mesi fa) presentando in anteprima nella sezione Venezia Classici La Voce Di Fantozzi, documentario del giornalista e critico cinematografico Mario Sesti.
Il film analizza a 360° gradi, in maniera originale, il celeberrimo personaggio e il suo geniale creatore.
Nel corso dei 78 minuti di durata della pellicola, Sesti non si limita ad intervistare le personalità italiane della cultura, del cinema e della televisione che hanno conosciuto personalmente Villaggio o sono state influenzate dai suoi lavori ma cerca di andare oltre dando direttamente la parola al grande artista (visibilmente provato dalla malattia); inoltre, tra gli intermezzi di videoarte ispirati ai celebri film di Luciano Salce, vediamo Milena Vukotic e Paolo Paoloni (rispettivamente nei ruoli di Pina Fantozzi e del Mega Direttore Galattico) che simpaticamente descrivono le “qualità” del ragioniere più famoso d’Italia. Ovviamente non mancano le immagini di repertorio (una lunga intervista di Villaggio del 2003 che racconta dettagliatamente cosa pensa della sua creatura letteraria diventata cult grazie al cinema) e il ricordo dei suoi amici e colleghi (Roberto Benigni, Lino Banfi e Renzo Arbore sono solo alcuni degli artisti coinvolti) però sono presenti anche momenti più leggeri come la divertente rivisitazione di Antonino Cannavacciuolo della mitica frittatona di cipolle de Il Secondo Tragico Fantozzi e l’intervista allo storico stuntman dell’attore, Clemente Hukmar. Quello che emerge in La Voce Di Fantozzi è l’importanza che ha avuto nella cultura italiana (tanto da entrare addirittura nel nostro vocabolario) il fenomeno Fantozzi, un personaggio che, ancora oggi, è il perfetto ritratto dell’italiano medio, figura che Villaggio critica in modo cinico e spietato mostrando tutti i suoi vizi e la sua mediocrità; il ragionier Ugo, eterno loser e vittima sacrificale dei suoi capi, è quel character in cui nessuno vuole identificarsi ma che in realtà, come solo le migliori opere riescono a fare, portano lo spettatore a guardare dentro sé stesso perché alla fine, a malincuore, ognuno di noi è un pò Fantozzi.
E’ ancora troppo recente e dolorosa la scomparsa di uno degli autori satirici italiani più importanti del Novecento ma è anche grazie alla funzione divulgativa di pellicole come La Voce Di Fantozzi che il suo ricordo continuerà a vivere nel cuore della gente.