Valerian e Laurelin, la coppia protagonista dei fumetti omonimi di Jean Claude Mézières, prende vita sul grande schermo con il nuovo spettacolare film di Luc Besson Valerian e la Città dei Mille Pianeti, nei cinema italiani in 3D dal 21 settembre.
Ad interpretare i protagonisti Valerian e Laurelin due nuove reclute del cinema a stelle e strisce: Dane Dehaan (The Amazing Spiderman – Il Potere di Elettro, Knight of Cups, Chronicle, La Cura del Benessere) e la top model britannica Cara Delevingne (Città di Carta e Suicide Squad), che in questo film tenta il salto di qualità come coprotagonista.
Giovani, belli e con un corpo da fare invidia, Valerian e Laurelin sono due agenti speciali che hanno il compito di mantenere l’ordine in un universo dove mille pianeti convivono pacificamente. Siamo nel 28esimo secolo e nella città cosmopolita di Alpha, dove nel corso degli anni sono confluite centinaia di specie provenienti da pianeti lontani, l’equilibrio che vige tra le diverse popolazioni è interrotto da un evento misterioso.
Inviati in missione dal Ministro della Difesa (il jazzista Herbie Hancock) Valerian e Laurelin, a bordo del loro mezzo Intruder dovranno affrontare una serie di avventure che li condurrà dal pianeta disabitato di Kirian, sede del mercato più losco dell’Universo, fino alla città di Alpha, chiamati a garantire la sicurezza del comandante Arun Filitt (interpretato da Clive Owen). Con lo scopo di salvare l’ultimo esemplare di Mul Converter esistente, un animaletto dalle incredibili capacità, il maggiore Valerian e la sua partner, il sergente Laurelin, dovranno fare i conti con una realtà che non è trasparente come sembra, usando l’intuito per salvare una specie che si considerava estinta.
Nella loro avventura i due poliziotti intergalattici si troveranno di fronte a stravaganti personaggi, come il trafficante di oggetti Igon Siruss (con la voce di John Goodman), il gestore del quartiere a luci rosse Jolly the Pimp (un divertente Ethan Hawke) e Bubble un’aliena glampod, capace di trasformarsi in qualsiasi personaggio teatrale, interpretata dalla cantante Rihanna.
Il mondo di Valerian e Laurelin è popolato da creature provenienti da mille pianeti, che convivono insieme in una civiltà distopica e immaginifica. Centinaia di forme di vita, che Luc Besson ha ricreato per il linguaggio cinematografico nel corso di dieci anni, partendo dalle strisce del fumettista Jean Claude Mézières e avvalendosi dell’aiuto di numerosi artisti provenienti da tutto il mondo con l’obiettivo di unire l’arte concettuale alle nuove tecnologie di CGI.
Ciò che infatti emerge maggiormente nel nuovo scenario voluto da Besson è la volontà di inserire i due protagonisti in un mondo che sia talmente veritiero da somigliare ad un lucido sogno. Alpha non è rappresentata soltanto come lo sfondo di una storia ma è ricreata nei minimi particolari, dalle specie che vi abitano alla geografia, curata in ogni dettaglio. Dietro alla costruzione della Città dei Mille Pianeti c’è anche un lavoro filosofico, oltre che artistico, dove Alpha è il centro della conoscenza, abitata da popolazioni evolute che condividono il loro sapere e che subiscono le decisioni dell’uomo. Un messaggio chiaro del pensiero che il regista francese ha sulla globalizzazione e l’incontro dei popoli.
Realizzato completamente nella Citè du Cinema di Besson, alle porte di Parigi, Valerian e la Città dei Mille Pianeti è il film francese più ambizioso (e costoso) della storia del cinema d’oltralpe. Besson si è avvalso della collaborazione di molti professionisti già coinvolti nei suoi precedenti lavori (Lucy, Il Quinto Elemento, Giovanna D’Arco) tra cui l’artista concettuale Ben Mauro (Lucy, Lo Hobbit) e il supervisore agli effetti visivi, il premio Oscar Scott Stokdyk (Spiderman-2). A fronte di tutte le considerazioni tecniche, che rendono Valerian e la Città dei Mille Pianeti un film visionario, con delle idee forti e concrete, in cui il regista è riuscito a trasmettere la sua interpretazione del mondo, dal punto di vista dell’insieme il prodotto finale non rispecchia le aspettative, risultando poco credibile, soprattutto nella sceneggiatura.
Valerian e Laurelin sono due protagonisti di carattere, che vivono le loro avventure lavorative e sentimentali con passione e spirito d’iniziativa. Purtroppo però la loro storia personale è messa in secondo piano, privilegiando uno storyoboard che mette al centro la visione complessiva dello scenario di contorno. Così come la personalità di Laurelin, un’eroina a tutti gli effetti che coltiva, oltre alla passione per il suo lavoro, una serie di valori come l’amore, la lealtà e anche il matrimonio. Una donna contemporanea, ricca di sfumature su cui il regista avrebbe potuto lavorare di più, portando allo spettatore un personaggio più complesso di quello che invece è nel risultato finale. Lo stesso Valerian non è molto valorizzato, in particolare nei dialoghi che sembrano scritti per un adolescente, sottovalutando (o semplicemente ignorando) le potenzialità di un protagonista tanto interessante.
Besson inoltre ha scelto di far interpretare piccoli ruoli ad attori del calibro di Ethan Hawke, John Goodman, Rutger Hauer, Mathieu Kassovitz e ad artisti come Herbie Hancock e Rihanna. Quasi dei camei in realtà, che non aggiungono niente al film, nemmeno l’interpretazione di Rihanna, tanto sponsorizzata per far leva sul pubblico young adult cui Valerian e la Città dei Mille Pianeti sembra essere destinato (in un momento in cui il target che ha decretato il successo del cinema YA è cresciuto e passato ai rated-R, rendendo i prodotti adolescenziali obsoleti e inadatti alla mutata temperie culturale). Anche i protagonisti Dane Dehann e Cara Delevingne sono privi di quel carisma necessario ad interpretare due ruoli forti per natura.
Valerian e la Città dei Mille Pianeti risulta così essere un film riuscito a metà, dove la vision di Besson prevale su tutto il resto. Da vedere senza pensare di paragonarlo ad altri prodotti sci-fi o cinecomic, perché, sebben presenti evidenti imperfezioni nella sceneggiatura, il nuovo film di Luc Besson almeno è autentico.
Valerian e la città dei mille pianeti: il sogno di Luc Besson arriva in sala (recensione)
Il regista de Il Quinto Elemento, Nikita e Léon ritorna con uno sci-fi ad altissimo budget sugli eroi della sua infanzia.