Lievito Madre: l’Italia vista dalle grandi donne del Novecento (recensione)

Lievito Madre – Le Ragazze del Secolo Scorso, presentato nella sezione Proiezioni Speciali della 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, mostra il volto delle donne che hanno fatto grande l’Italia del Novecento.
Una serie di interviste che la giornalista Concita De Gregorio e la regista Esmeralda Calabria hanno fatto ad un gruppo eterogeneo di lavoratrici, madri, casalinghe, artiste, professioniste, politiche, giornaliste che nella vita hanno dimostrato di poter diventare degli esempi da seguire per le generazioni future. Il racconto mescola le parole delle donne intervistate ad immagini di repertorio, filmati di famiglia e una colonna sonora che riporta tutto alla Storia.
Il lavoro nasce dal progetto di Concita De Gregorio “Cosa Pensano le Ragazze”, un’opera collettiva durata quattro anni durante i quali sono state raccolte mille interviste a donne di tutte le età. In Lievito Madre le grandi donne del secolo scorso si raccontano alle ragazze degli anni Duemila, con testimonianze di grande interesse storico e culturale. Il documentario è interpretato come un canto di gruppo, rievocando ciò che etnologicamente appartiene alle donne ovvero il racconto orale che si tramanda di generazione in generazione, proprio come il lievito madre, custode di informazioni che non vanno dissolte ma preservate nel corso del tempo.
Le domande che le donne e le ragazze di oggi si pongono trovano risposta nelle testimoni del secolo scorso come Adele Cambria, Giovanna Tedde, Natalia Aspesi, Nada Malanima, Esterina Respizzi, Lea Vergine, Giulia Maria Crespi, Luciana Castellina, Benedetta Barzini, Giovanna Marini, Emma Bonino, Cecilia Mangini, Inge Feltrinelli, Dacia Maraini e Piera Degli Esposti, in un racconto corale intimo e anche necessario per ricordare i passi avanti compiuti nel corso dell’ultimo secolo per l’emancipazione femminile.
Concita De Gregorio, firma storica del quotidiano La Repubblica e autrice di pubblicazioni di successo, insieme alla montatrice e regista Esmeralda Calabria (Nastro d’Argento per il miglior documentario con Biutiful Cauntri del 2007), presentano un’opera interessante e ben confezionata, riproponendo temi “classici” della questione femminile che ritornano di grande attualità in una società che si trova in profonda crisi con i propri valori e che deve trarre dal racconto del passato gli elementi necessari per andare avanti.
Sono sempre più numerosi ed inquietanti i casi di maltrattamenti sulle donne e sulle ragazze che stanno avvenendo negli ultimi anni in un paese devastato dalla crisi economica che sta perdendo gli elementi portanti della sua civiltà; è veramente importante fare luce sulla storia delle nostre nonne, che hanno contribuito a costruire l’Italia come la vediamo oggi. Testimonianze che bisogna custodire e di cui si deve fare tesoro, un ottimo lavoro ben accolto dal pubblico di Venezia.